Ischia News ed Eventi - Un Patto Sociale per Ischia vista dall’alto dell’Epomeo con un Assessorato al Lavoro ed allo Sviluppo

Un Patto Sociale per Ischia vista dall’alto dell’Epomeo con un Assessorato al Lavoro ed allo Sviluppo

Ischia, vista dall' alto del Castello Aragonese

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di Giuseppe Mazzella,giornalista,candidato al Comune di Ischia nella Lista “Ischia Nuova”capeggiata dall’avv. Luigi Telese per il rag. Salvatore Mazzella, sindaco di Ischia

 

Sono rimasto sconcertato per le dichiarazioni rese a “Il Golfo”mercoledì 18 aprile  da Lello Pilato, direttore dell’ex-albergo Jolly il cui acquisto da parte della famiglia Di Meglio è stato da me POSITIVAMENTE commentato sui giornali locali  e sul web (Ischianews.com – il nuovo Jolly tra fiducia e speranza – 13/11/10 2906 contatti) lo scorso anno  a dimostrazione di una costante ricerca della MODERAZIONE o dell’OBIETTIVITA’, dove Pilato sostiene  che il candidato sindaco Salvatore Mazzella nella sua presentazione si è lasciato andare a “nefandezze impressionanti”contro le lobby degli albergatori con un implicito riferimento alle famiglie degli albergatori del sindaco uscente Giosy Ferrandino e del presidente del consiglio comunale uscente Isidoro Di Meglio.

Sono rimasto sconcertato perché conoscevo Lello Pilato come un ex amministratore comunale socialista ed io ho militato nel PSI da “liberalsocialista”( Carlo Rosselli – Socialismo Liberale – Giulio Einaudi Editore 1973)  per 18 anni (1965-1983) ed il PSI non fu soltanto il partito di “nani e ballerine”, che non mi è mai appartenuto, ma il partito di Giacomo Brodolini (1920-1969), il Ministro dello “Statuto dei Diritti dei Lavoratori”, Medaglia d’Oro al Valor Civile postuma conferita alla Memoria dal Presidente Saragat,  che  nel 1969  alcuni  mesi prima  di morire di cancro parlando per l’ultima volta ad un congresso della CGIL disse che “quando si scelgono gli amici si scelgono anche i nemici ed io ho scelto i miei amici fra i lavoratori”.

A Lello Pilato ho regalato due anni fa il mio libro “Ischia, luci e ombre sullo sviluppo”e mi accorgo che non l’ha letto. Il libro è frutto non  solo dell’esperienza di 40 anni di cronista locale  ma di 8 anni di direttore del Centro per l’Impiego – dal 2002 al 2009 – dove ho potuto QUOTIDIANAMENTE registrare lo stato di paura,di frustrazione, di estrema debolezza, di almeno 10 mila lavoratori stagionali dell’isola d’Ischia di cui almeno 1000 extra-comunitari.

INVITO Lello Pilato a rileggersi punto, per punto, quel libro incominciando dalla premessa  fondamentale sul “ruolo sociale dell’impresa”. E’una premessa che la famiglia Di Meglio dovrebbe leggere con altrettanto impegno.

Richiamo la sua attenzione, se crede,  soprattutto dalla pagina 82 alla pagina 87 dove  sottolineo la crisi di rappresentatività sia del mondo delle imprese sia del mondo del lavoro concludendo che oggi i lavoratori stagionali dell’isola d’Ischia vivono una condizione  molto simile a quelli del

paleocapitalismo”cioè sono trattati  come al tempo della prima rivoluzione industriale del secolo decimo ottavo  (XVIII)  anche perché siano diventati un’isola di immigrati con circa 3mila extra-comunitari che hanno fatto “scendere”il prezzo o il costo del lavoro”.

Il candidato sindaco dello schieramento che definisco di Alternativa Civile Salvatore Mazzella, un uomo che viene dal mondo del lavoro e fiero – come me – delle origini contadine (noi Mazzella veniamo  tutti da Campagnano anche Mattia emigrato a Ponza nel 1734 e “Ciccillo” emigrato a Casamicciola nel 1807 e siamo tutti figli del “petit peuple”come dicono i francesi, il popolo minuto che ha conquistato la lettura e la scrittura nel corso dei secoli) – ha semplicemente espresso con toni accorati questa grande sofferenza del  mondo del lavoro ma con ESTREMA decisione ha proposto un PATTO SOCIALE soprattutto agli imprenditori che in questo contesto economico debbono DARE per accrescere l’occupazione ed estendere lo sviluppo ed ha proposto anche nuovi strumenti di politica economica e finanziaria a livello locale  come la Società di Trasformazione Urbana (qualcosa che dovrebbe essere nella conoscenza del sindaco-emigrato Giosy Ferrandino perché nel 2002 la proponeva nel suo programma elettorale di Casamicciola con  lo slogan: Casamicciola all’antica Grandezza. Si deve. Si può!) ipotizzando un Comune di Ischia al CENTRO come Guida dell’economia  complessiva dell’intera isola d’Ischia e NON un “condominio”come è stato finora concepito ed amministrato con una spudorata politica di “società partecipate”e “consulenze” di cui ho anche parlato nel mio libro. Un ritorno al “Diritto Pubblico”dopo vent’anni di sfrenato liberismo con a livello locale i sindaci-podestà che hanno svilito i consigli comunali impoverendo il tessuto sociale realizzando enormi diseguaglianze economiche  ed immiserendo la politica con “ammucchiate”o “caularoni”.

Noi siamo portatori di un RIFORMISMO FORTE e su questo vogliamo creare un BLOCCO SOCIALE OVUNQUE possibile nell’isola d’Ischia.

Proporremo un “Assessorato al Lavoro ed allo Sviluppo Locale”con un Ufficio Intercomunale della Programmazione Economica e sociale. Poniamo la Città d’Ischia alla GUIDA del sistema economico e sociale dell’intera isola d’Ischia per una coesione reale. Ecco perché mi candido non avendo alcuna ambizione politica – perché chi “predica”un’Idea deve avere il coraggio di “praticarla”-  pur “ingabbiato”nel certificato elettorale di Casamicciola nella lista “Ischia Nuova”capeggiata dall’avv. Luigi Telese  che porta nello spirito e con l’esempio le idee premonitrici di Vincenzo Telese, l’unico sindaco d’Ischia eletto all’unanimità nel 1946, che dal suo piccolo giornale “Ischia Nuova”lanciava l’appello all’”Unità Reale”dell’isola d’Ischia vista dall’alto dell’Epomeo. Il Comune Unico deve nascere nella sostanza con una politica unitaria dei sei Comuni, con lo spirito di sentirci tutti ischitani.

Assicuro Lello Pilato che vinceremo di “corsa”e non in “carrozza”se i lavoratori del braccio e della mente  faranno unità ed non avranno paura.

Vincere all’ultimo minuto, con l’ultimo voto, è francamente più entusiasmante e lasceremo andare in “carrozza”gli sconfitti .Se l’avranno ancora.  Perché le “ammucchiate”o i “caularoni”sono sempre pieni di  falsi amici ed il falso amico è  come l’ombra ti segue  finché dura il sole.