İschiia, stesse polemiche per lo meno 50 anni che durante l'Altissima stagione di agosto dove ischia registra il tutto esaurito - quest'anno con la pandemia ancora di più - si registrano lamentele sulla qualità e l'educazione dei nostri turisti.
I social hanno amplificato queste lamentele dei residenti e dei turisti più raffinati.
Se fossi ancora in attività come corrispondente dell'ansa o del mattino o del Roma potrei prendere i pezzi di cronaca di 20 o 40 anni fa e correggere qualche parola e rimandarli. Anzi, forse dal punto di vista della "cronaca nera" la situazione è migliorata.
Ma la situazione è quella che è perché è la società moderna ovunque ha fatto passi indietro. Ma vorrei fare una osservazione sul "turismo di massa". Da almeno 60 anni il turismo è un fenomeno di massa non di élite. Prima c'era la "villeggiatura" per i "signori". Poi il diritto a trascorrere le ferie al mare é stato giustamente esteso a tutti o al maggior numero di cittadini.
Vacanze per tutti non solo per i ricchi. I ricchi vanno in alberghi a 5 o 4 stelle. I meno ricchi a 3 stelle e così via fino ad una stella o la casa fittata nel rione barraccato o popolare. Per i ristoranti e negozi la stessa cosa: come vuoi spendere spendi.
Il "turismo di massa" è una conquista sociale prima ancora di un affare economico. Quella che deve essere incrementata é l'educazione al turismo, il rispetto per gli altri, il rispetto per la bellezza dei luoghi che sono patrimonio di tutti. Con una scolarizzazione diffusa - obbligo scolastico in Italia fino a 16 anni - l'educazione dovrebbe essere "di massa". É questa che bisogna applicare e diffondere. Certo, dobbiamo sempre di più migliorare i servizi, ma come non ci sono limiti al peggio non ci sono nemmeno quelli al meglio.