2 NOVEMBRE. Commemorazione dei Defunti. I camposanti dell’isola d’Ischia sono pieni del silenzio cadenzato dal vento: c’è una festa di luci con i lumini sulle tombe addobbate con fiori, ma il ricordo vince ogni pensiero: ognuno di noi in questa data sia ad Ischia e sia in un altra parte del mondo ricorda i propri cari.
Adesso un poco di storia sulla commemorazione dei defunti.
La Commemorazione dei defunti(in latino Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum, ossia Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti), è una ricorrenza della Chiesa cattolica. Era anticamente preceduta da una Novena e celebrata il 2 novembre di ogni anno. Nel calendario liturgico segue la festività di Ognissanti, che ricorre infatti il 1º novembre.
Nella forma straordinaria del rito romano era previsto che nel caso in cui il 2 novembre cadesse di domenica, la ricorrenza sarebbe stata celebrata il giorno successivo, lunedì 3 novembre. In Italia, benché molti lo considerino come un giorno festivo, la ricorrenza non è mai stata ufficialmente istituita come festività civile.
L'idea di commemorare i defunti in suffragio nasce su ispirazione di un rito bizantino, che celebrava infatti tutti i morti il sabato prima della domenica di Sessagesima ,così chiamata prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, ossia la domenica che precede di due settimane l'inizio della quaresima, all'incirca in un periodo compreso fra la fine di gennaio ed il mese di febbraio. Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all'abate benedettino sant'Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell'abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1 novembre per celebrare i defunti, ed il giorno dopo l'eucaristia sarebbe stata offerta "pro requie omnium defunctorum"; successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa Cattolica. Ufficialmente la festività, chiamata originariamente Anniversarium Omnium Animarum, appare per la prima volta nell'Ordo Romanus del XIV secolo. Oggi si celebra come Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
È consuetudine nel giorno dedicato al ricordo dei defunti visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori sulle tombe dei propri cari. In molte località italiane è diffusa l'usanza di preparare alcuni dolciumi, chiamati infatti dolci dei morti, per celebrare la giornata.
Nella nostra tradizione il crisantemo è il fiore dei morti, simbolo di dolore. In Cina e Giappone viene addirittura regalato alle Spose, in Inghilterra in occasione delle nascite. Nella cultura orientale ed anglosassone questo fiore è simbolo di gioia, vitalità e pace. Concludendo, la leggenda del crisantemo.
C'era una mamma tanto triste perchè il suo unico figlio era morto in guerra.
Era molto povera: non aveva che la ricchezza delle preghiere. Quelle, infatti, costano niente.
Era la vigilia del giorno in cui tutti i morti hanno un fiore sulla loro tomba e la povera mamma soffriva
perchè suo figlio non l'aveva avuto. Cercò....cercò... e in un cassettone trovò delle strisce di stoffa bianche e gialle.
Le cucirò una sull'altra, tante tante, fino a formare una grande corolla ;
poi metterò uno stelo di ferro rivestito di tela verde. Nessuno si accorgerà che,
sulla tomba di mio figlio, non c'è un fiore vero...
Così fece.
Appena ebbe finito il lavoro, il sonno e la stanchezza la vinsero e si addormentò.
Al mattino, quando si svegliò, quasi non credeva ai propri occhi: il fiore di stoffa palpitava gonfio di vita,
con cento e cento linguette vellutate, screziate di bianco e di giallo.
Sulla tomba del soldatino, ci fu il fiore più bello: il crisantemo.