Capita spesso di avere il desiderio di estraniarsi. Di cercare la completa solitudine per ritrovare se stessi. Un modo per sfuggire alla confusione e al chiasso che nei luoghi di villeggiatura ci circonda, specialmente nel mese di agosto. Ma Ischia è diversa! Perché riesce ad esprimere il suo fascino anche durante l'affollamento estivo grazie alla straordinaria varietà dei suoi paesaggi.
Così, dalle spiagge ampie e assolate alle riposanti pinete, dalla campagna alle verdi colline fino alle balze rocciose del dominante monte Epomeo, la cui vetta raggiunge i 789 metri sul livello del mare, l'isola offre la possibilità di godere della più variegata scelta di ritempranti passeggiate e attraenti escursioni. Infatti, allontanandosi di poco dall'Ischia più affollata e rumorosa si può scoprire un'altra isola più genuina ed attraente che nelle case e nelle cose svela la misura di chi le ha create e proporzionate.
Come sulla marina, all'ombra del Castello, i pescatori di Ischia Ponte continuano a costruire nasse e a rammagliare reti, trascorrendo una vita serena e longeva, nella casta e feconda umanità del loro borgo marinaro, aperti a scambiarsi le umili e sapienti notizie nel prevedere il mutarsi dei venti e delle condizioni del mare. Come sulle pendici del Monte Epomeo, i contadini continuano a scambiarsi le altrettanto umili e sapienti notizie della conduzione della terra e del maturare dei vini nei cellai, scavati nel tufo della montagna.
Un'Ischia diversa che non manca di emozionare, negli anni, anche il suo più assiduo frequentatore! ... Come d'incanto infatti, nei giorni scorsi, allontanandomi sulla monorotaia dalla piccola e verde macchia che avvolge la casa colonica dove anticamente si spremevano le uve nei suoi palmenti, e spingendomi verso la sommità della tenuta, ecco svelarsi ai miei occhi un panorama da sogno. Tra cielo e mare potevo vagare con lo sguardo dal Castello Aragonese al caratteristico porto ischitano, ricavato dai Borboni aprendo al mare un cratere vulcanico, dalle isole di Vivara e Procida fino al golfo di Napoli e al Vesuvio.
Un breve viaggio in monorotaia verso la sommità della terrazza del Giardino del Mediterraneo, così soprannominato dal suo scopritore e cultore, il caro amico e vignaiolo Corrado D'Ambra, che non poteva trovare nome più appropriato per questo luogo dell'anima! Anche se mi piace pensare che la bella denominazione di Corrado sia ascrivibile a tutta l'isola che è ancora in grado di mantenere inalterate le sue più belle attrattive dall'assalto di quei vacanzieri che non rispettano la bellezza dei luoghi.
Una escursione, la mia, non solo per ammirare all'imbrunire un panorama mozzafiato, ma anche per godere dei piaceri della tavola della terrazza del Giardino del Mediterraneo, dove grazie all'arte culinaria dello Chef Umberto Castellaccio, solo su prenotazione, si può degustare una cena straordinaria, dove le fragranze dell'orto si amalgano con i prodotti del mare e della terra per restituire quei sapori della tradizione ischitana che, esaltati dai vini delle Cantine Pietratorcia, non mancheranno di emozionare, con la sua scoperta, tutti quei vacanzieri, veramente intenzionati a conoscere Ischia fin nel profondo!