Circa tremila anni fa’ i Greci d’Eubea, sbarcando ad Ischia nella Baia di San Montano, fondarono proprio su questa terra la loro città Pithecusa.
Fu questo l’inizio della storia millenaria di civiltà di questi luoghi in quanto l’isola d’Ischia divenne l’avamposto greco per i commerci con le popolazioni italiche. Fu probabilmente la prima colonia greca nel Mediterraneo occidentale, senz’altro la più settentrionale, l'inizio della Magna Grecia, perché proprio da qui partirono i Greci che fondarono sulla terra ferma prima la città di Cuma e poi quella di Neapolis. Ad Ischia poi fu rinvenvenuta dall’archeologo Giorgio Buchner un piccola coppa, la così detta Coppa di Nestore su cui è inciso il più antico testo scritto rinvenuto in Occidente:
“E’ gradevole bere dalla Coppa di Nestore, ma chi da questa coppa beve, subito prenderà desiderio di Afrodite dalla bella corona.”
Un graffito di tre righe, in versi esametri, inciso con uno stilo di bronzo durante una cerimonia funebre, che allude alla famosa coppa dell’eroe epico Nestore, descritta da Omero nell’Iliade. Una testimonianza inequivocabile della conoscenza che dell’Epos omerico avevano i coloni greci. L’antica Pithecusa era un crocevia internazionale di scambi tra l’oriente e l’occidente. Si può dire che la storia documentata della scrittura nasce proprio ad Ischia. Da qui, attraverso i coloni greci e i loro scambi , la scrittura alfabetica si è diffusa tra i popoli italici e gli Etruschi. La mia premessa è d’obbligo perché come tremila anni fa’ la ricchezza della Campania è venuta dal mare grazie ai Greci che colonizzarono gran parte della nostra regione, così oggi sempre dal mare, grazie alla straordinaria vetrina delle World series della Coppa America di vela, può arrivare il riscatto della città di Napoli e dell’intera Regione, mettendo in bella mostra il suo straordinario patrimonio storico, paesaggistico e culturale, unitamente alle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche della Dieta mediterranea, famosa nel mondo e riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. Dalla risorsa mare, quindi, un’occasione unica di rilancio internazionale per la nostra Regione in cui crede fortemente l’imprenditore Paolo Graziano, Presidente dell’Unione Industriali di Napoli ed Amministratore unico dell’ACN, la società di scopo demandata all’organizzazione dell’evento napoletano dell’America’s Cup, da noi intervistato:
Come intendete puntare al riscatto di Napoli e dell’intera Regione?
Un anno fa’ le immagini di Napoli nel mondo erano i sacchetti dell’immondizia! Oggi, dopo aver ripulito la città, con l’America’s Cup abbiamo intrapreso un operazione di marketing territoriale per rilanciarla, partendo dalla sua prima risorsa: il mare! Il mare è una risorsa infinita! E da esso può venire veramente un forte impulso allo sviluppo per tutte le aziende del territorio.
Quindi puntate ad uno sviluppo territoriale ed economico in partenariato con le Istituzioni e con tutte le imprese sane della nostra Regione?
Assolutamente si! Abbiamo sempre detto che la Coppa America è un mezzo non un fine, un grandissimo palcoscenico mondiale per promuovere le bellezze culturali e paesaggistiche della nostra terra, ricca di storia e di siti straordinari da salvaguardare e valorizzare accanto alle tante eccellenze imprenditoriali della nostra Regione.
Con il metodo Coppa America, mutuato dalla vela dove c’è un team che vince, siete riusciti a superare tutti gli ostacoli?
Napoli per troppo tempo è rimasta ferma al palo, non tanto per la mancanza di soldi, ma per i veti incrociati e una grande incuria nel cercare occasioni di sviluppo. Noi siamo riusciti a far sedere intorno ad un tavolo le Istituzioni, gli imprenditori e le Associazioni civiche per discutere, ma soprattutto per decidere in tempi rapidi il da farsi per il bene della nostra comunità.
E così Napoli, per la Coppa d’America, ha comprato passaggi televisivi per arrivare in tutto il mondo! Per promuover il turismo e una nuova immagine di se. L’accordo è che per ogni diretta televisiva che partirà da Napoli, cinque minuti saranno dedicati alle eccellenze della città e del suo territorio, dando grande visibilità al mondo delle imprese campane.
Trecentoventi minuti di dirette televisive delle regate, trasmesse da settantacinque emittenti in centonovantasette paesi nel mondo per un’audience di oltre 75 milioni di telespettatori. Un risultato esaltante?
Credo che sia veramente un grosso risultato che rispecchia pienamente le nostre aspettative. Quello della Coppa America è un pretesto per esportare un’altra immagine di Napoli nel mondo, diversa e migliore anche per le aziende che non vivono di turismo ma che ogni giorno si mettono in gioco per esportare il made in Naples
E per il futuro? Per le regate di Coppa America del 2013?
Bagnoli è senza dubbio una possibilità. Ma per ora godiamoci l’edizione 2012 con il restyling della Villa comunale, il Molo San Vincenzo recuperato e la ZTL che rendono Napoli un grande attrattore di turismo internazionale.