“Caro Peppino o Egregio dott. Mazzella ( come preferisci),
dal Tuo ultimo articolo su il Dispari di ieri ( mercoledì 25 marzo 2015 n.d.r.) “ Casamicciola: risalire dal fondo del barile” nel quale, collegando la storia personale e della Tua famiglia a quella di Casamicciola, emerge, più che altre volte, la malinconia e la tristezza di chi oggi, non solo da vecchio cronista ma da persona responsabile e consapevole è costretto ad assistere alla decadenza ed al degrado del paese che gli ha dato i natali e l’ha visto crescere .
Fa molto male anche a me che al par Tuo questo paese l’ha veramente amato, ricordare quello che è stato, quello che avrebbe potuto essere e quello che oggi è. Sembra quasi impossibile che l’insipienza, l’irresponsabilità, l’incompetenza insieme, in molti casi in uno con l’ingordigia, di coloro che ne avrebbero dovuto avere cura, abbiano potuto dissipare un patrimonio enorme che la natura ci aveva regalato e le generazioni passate si erano preoccupate di salvaguardare.
Siccome Tu ami citare, spesso, personaggi illustri nei tuoi numerosi scritti vorrei riportarti un passaggio tratto dall’articolo di Gustavo Zagrebelsky : “Rubare il futuro la dura legge che incatena le generazioni” apparso sul quotidiano “la Repubblica” mercoledì 25 marzo 2015, che spero gradirai . Nell’articolo il Zagrebelski prima riporta le parole di Norberto Bobbio : “Nelle società evolute il mutamento sempre più rapido sia dei costumi sia delle arti ha capovolto il rapporto tra chi sa e chi non sa. Il vecchio è sempre più colui che non sa rispetto ai giovani che sanno, anche perché hanno maggiore capacità di apprendimento” per poi continuare: Il luogo dei giovani nelle società odierne è il luogo della competitività, dell’innovazione, dell’efficienza e della velocità. L’identità dell’odierna generazione emergente è la produttività crescente finalizzata allo sviluppo a differenza di altre identità generazionali che fissavano, stabilizzavano e arrestavano il tempo e, dunque, in certo modo assicuravano fino a quando non fossero sostituite da altre, la produttività crescente è la più implacabile delle leggi, perché richiede la mobilizzazione di tutte le energie sociali disponibili e implica la marginalizzazione di coloro i quali non ne sono partecipi. Costoro, cioè coloro che non sanno, non possono o non vogliono stare al passo, cioè gli inidonei e i non integrati non possono giustificare la loro esistenza.
Al termine di questa lettura sono stato portato a chiedermi se nella nostra comunità veramente il vecchio è colui che non sa rispetto ai giovani che sanno ? In nome di che cosa, poi , come si domanda lo stesso Zagrebelski , la generazione nuova pretende lo spazio che era della vecchia? Come marginalizzare coloro che non sanno, non posso o non vogliono stare al passo cioè coloro i quali dimostrano, palesemente la propria inidoneità? Come convincere la gente che è indispensabile la mobilizzazione di tutte le energie disponibili per promuovere la produttività? Dove sono “ i liberi e i forti” ai quali di appelli ?
Io non sono riuscito a dare una risposta a queste domande puoi aiutarmi Tu?
Cari saluti
Vincenzo Monti”.
Questa è la lettera che mi ha inviato per posta elettronica, come si fa adesso ,il dottor Vincenzo Monti da Casamicciola. Vincenzo ha 78 anni ben portati. E’ stato consigliere comunale di Casamicciola per 10 anni in epoche diverse. Dal 1970 al 1975, consigliere di opposizione alla DC di Antonio Castagna, Raffaele Monti e Nicolino Barbieri. Iscritto o simpatizzante del PCI. Ritorna consigliere comunale nel 1981 eletto nella lista del PCI e resta consigliere fino al 1985. Con Sanny Iacono, suo coetaneo e amico da una vita,forma il gruppo degli “ indipendenti di sinistra” nella amministrazione di “ sinistra o alternativa democratica” capeggiata da Giuseppe Iacono ex Presidente della Provincia di Napoli ( 1975-1978), socialista. Quella amministrazione di sinistra dura fino all’ aprile del 1983 perché gli “ indipendenti di sinistra” escono dalla giunta. Passa all’ opposizione ma dopo il 1985 si ritira dalla vita pubblica. Scrive. Ha scritto diversi libri sulle terme,le tradizioni del suo paese e perfino un libro di storia politica. Ho avuto con lui molti confronti sulle vicende amministrative e sulle proposte per il rilancio economico.
Ho letto anch’io – con molta attenzione - il saggio del prof. Gustavo Zagrebelsky sulle “ generazioni” apparso su “ La Repubblica” che è la sintesi del suo intervento a Torino alla “ Biennale della Democrazia”.
Trovo la citazione fatta da Vincenzo Monti appropriata perché anche “ i piccoli luoghi” come ammoniva Eleanor Roosevelt proprio presentando la dichiarazione universale dei diritti dell’ uomo a Parigi nel 1948 “ sono il mondo”. La democrazia la si esercita nei luoghi dove viviamo. Se le Idee non contano qui non contano in nessuna parte del mondo. Vincenzo condivide con la me la malinconia e la tristezza per la decadenza morale, civile, sociale ed economica di Casamicciola e sente come me la mancanza del “ cuscino” poiché un tempo avevamo i luoghi per la partecipazione civile ed anzi volevamo ampliarli. Nel saggio del grande giurista, che oggi lotta eroicamente con il Movimento Libertà e Giustizia per la difesa dei valori della Costituzione Repubblicana del 1948, non c’è solo il riferimento alla “ vecchia generazione” accusata dalla “ nuova” di NON sapere – come dice Norberto Bobbio -. C’è anche con grande minuzia di particolari la storia della civiltà estinta dell’ isola di Pasqua nel Pacifico lontana dal mondo civile dove giganteggiano le statue di pietra. Una civiltà che ha distrutto se stessa perché le generazioni hanno pensato solo al presente e non all’ avvenire. L’ ammonimento di Zagrebelsky è proprio questo: se una generazione pensa solo al presente e non si preoccupa dell’ avvenire e cioè si comporta come fosse l’ ultima finirà con distruggere tutte le generazioni future e la civiltà stessa.
Quello che si verifica nel “ grande” accade anche nel “ piccolo”. La decadenza di Casamicciola è forse dovuta a generazioni che hanno pensato solo al presente, a saccheggiare quello che era facile conseguire, ma non si sono preoccupate di consolidare ed ulteriormente accrescere le potenzialità della più antica cittadina termale e turistica dell’ isola d’ Ischia. A mio parere – lo stesso da 40 anni – la chiave di lettura della decadenza è rappresentata dalla chiusura “ industriale” prima e “ civile” dopo del complesso Pio Monte della Misericordia. La mia cultura economica mi impone di rimarcare con assoluta convinzione che è dallo sviluppo economico che nasce tutto il resto dell’espansione sociale,culturale,morale,civile.
Se osserviamo bene la” piccola” storia di Casamicciola legata a quella dei suoi terribili terremoti del 1881 e del 1883 vediamo che l’intuizione per lo sviluppo termale e turistico non è stata mai dei suoi abitanti. Sono stati i “ forestieri” che ne hanno capito le potenzialità e ne hanno utilizzato le risorse endogene partendo fin da Julio Jasolino nel 1588 con il primo “ stabilimento” o “ ospedale” del Pio Monte della Misericordia di Napoli del 1604. E’ sull’ esempio di “ imprenditori” forestieri che è nata una imprenditoria locale che si è sempre più impoverita dagli anni ‘ 70 del ‘ 900 in poi quasi incapace di trovare una guida per affrontare le sfide del “ nuovo termalismo” che cresceva in altre parti dell’ isola d’ Ischia e trovava nuovi mercati.
Questa convinzione mi portò negli anni ‘ 70 a proporre un “ villaggio-salute” realizzato dalla Valtur nel complesso Pio Monte tanto da diventare “ pilota” di un nuovo modello di sviluppo così come il complesso Pio Monte della Misericordia ricostruito nel 1895 lo divenne per larga parte del XX secolo.
Tutto qui. Certo la vecchia generazione – alla quale appartengo può essere accusata di NON sapere dalla nuova. Conosco soltanto il 5 per cento delle potenzialità del computer mentre un giovanissimo ne conosce il 100 per cento. Ma qualcosa che c’è dentro alla scatola metallica è nella mia biblioteca ed uso ancora il dizionario e l’ enciclopedia per le ricerche. Ma io vengo da una generazione di rottura e di grande passione civile che è stata – ma lo è ancora!!! - quella del ‘ 68 che voleva cambiare il mondo e la vita. La generazione di oggi si può definire quella dell’ 89 cioè dalla caduta del muro di Berlino. E’ una generazione che considera inevitabile questo modello di sviluppo liberista esasperato ,capitalistico estremo,egoistico spaventoso , eternamente precario del “ carpe diem”. Se non si pongono freni a questa deriva è probabile che questa civiltà farà la fine di quella dell’ isola di Pasqua.
Non trovo alternative – caro Vincenzo – all’ appello ai liberi e forti per Casamicciola ma per l’ intera isola d’ Ischia. C’è bisogno di ricostruire la Politica, la partecipazione civile, riscoprire l’entusiasmo per le cose mai fatte e mai viste ed insistere fin quando si ha forza nelle proprie convinzioni. E’ indispensabile per l’ isola d’ Ischia una SOLA AUTORITA’ AMMINISTRATIVA che è il Comune Unico. Da DICIOTTO anni vado propagandando lo “ sviluppo locale” con il “ marketing territoriale” e la “ finanza di territorio”: in parole povere attrarre investitori di prestigio dall’ Italia e dall’ estero e nello stesso tempo promuovere l’ imprenditoria locale anche giovanile ma sotto la Direzione ed il Controllo del Comune attrezzato con un Ufficio della Pianificazione Territoriale e della Programmazione Economica per potere chiedere ed ottenere per investimenti seri i fondi europei del piano 2014-2020.
Se sarà necessario bisognerà – vista l’ indecenza di questa classe politica che non merita nemmeno la dignità della Polemica - ricorrere , soprattutto nella “ nostra” Casamicciola, alla gerontocrazia perché i
vecchi non solo “sanno”, portano sulle spalle Saperi, Esperienza ed Errori - ma portano nella mente e nel cuore i Valori dei Padri ed appaiono giganti di fronte a questa insulsa classe dirigente “ giovanile”.
Ho sempre amato Maurice de Tallyerand: “ Se mi giudico resto perplesso ma se mi paragono esulto”.