Casamicciola ha bisogno di una scossa. Uno scatto di orgoglio della popolazione che ci vive e che ha dimenticato la grandezza passata. Da troppi anni Casamicciola è la “ Cenerentola dell’ isola d’ Ischia” mentre prima era la Regina. Era la più importante località dell’ isola d’ Ischia conosciuta per le sue “ miracolose” acque termali e descritta da poeti,giornalisti, scrittori soprattutto nel suo Ottocento e nel suo primo Novecento che Benedetto Valentino in un suo bel libro ha chiamato la “ belle époque”. Nonostante fosse stata colpita da due terremoti – il primo nel 1881 ed il secondo ancora più forte nel 1883 – Casamicciola era già la più fiorente località termale e balneare dell’ isola agli inizi del Novecento e resta tale almeno per metà del ‘ 900 nonostante la “ grande alluvione” del 1910.
E’ dalla seconda metà del Novecento che Casamicciola arretra o non si muove con la stessa velocità e con le grandi capacità imprenditoriali – soprattutto esogene ( vengono dal Continente!) che sono quelle di Angelo Rizzoli ( 1888-1970) – delle altre “ Comunità” isolane ( preferisco chiamarle così in luogo di “ Comuni” perché la “ Comunità” è indistruttibile ma l’ impalcatura amministrativa può e deve cambiare) come la “ Capitale” ( intendo la “ Città d’ Ischia” dove esportiamo talenti politici dal nome “americanizzato” !), Lacco Ameno e Forio.
Così perde il “ primato” di località più nota e con un “ nuovo termalismo” inventato dal tedesco Walde sul finire degli anni ‘ 50 del ‘ 900 con la “ piscina termale” nel punto più caldo dell’ isola – sopra e sotto la terra – che è Citara, Casamicciola cerca una nuova economia da MEZZO SECOLO!.
Negli anni ‘ 60 il “ popolo” chiede con insistenza e partecipazione il porto come necessaria infrastruttura per un rilancio. Il sindaco dell’ epoca è Antonio Castagna ( 1914-1984) che comanda nella DC , il partito di potere, e potere completo nel paese. Si avvia il porto nel 1964 e la realizzazione dell’ infrastruttura è ancora in corso. Un’opera “ perpetua” la chiamerebbe il meridionalista Giovanni Russo. Non finisce MAI .Eternamente incompiuta.
Ma è quest’ opera perpetua che oggi è la struttura portante di una economia turistica costituita da alberghi e negozi che a loro volta “ soffrono” una difficile crisi finanziaria e di competività con le altre “ Comunità” dell’ isola.
Casamicciola del secolo XXI non è più quella della “ Belle Epoque” e del vecchio stabilimento termale o della villetta in collina sulla “ Sentinella” dove alloggiava Lamartine e scriveva poesie o dove Ibsen scriveva drammi. Con la morte della Principessa Mimosa Parodi Delfino – che scendeva a mezzogiorno dalla Sentinella con Delia Scala e dal suo yacht ci lanciava monetine fino alle 500 d’ argento ai noi “ monelli” nel porto - si vende anche la villa dove aveva soggiornato Giuseppe Garibaldi nel 1864 con il suo immenso parco e quel panorama incantevole su Monte di Vico. Questa “ collina” può trovare nuova vita se solo parte dal “ basso”.
E’ il porto – turistico e commerciale – che è diventato il secondo scalo dell’ intera isola che è oggi il cuore pulsante della sua economia con il bel lungomare e con il bel tratto di passeggiata dove sono nate le “ eccellenze” della gastronomia e dei prodotti tipici con la riscoperta dell’antico artigianato.
La completa valorizzazione del Porto – con lo scalo commerciale e turistico ma anche con un altro “ porticciolo nautico ” sotto il complesso fatiscente ( oggi lo è ma domani non deve esserlo più) del Pio Monte della Misericordia – tanto che dovranno nascere “ Tre Porti” in uno solo, è il piatto forte sul quale puntare nel tempo breve – l’ unico che conti in economia come insegna Lord Keynes – per una “ Rinascita” dalla quale scaturisce per logica inevitabile un “ Rinascimento” Morale, Sociale, Civile perché senza sviluppo economico non ci può essere quello sociale.
Abbiamo bisogno di una scossa a Casamicciola. Cominciamo a riprenderci il complesso ex-Calise e facciamo il più bel circolo nautico e yacht club dell’ isola d’ Ischia con i nostri “ Tre Porti”. Non possiamo attendere novelli “messia imprenditoriali” o novelli “ benefattori”. Anzi. Ci dobbiamo guardare dai facili “ imprenditori forestieri” di dubbia fama. Deve la popolazione sviluppare investimenti in se stessa. Far rinascere “ imprenditori” ed “ iniziative” prodotti dalla “ Comunità”.
Basta! parlare sempre nel dissesto finanziario al Comune, dell’ impossibilità di pagare i fornitori, del personalismo di scadente livello di politici senza identità e senza futuro. Bisogna prendere atto della gravità di oggi ma dobbiamo indicare un sentiero o un vicolo di speranza di ripresa. La Storia non è immobile.
Non possiamo passare il resto della nostra vita in inutili pettegolezzi e vecchi lamenti seduti frettolosamente al “ Bar Calise” ogni mattina per un rapido caffè. E’ un rito noioso. Non abbiamo nemmeno più una squadra di calcio in prima categoria dilettanti come negli anni ‘ 60 con un Casamicciola nel “ colore viola” che vinceva a Pozzuoli ed ad Arco Felice sotto la direzione di Scipione Di Meglio che infondeva entusiasmo anche se ci chiamava “ piscione!” ma intuiva il calcio moderno con 50 anni di anticipo con la tattica della “ palla indietro”!
Se andiamo a prendere un caffè da Cocò ad Ischia Ponte ci dileggiano dicendoci che siamo venuti alla “ Capitale” e che abbiamo un paese abbandonato e che restiamo sempre “ fanatici e fessi”.
Mi ribello a questo destino. Lo farò per i miei figli ed i miei nipoti.
Dovranno dire: almeno ci ha provato.
Casamicciola, 24 ottobre 2015-10-23