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Il pallone a Forio

Storia
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La Storia non ha bisogno di aggettivi qualificativi. Fernad Braudel, il grande storico francese degli “Annales” dice che la vita ed il divenire dell’uomo devono essere colti dal maggior numero di punti di vista possibile. Bisogna superare ogni concezione specialistica e dialogare con tutte le scienze sociali poiché la Storia è “il mercato comune di tutte le scienze dell’uomo”. Così non esiste una “Grande Storia” rispetto ad una “Piccola Storia” né una storia nazionale o un’altra internazionale. Tutto è necessario per descrivere meglio un’epoca e per cercare di capire il movimento della Storia.

Così anche quando cerchiamo di spiegare lo sviluppo economico e sociale dell’isola d’Ischia, un’“isola antica” come la definiva il prof. Edoardo Malagoli dove l’uomo civile è arrivato fin dall’ottavo secolo a.C. e non è più andato via nonostante le invasioni, i saccheggi, le dominazioni straniere, le carestie e le epidemie.

Immagine-001Per “fotografare” il Novecento, questo secolo di progresso e di barbarie, anche nella nostra isola tutte le ricerche hanno uguale dignità e debbono suscitare uguale interesse.

Immagine-002Luigi Cioffi ha 48 anni ed è un giornalista sportivo locale, figlio d’arte cioè di Mario Cioffi ( 1930-2002) che è stato il pioniere del giornalismo sportivo nell’isola d’Ischia con le sue corrispondenze fin dagli anni ‘50 sul “Corriere dello Sport” e della stampa locale con la fondazione nel 1970 della “Tribuna Sportiva dell’isola d’Ischia”. Si firmava “Ciomar” che stava per Cioffi Mario, prima il cognome e poi il nome, forse perché quel “mar” lo abbinava subito al mare ed all’isola nelle redazioni di Napoli, Roma, Milano, Palermo. Mario ci teneva moltissimo che il figlio Luigi continuasse a scrivere di sport perché sosteneva che lo sport unisce mentre la politica divide. Così Luigi – fin quando ha potuto e fino a quando i selvaggi ridimensionamenti editoriali glielo hanno permesso – ha continuato a scrivere di sport, di calcio soprattutto che è lo sport più popolare e più praticato.

Immagine-003E’ andato a studiare le centinaia di copie di giornali della sua emeroteca poi è andato a quella più importante e completa di Napoli posta nel palazzo delle Poste in Piazza Matteotti per trovare i “tabellini” ed i “trafiletti” su “Il Mattino”, il “Roma”.

Ne è uscita fuori un’opera notevole di Storia Civile partendo da quella mitica “partita di pallone” tra foriani e panzesi del 1945 raccontata dall’avv. Agostino Polito in un suo libro e disputata sul piazzale del Soccorso. I panzesi persero per dodici a zero ma i foriani “avevano fatto fessi” i panzesi “ancora una volta” perché nella squadra del Forio avevano giocato due militari, due forti giocatori “stranieri” che facevano il servizio militare a Punta Imperatore. Immagine-004Avrebbero dovuto giocare con i panzesi-sostiene l’avv. Polito – perché “Punta Imperatore è nel territorio di Panza”.

Immagine-005In queste osservazioni c’è tutta l’antropologia e la rivalità tra foriani e panzesi che un altro poeta foriano, Giovanni Maltese, ricorda in una sua celebre raccolta.

Poi ci sono i derby del pallone degli anni ‘50 e ‘60 tra Forio, Casamicciola, Lacco Ameno, Barano che sono un poco lo spaccato dell’“isola minore” rispetto alla “maggiore” rappresentata dal capoluogo che già negli anni ‘40 aveva una squadra di calcio che militava nelle categorie superiori.

I tentativi di “fusione” tra Forio, Casamicciola e Lacco Ameno che attraverso lo sport testimoniano come era forte l’esigenza di unificazione civile premessa di una unificazione economica.

Ancora i tentativi del Forio di raggiungere la serie D quasi per competere compiutamente con la città d’Ischia. E’ una conferma della rivalità di quelle che Waldimiro Frenkel nel 1934 chiamava nella sua guida “le due capitali dell’isola”.

Immagine-006Insomma trovo in questo libro di Luigi Cioffi non solo un omaggio ai tanti protagonisti sportivi di quegli anni giocatori, dirigenti, allenatori ma anche una ricerca storica “sportiva” che arricchisce la Storia “complessiva” dell’isola d’Ischia confermando che tutto è utile per fare della Storia la Maestra della Vita.