L’ACUII (Associazione Per il Comune Unico dell’Isola d’Ischia) con la sesta tappa chiude il tour di sensibilizzazione. A Serrara Fontana raddoppiano le adesioni
La sesta tappa di “ACUII in Tour” chiude a Serrara Fontana la campagna di sensibilizzazione realizzata dall’associazione per il comune unico. Durata tre mesi, dopo aver toccato ognuno dei sei comuni dell’isola d’Ischia, ha raccolto ampi consensi. «La realizzazione del Comune Unico e l’Unione dei servizi restano le nostre priorità insieme alla necessità del piano strategico per l’isola. Stiamo ricevendo domande e adesioni dalle persone che ci chiedono di essere presenti. Evidentemente la gente è stanca di questa inerzia diffusa» dice il Presidente Rosamaria D’Orta. Nel punto di incontro allestito grazie alla disponibilità del bar La Floreana come nelle tappe precedenti è stata promossa la cultura della visione unitaria. L’ACUII ha in cantiere altre iniziative per sostenere idee, azioni e suggerire alle amministrazioni la strada per eliminare gli ostacoli che non permettono all’isola di svilupparsi nei macro settori del turismo, nei trasporti, nella modalità di raccolta dei rifiuti, e non le consentono di creare servizi moderni e posti di lavoro e tutelare il diritto alla salute. «Vogliamo crescere insieme alla gente – continua D’Orta – non solo confrontandoci sulla fusione tra comuni. Come ACUII abbiamo a cuore la sorte degli isolani e sentiamo il dovere di affrontare i limiti che le amministrazioni generano a causa di una visione disarticolata che ha per conseguenza l’aumento di esborsi per gli abitanti di ogni comune. Ci rivolgiamo ai sindaci: perché non promuovete l’Unione dei Comuni e dei servizi che almeno consentirebbe ai sei comuni non solo di ricevere finanziamenti dallo Stato ma di diminuire le tasse sui 60 mila abitanti? Perché non lavorate insieme alla redazione del piano strategico per accedere a fondi per la realizzazione delle infrastrutture come sollecitati dagli Enti superiori?» L’ACUII sostiene che i comportamenti degli amministratori attuali non considerano Ischia nella sua visione univoca ed hanno un impatto negativo sull’economia isolana. L’impressione è che a nessuno pare interessare nulla e intanto l’isola resta soggetta alla partizione degli interessi che non collimano con le esigenze degli oltre 60 mila abitanti.