Si sono svolte le primarie del PD per eleggere il segretario regionale. Qualche tempo fa si sono svolte le primarie per eleggere il segretario nazionale che è il nuovo “leader”. Per poter votare per il leader bastava cacciare due euro e recarsi presso un banchetto allestito provvisoriamente in una piazza. Per poter iscriversi al PD bastava cacciare 20 euro.
Il PD ha avuto cioè “simpatizzanti” sul piano nazionale ma non ha più “militanti” come un tempo li avevano i vecchi partiti della DC, del PCI, del PSI. Se non ha militanti non ha nemmeno dirigenti perché è soltanto attraverso una milizia continua e costante che si creano le classi dirigenti. Queste “primarie” non hanno avuto assemblee infuocate di sezione come si tenevano un tempo nel PCI o nel PSI su “tesi” o “mozioni” che avevano convinti esponenti locali.
Essendo il meccanismo delle “primarie” completamente estraneo alla militanza politica degli italiani ed è infatti una innovazione importata dagli Stati Uniti d’America e cioè una “americanata” la simpatia verso il PD sì è manifestata soltanto con il voto al leader – nazionale e regionale – ma il voto non è stato preceduto da una “mobilitazione” dei militanti e dei dirigenti su una proposta politica e programmatica a livello locale cioè a livello dei sei Comuni dell’isola d’Ischia che hanno conservato i loro “circoli” nella forma ma non nella sostanza. Non c’è nell’isola d’Ischia una sola sede di un “circolo” come oggi si chiamano le “sezioni”.
Se oggi volessimo sapere quale sia il programma del PD per Casamicciola , dove si voterà in primavera, quali sono le alleanze del PD per le elezioni amministrative, quali sono le donne e gli uomini nuovi per la competizione amministrativa, non sapremmo a chi rivolgersi perché le nostre cronache politiche sul nostro giornale sono vuote di interventi, proposte, documenti, denunce, di esponenti locali di questo nuovo partito “democratico” che dovrebbe ereditare tutto il patrimonio politico dei due maggiori partiti tra loro antagonisti del ‘900 cioè la DC ed il PCI.
In fondo l’alleanza “civica” senza la dignità della qualificazione politica che è stata fatta nel Comune di Ischia due anni fa, che viene definita con termine appropriato “caularone”, capeggiata dal sindaco Giosy Ferrandino, leader locale del PD con rilevanti trascorsi in Forza Italia, esprime perfettamente questa completa omologazione tra il cosiddetto centrodestra ed il cosiddetto centrosinistra. Il PD non fa proprio nulla per differenziarsi da Forza Italia perché non ha un programma o un progetto e non ha nemmeno una classe dirigente a livello delle realtà comunali.
Si pensi che a Forio – dove si è votato lo scorso anno con tutte liste civiche - l’eletto sindaco Francesco Del Deo rivendica l’antica appartenenza alla DC ma non ha scelto una nuova casacca partitica mentre consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione hanno aderito al PD che si trova come partito a stare contemporaneamente in maggioranza ed in minoranza.
Ma quello che accade da noi credo che accada in tutta Italia. La Sinistra è scomparsa nel PD.
Barbara Spinelli ha scritto un articolo su “Repubblica” di mercoledì 19 febbraio 2014 dal titolo: Gli autodafé dei democratici” per spiegare a suo giudizio il cambio alla guida del Governo tra Letta e Renzi “come un cambio di guardia al Cremlino”. Del resto l’autodafé era la proclamazione solenne della sentenza dell’inquisitore spagnolo cui seguiva l’esecuzione della condanna al rogo dell’eretico.
La Spinelli sottolinea che il PD “organizza autodafé e perde i contatti con la società. Già da tempo ha smesso di identificarsi con la sinistra: parola da cui fugge quasi fosse un fuoco che scotta e incenerisce”. Anche a livello nazionale il PD non ha un programma di sinistra tanto che un dirigente nazionale convinto sostenitore di una nuova politica economica per il Mezzogiorno, Fabrizio Barca, che qualcuno voleva candidare ad un Ministero economico ha detto sostanzialmente: “C’è chi mi vuole ministro dell’Economia. Ma per fare che? Per imporre una patrimoniale di 400 miliardi di euro, cosa che secondo me va fatta e però non è nei piani?”
Così secondo la Spinelli il PD fa scomparire la sinistra e “quella grande idea avanzata da Prodi negli anni Novanta – unire il solidarismo universalista cristiano e quello comunista – non resta che una brace spenta”. Il PD diventa un “cartello elettorale” senza militanti e senza ramificazioni locali.
A Casamicciola come ad Ischia entrerà in un “caularone” civico senza una identità politica e senza una volontà di realizzare un programma amministrativo che è solo un pezzo di carta quasi un inutile adempimento burocratico dettato dal nuovo Testo Unico degli Enti Locali.
Anche nelle sei realtà comunali dell’isola d’Ischia il PD non ha radici di sinistra e non ha un progetto o un programma capace di governare un “sistema locale di sviluppo” in piena recessione economica e finanziaria con i Comuni allo stremo per carenza di fondi e con una autonomia finanziaria di circa l’80% di entrate proprie recuperate con una tassazione locale dell’IMU e della TARES che sta strangolando non solo le famiglie ma soprattutto le imprese alberghiere, commerciali e dei servizi, che impiegano complessivamente una forza-lavoro, anche solo stagionale, di circa 10mila persone.
Un progetto di nuovo modello di sviluppo locale impostato sulla possibile Pianificazione Territoriale con una Programmazione Economica dovrebbe costituire il cavallo di battaglia di un “solidarismo cristiano” e di un “socialismo dal volto umano” portato avanti da una convinta classe dirigente dei nostri Comuni cui spetta non solo gestire i servizi – che fra l’altro hanno “esternizzato” con costose società pubbliche ma di diritto privato dette con un eufemismo “partecipate” massimizzando gli sprechi ed il clientelismo – ma anche e soprattutto guidare un sistema di sviluppo per mantenere ed accrescere l’occupazione ed offrire anche una speranza di lavoro qui ai giovani iperprofessionalizzati con lauree e diplomi con una platea di 3200 iscritti alle scuole superiori.
Anche da noi la Politica si è “democraticamente” impoverita.