“Sapore di sale…Sapore di mare…che hai sulle labbra che hai sulla pelle…quando esci dall’acqua e ti vieni a sdraiare vicino a me …vicino a me…” l’indimenticabile canzone di Gino Paoli, composta forse ad Ischia nel 1963 dal cantautore genovese, quando innamoratissimo della bellissima Stefania Sandrelli, frequentava assiduamente l’isola, ci fa tornare alla mente quel mare incontaminato che, con il rumore della risacca cadenzava la vita semplice e sana di quel periodo. Ed oggi come allora è sempre il mese di settembre il momento migliore per lasciarsi conquistare dal mare dell’isola d’Ischia quando l’aria tiepida trasporta il profumo della salsedine, dei fiori e dei vigneti.
Un mare a rischio però! Un’area marina protetta, che uno slogan definisce non più regno di nessuno ma regno di Nettuno, senza depuratori fognari per una comunità di 50.000 abitanti d’inverno e di oltre 500.000 nella stagione estiva. In estate Ischia è senza dubbio una delle più popolose città della Campania forse d’Italia, una bomba ad orologeria per il territorio per le migliaia di pozzi neri e per il mare che ogni giorno viene messo a dura prova dagli scarichi legali ed abusivi. Non è possibile quindi perdere tempo! C’è bisogno di depuratori fognari! Ma quanto tempo ci vuole per costruirne uno? Cinque, dieci, vent’anni? Tra ribassi per accaparrarsi la commessa, fallimenti delle imprese aggiudicatarie, blocco dei lavori da parte della Sovrintendenza per la scoperta di qualche coccio? E tutto questo è storia recente!!! Non si sa più che strada intraprendere!
Perché quindi non impiantare a mare, in pochi mesi, quelle strutture di modernissima concezione e, dicono, di comprovata efficacia, denominati Muds e Recam che la Provincia ha deciso di finanziare nel numero di sette, portando così le isole d’Ischia e Procida all’avanguardia nella depurazione biologica del mare? Forse non è redditizio per quelle lobby affaristiche, isolane e di terra ferma, che da decenni riescono a gestire appalti di milioni di euro, erogati nel tempo, senza risultati?
Un mare negato poi anche al turismo nautico! In quanto il porto di Sant’Angelo, da ultimare, è da tempo sotto sequestro! E il porto di Forio è sempre in itinere, nonostante , in tutta fretta, durante la settimana a cavallo di ferragosto, è stato dotato di pontili galleggianti dalla società vincitrice del bando di gestione, che sembra non avere però i requisiti per richiederne il collaudo e l’agibilità, in danno alla sicurezza della navigazione al suo interno! Ma sulla questione vigilano le Autorità preposte che, in caso di inadempienze, siamo sicuri, interverranno prontamente anche con la revoca della concessione al Comune!
Non è più il momento quindi di guardare al bicchiere mezzo pieno, bisogna assolutamente interrogarsi sul bicchiere mezzo vuoto per cercare gli immediati rimedi ad una situazione di non ritorno, perché Ischia torni ad essere l’isola del mare, quell’isola delle sirene che, cullate dal ritmo infinito dell'onda, lanciavano il loro irresistibile richiamo ai naviganti, inducendoli a dimenticare la loro meta e a perdersi nella magica bellezza di questi luoghi. E perché quell’incantesimo si perpetui, bisogna anche riaffermare l’insularità d’Ischia, riducendo in modo drastico le corse degli aliscafi e delle navi, almeno di notte, che, in omaggio alla tanto conclamata continuità territoriale, hanno trasformato l’isola in un quartiere di Napoli.
Solo così Ischia riuscirà di nuovo ad affermare la sua unicità, riappropriandosi di quel mare dove si immergono maestose le sue coste. Come lungo il versante meridionale, dove le sue imponenti pareti rocciose testimoniano le complesse vicende geologiche dell'isola, incise in quei fitti strati di roccia vulcanica dalle più varie sfumature di colore, a riprova delle eruzioni che, nei millenni, modellarono la terra ischitana. Per una costa che varia di continuo: ai severi promontori coperti di vegetazione seguono magnifiche insenature in cui il mare assume colorazioni stupefacenti. Ischia sfoggia su quel versante due dei suoi più preziosi gioielli: Sant’Angelo, il caratteristico paesino presepe proteso sul mare. Che è ancora, con le sue piccole case aggrappate alla roccia, dai vivaci colori pastello, con la sua popolazione semplice ed attiva, un’autentica oasi di pace incontaminata, dove si gira tranquillamente a piedi all’interno del paese che è profondamente umano, perché nelle case e nelle cose si intravede la misura che le ha create e proporzionate. Subito dopo il villaggio, ecco presentarsi la spiaggia dei Maronti, la più grande dell'isola, una volta bandiera blu dell'Unione europea, rinomata tra l'altro per l'alta temperatura della sua sabbia, utilizzata anche a scopo terapeutico.
Poi la costa torna alta e frastagliata procedendo a oriente. Altri promontori e insenature disegnano il profilo dell'isola, fino alla spiaggia di Cartaromana, frequentata fin da tempi antichissimi. Qui ci si imbatte in uno degli scenari più affascinanti dell'isola: la baia di Sant'Anna con i suoi enormi scogli e l'isolotto del Castello Aragonese, che possente emerge dal mare. Oltre il ponte, che lo collega da oltre cinquecento anni all'isola, la costa cambia repentinamente aspetto. Si susseguono la Spiaggia dei Pescatori, di Punta Molino, di San Pietro: lidi ben noti ai turisti che frequentano il mare di Ischia da maggio ad ottobre.
Al di là del porto ischitano, la costa si alza di nuovo, protendendosi verso il mare con altri splendidi promontori che si alternano a spettacolari insenature. Dopo il porto di Casamicciola, tornano le spiagge attrezzate. A Lacco Ameno, dopo il celebre Fungo, il caratteristico scoglio di tufo verde simbolo della ridente cittadina, tra i promontori di Monte Vico e Zaro, si apre la magnifica baia di San Montano, dove sbarcarono i primi coloni greci dell'isola. Panorami di rara bellezza contraddistinguono anche il litorale di Forio, dove le ampie spiagge di San Francesco, della Chiaia, di Cava dell'Isola e di Citara sono amatissime da quanti scelgono l'isola Verde per un soggiorno all'insegna del mare e del sole.