Sabato 4 : 48, dramma di Giada Villanova tratto dal libro di Sarah Kane. Domenica Moby Dick di Corrado Visone che ripropone la celebre opera di Herman Melville
Il prossimo fine settimana il Premio Aenaria propone un doppio appuntamento. Infatti al Teatro Polifunzionale andranno in scena due spettacoli tra i più attesi di questo periodo. Sabato 28 alle ore 21:00 la compagnia “Teatromovimento” di Latina propone 4 : 48, dramma di Giada Villanova tratto dal libro di Sarah Kane. Mentre domenica 29, sempre alle 21:00 gli “Uomini di mondo” andranno in scena con Moby Dick, spettacolo fuori concorso di Corrado Visone che ripropone la celebre opera di Herman Melville.
"4:48" _ sabato 28 ottobre
È un testo controverso, scomodo, di non facile digestione, che racconta in modo feroce le dinamiche innescate da quella oscura malattia chiamata depressione; un fiume in piena che si snoda nelle pieghe più intime dell'animo femminile. Masochismo, autolesionismo, suicidio sono tutte parole fastidiose che "disturbano" la quieta routine che tutti condanniamo ma che tutti gelosamente conserviamo.
E invece Sarah Kane squarcia questo velo omertoso urlando tutto il suo dolore, raccontando senza prendere fiato quella morsa che la stritola. Morirà suicida pochi giorni dopo aver compiuto l'opera, schiacciata da quel NON amore per se stessa. Nel suo adattamento, Giada Villanova affida la scena ad un attore, un uomo (Simone Boscarino) che affronta temi femminili, che parla al femminile, che interpreta una donna senza però scimmiottare la donna.
Con sincerità mantiene la propria mascolinità, cambia il punto di vista, crea un distacco che amplifica la tragedia. Quel grido diventa una voragine incolmabile nel deserto dei sentimenti. E tutto si snoda in uno spazio indefinito, contaminato da oggetti contrastanti... bambole e cuscini, un cappio e un vassoio di pasticcini. La cameretta di una bambina o la stanza delle torture? Un luogo fisico o uno spazio dell'anima? Il linguaggio è senza filtri né censure.
Un testo aggredito e sminuzzato, sviscerato fino al midollo. Zero zuccheri e niente moine da femminucce per questa messa in scena. Un racconto in apnea tra vecchi ricordi e ferite ancora piene di sangue e lacrime.
Moby Dick _ domenica 29 ottobre
Uno spettacolo che è un viaggio verso l'ignoto, avvincente e spaventoso, alla ricerca di Moby Dick. Ismaele è un uomo che ama il mare e sogna di diventare marinaio.
Ben presto però si trova coinvolto nel folle inseguimento ad una gigantesca balena bianca. Il grande cetaceo è un fantasma, l’ossessione di Achab che lo insegue al fine di soddisfare la sua sete di vendetta perché la balena gli ha portato via una gamba. Achab accecato dalla rabbia non ascolta la voce dei suoi uomini che cercano di distoglierlo dalla sua morbosità, e inizia così una sfida personale con la balena che diventa sempre più pericolosa.
Moby Dick è il simbolo della battaglia del bene contro il male, dell'uomo contro la natura, è la ricerca costante di un sogno, una lotta corpo a corpo contro un essere indistinto, ed in definitiva, una scoperta dei limiti umani di fronte all'immensità dell'universo. «Achab ammucchiava sulla gobba bianca della balena la somma di tutta la rabbia, di tutto l'odio sentiti dalla sua razza fin dai tempi di Adamo; e poi, come se il suo petto fosse stato un mortaio, le sparava addosso la carica del suo cuore ardente.»