Sotto accusa la Mattel, nota azienda statunitense, produttrice delle famose bambole Barbie e Ken, che hanno fatto sognare migliaia di bambini. Stavolta a criticare la sua politica aziendale è Greenpeace, associazione ambientalista che ne denuncia l'uso di scatole aventi il marchio APP (Asia Pulp and Paper). Quest'ultima azienda sarebbe colpevole della distruzione delle foreste indonesiane, habitat naturale di varie specie animali, tra le quali alcune a rischio estinzione, come le tigri di Sumatra.
«Barbie distrugge le foreste naturali e spinge specie rare come le tigri sull'orlo dell'estinzione. La Mattel, che produce Barbie, deve smettere di associare il giocattolo più famoso del mondo alla distruzione delle foreste pluviali – commenta Bustair Maitar, il responsabile della campagna di sensibilizzazione di Greenpeace Indonesia - la APP è stata denunciata più volte per la distruzione delle foreste per produrre packaging usa e getta. La Mattel e le altre compagnie che producono giocattoli, come la Disney, devono sostenere i produttori indonesiani responsabili».
L'APP, una delle più grandi produttrici di pasta di legno e carta a livello mondiale, controllata del gruppo Sinar Mas e con sede a Singapore, ribatte aspramente alle pesanti accuse della Greenpeace. «Sono stupita che abbiano attaccato proprio noi. – ha dichiarato Aida Greenbury, una manager della società - Siamo orgogliosi di utilizzare carta riciclata e stiamo cercando di promuoverne l'utilizzo».
Greenpeace non è la sola, però, ad aver segnalato l' APP per le politiche aziendali devastanti per l'impatto ambientali e lo sviluppo sostenibile. Una situazione che, iniziata nel 1990, e protrattasi fino ad oggi, ha coinvolto numerosi altri attori e protagonisti, con enormi perdite economiche per la società, che ha così deciso di stabilire partnership con Carbon Conservation, una società di consulenza e di sostenibilità ambientale.
Ad ogni modo, la Mattel non è l'unica azienda incriminata e coinvolta nella campagna di sensibilizzazione della Greenpeace. Tra le varie, si evidenziano Walmart, Carrefour e Tesco. Su molte di esse, le accuse degli ambientalisti hanno sortito effetto. Unilever, Kraft e Nestlé hanno bloccato le forniture di olio di palma dalle società del gruppo Sinar Mas, mentre Carrefour, Staples, Office Depot e Woolworths (Australia) non acquistano più carta dall'APP.
Scelte aziendali di cui Greenpeace può ritenersi soddisfatta, ma non del tutto. Per questo, è possibile aderire alla sua campagna, di cui di indubbio interesse è il seguente video, http://www.youtube.com/watch?v=e8HlCPal2Ww, e firmare la petizione, disponibile su questo sito: http://www.greenpeace.org/italy/barbie.
Fonte del video: Greenpeace Italia