Ischia News ed Eventi - La bellezza chiave del futuro nella proposta di legge di Legambiente

La bellezza chiave del futuro nella proposta di legge di Legambiente

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Tra i primi firmatari del disegno di legge sulla bellezza, proposto da Legambiente, ci sono Don Luigi Ciotti, Moni Ovadia, Ottavia Piccolo, Roberto Saviano, Ricky Tognazzi, e tanti altri personaggi della società civile  e del mondo della cultura.

La bellezza, afferma Legambiente nella presentazione della legge, è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia, nonché “una chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ritrovare le idee e la forza per guardare con ottimismo al futuro”. Ma il concetto di bellezza che pervade il testo legislativo non è quello di un estetismo fine a se stesso. La bellezza è invece intesa come qualcosa che attiene tanto alla natura quanto alla cultura, tanto al territorio quanto alle comunità umane, tanto all’arte quanto alla struttura della società.

“La connessione tra l’idea di bello e quella di bene, suggerita dalla radice etimologica della parola, rinvia alla concezione della bellezza come ordine, armonia e proporzione delle parti. Nel paesaggio è la capacità di riuscire ad affermare il legame del particolare con il tutto, dev’essere considerata una condizione strutturale per consentire, all’interno di un territorio, processi di relazione e di convivenza civile e indotti di natura economica”. Ecco come Monica Amari, in un dossier pubblicato da Nuova Ecologia[1], esplicita il concetto.

Bellezza, dunque, come armonia fra parti che costituiscono un tutto. Prima conseguenza di questa impostazione è che la bellezza caratterizza esclusivamente ciò che migliora l’insieme di cui fa parte. Una villa può anche essere bella per i suoi occupanti, ma se per costruirla si abbatte un bosco secolare, causando frane e danni ecologici, non rientra nel concetto di bellezza, anzi può essere considerata un ecomostro indipendentemente dal luminare che ne firma il progetto.

Un’altra conseguenza di un tale concetto di bellezza è che non c’è più differenza fra la bellezza prodotta direttamente dalla Natura e quella prodotta dalle comunità umane attraverso una gestione assennata e sostenibile del proprio territorio e della propria vita. Legambiente ha da tempo scoperto questo legame, tant’è vero che fra le campagne di volontariato svolte dall’associazione ambientalista, ve n’è una che si chiama Salvalarte, dedicata al recupero dei monumenti dimenticati. Nel corso degli anni Salvalarte ha permesso di salvare chiese, piazze, opere d’arte lasciate andare nel degrado, ma ha permesso anche la mappatura degli alberi monumentali sull’intero territorio della Regione Siciliana.

Altro aspetto interessante della legge è il fatto che non sia soltanto una “legge che dice di no”: mentre, infatti, disincentiva - duramente - i danni al suolo e alle coste e il degrado urbano, essa incentiva le idee e le proposte per “produrre nuova bellezza”, soprattutto se provenienti da giovani, e premia non solo la bellezza delle creazioni materiali, ma anche la nobiltà delle azioni.

Unico limite della legge - ma è ancora possibile migliorarla - è che non dedica sufficiente spazio né alle aree naturali protette (di cui comunque Legambiente si occupa attraverso altre iniziative) né alle aree rurali che, al pari di quelle urbane, possono produrre bellezza se curate e indirizzate a produzioni di qualità, degrado se invece sono abbandonate o lasciate in mano a speculatori e “caporali”.

Se questa legge fosse approvata, la nostra Isola potrebbe beneficiarne in molti modi. Penso, ad esempio, ad azioni per incentivare un turismo sostenibile, alla valorizzazione di beni culturali ritenuti “minori”, a un censimento degli alberi monumentali (Ischia, nella sua piccola dimensione, ne ospita un bel po’: perché non seguire l’esempio della Sicilia?), all’ideazione di percorsi alternativi che non valorizzino i soliti luoghi del turismo “mordi e fuggi” ma facciano conoscere la nostra Isola in tutte le sue sfaccettature, attraendo turismo straniero e di qualità, creando opportunità per i giovani...

Più volte, guardando una foto aerea di Ischia, mi sono sorpresa nel notare come il nome “Isola verde” diventi, col tempo, sempre meno appropriato. Questa legge ci dà l’opportunità di cominciare a invertire la tendenza. Invito tutti a sottoscriverla e invito i pubblici amministratori dell’isola a cogliere questa opportunità.

Per saperne di più e per aderire: www.legambiente.it



[1] “Nuova Ecologia”, anno XXXIII, n.1, pag. 46