E’ finita un’altra estate! E da poco è incominciato l’autunno! E mi tornano alla mente i ricordi di quando, con la mia famiglia, prima da bambino e poi da ragazzo, trascorrevo ad Ischia almeno trenta giorni nella stagione più bella dell’Isola, quella a cavallo tra i mesi di settembre ed ottobre. Rimanere ad Ischia fino ad ottobre inoltrato era per la mia famiglia la più cara delle consuetudini!
Riuscivamo a godere di tutti i benefici influssi del clima ischitano, rimanendo letteralmente abbagliati dai colori e dalle atmosfere che in questo “tempo di mezzo” Ischia riusciva a distribuire a piene mani a tutti coloro che l’amavano nel profondo. Ma Ischia è sempre qui, a portata di mano, per tornare a godere, specialmente in questo periodo, delle sue eccellenze culturali e paesaggistiche, del suo mare sempre più limpido su spiagge meno affollate, delle straordinarie virtù terapeutiche delle sue acque termali, sotto un cielo terso ed un sole più luminoso, godendo della sua rigogliosa vegetazione e delle sue accoglienti contrade in grado nuovamente di ammaliare i numerosi ospiti italiani e stranieri che giungono numerosi sull’Isola alla ricerca di quella qualità della vita che, da sola, può rigenerare anche l’individuo più provato.
“Ischia vende salute! Noi vendiamo salute!” questa la categorica affermazione con cui Monsignor Onofrio Buonocore, il compianto sacerdote ischitano, scomparso nel 1960, che dedicò l’intera sua vita a raccogliere con amore da antichi carteggi e tradizioni popolari la storia e le leggende della sua cara isola, sottolineava l’intima sua convinzione dei benefici effetti dei soggiorni ischitani, in grado veramente di rappresentare l’unico rifugio per rigenerarsi dallo stress della vita di città. Ed oggi come allora Ischia continua a vendere salute a piene mani: ai bambini che respirano la benefica aria del mare e delle pinete, ai malati che chiedono alle sue sorgenti termali la guarigione o il sollievo dal dolore, agli uomini e alle donne che stanchi della vita di tutti i giorni vi ritrovano nuova energia e giovinezza. Forse perché Ischia, con l’armonia del paesaggio, con il ricordo dei miti e delle storie lontane che affiora dai luoghi e dai gesti antichissimi della sua gente, con la musicalità del suo linguaggio mediterraneo, riesce ancora a placare quella smaniosa impazienza degli uomini, sempre anelanti del nuovo, che è senza dubbio la causa di tutte le sofferenze e le angosce dei tempi moderni!