L’assessore al turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele, nei giorni scorsi ha innescato una polemica con il suo omologo alla Regione Campania, Pasquale Sommese, dichiarando che per le manifestazioni natalizie nella città di Napoli non è pervenuto da parte della Regione Campania “neanche un euro per la promozione”. Daniele ha affermato che tutte le spese sono state sostenute dal Comune anche attingendo alla tassa di soggiorno. Daniele ha accusato Sommese per le sue dichiarazioni in materia di promozione della capitale del Mezzogiorno rilevando che “non ha indicato una cosa concreta realizzata o da realizzare”. Infine ha tracciato il bilancio del Natale a Napoli: “alberghi pieni, i turisti tornano” mentre il Comune di Napoli sarà presente alla prossima Fiera Internazionale del Turismo di Milano, la più importante d’Italia e forse d’Europa, che si tiene nella capitale lombarda nel mese di febbraio.
La risposta di Sommese è stata immediata. Una lunga lettera nelle pagine napoletane del quotidiano di Scalfari che può essere assimilata ad una lunga predica che ha sprecato spazio perché la notizia poteva avere contenuta in poche righe.
Sommese annuncia il “grande risultato” del Natale a Napoli, nella penisola sorrentina. Nella costiera amalfitana, nelle “nostre isole dove le innumerevoli bellezze sono state invase dai turisti”.
Secondo Sommese è “un successo dalla scelta strategica della Regione Campania che ha puntato sullo sviluppo turistico e sulla valorizzazione dei beni culturali” dove gli enti locali e le associazioni di categoria hanno semplicemente “accompagnato la Regione”. Sommese dice che è stata una “intuizione della Regione Campania” già nelle fiere di Londra e di Rimini puntare sulla “Campania da vivere” e sul “Grand tour della Campania”. Sostiene che il successo di Natale “paga la capacità di programmare” della Regione Campania perché il “programma è fatto con sei mesi di anticipo”.
“Prevediamo appuntamenti – ha scritto Sommese – e diamo la possibilità al sistema di organizzarsi per offrire proposte di qualità”. Sommese ricorda i “finanziamenti regionali agli Enti Provinciali per il Turismo,al San Carlo, a tutti teatri , i musei “e Sommese dice solo che non continua l’elenco per “non far torto a qualcuno”. Ancora i “grandi eventi sportivi e culturali” ed il finanziamento ai Comuni con i fondi europei del POR e del Fesr per “ progetti di qualità con bandi chiari e trasparenti” Così la Regione Campania ha impegnato “16 milioni di euro sul Por Fesr”.
Secondo Sommese questi sono “i fatti” ed auspica una “collaborazione istituzionale con gli operatori che più di tutti conoscono il sistema”. Infine la chiusura della lunghissima predica:
“Con questo spirito, evitando municipalismi, dobbiamo lavorare ad una legge di sistema che sappia guardare alla comunità regionale e disegnare una moderna governante perché queste risorse producano ricchezza”.
Sommese tuttavia non risponde all’assessore del Comune di Napoli in materia di finanziamenti al Natale e poiché quello che non è detto conferma quando detto dall’altra campana è VERO che il Comune di Napoli non ha avuto un euro per le manifestazioni natalizie.
Chi fra gli amministratori dei cinque Comuni dell’isola d’Ischia in amministrazione ordinaria, chi fra gli operatori della cultura e dello spettacolo, chi fra i dirigenti delle associazioni di categoria, intende controbattere farebbe cosa gradita perché credo che sia successo qualcosa di simile all’isola d’Ischia che per queste vacanze natalizie secondo una ricerca di statistica inferenziale è stata la terza località in Italia scelta dai turisti stranieri per le vacanze di Napoli dopo Firenze e Venezia ed addirittura prima di Salerno la “città delle luci d’artista”.
L’assessore al turismo del Comune di Ischia, Giosuè Mazzella, ha confermato che tutto il calendario degli eventi è stata sostenuto finanziariamente dal Comune con un impegno, soprattutto dalla tassa di soggiorno, di circa 45 mila euro. Nemmeno un euro dalla Regione Campania. Nessun finanziamento della Regione Campania è stato concesso all’Ischia Teatro Festival ed all’Associazione Amici del Teatro con 14 compagnie teatrali locali che hanno per la prima volta predisposto un cartellone di spettacoli che durerà almeno 3 mesi nella nuova sede teatrale comunale del Centro Polifunzionale assolutamente autofinanziandosi.
L’assessore al turismo del Comune di Forio, Gianni Matarese, ha altrettanto confermato che nemmeno un euro è stato erogato dalla Regione Campania per le manifestazioni natalizie promosse dal Comune con le associazioni e con un onere finanziario di circa 25mila euro da parte del Comune impegnato con i proventi della tassa di soggiorno mentre un contributo finanziario è stato dato dall’Ascom.
Sarebbe tempo di cominciare ad esercitare la democrazia locale convocando i consigli comunali per partecipare alla politica regionale come solennemente indica lo Statuto della Regione Campania che è sostanzialmente solo una “Grossa Banca” che eroga finanziamenti su “bandi di gara” a iniziative private dove gli enti locali si limitano ad un ruolo notarile di mera approvazione.
Nessuna di queste bellissime iniziative dei due Comuni principali dell’isola ha avuto la collaborazione della morente Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo nemmeno per la distribuzione di un depliant eppure dovrebbe essere l’“ente strumentale” della Regione che l’unica cosa che ha fatto è il cambiamento del Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio di Amministrazione da un funzionario regionale ad un altro senza alcuna consultazione con i sindaci dei cinque Comuni che avrebbero potuto concordare che almeno uno di loro assumesse il ruolo di amministrazione straordinaria che dura da oltre 40 anni!!!!.
La predica dell’assessore Sommese si chiude con l’appello “a lavorare per una legge di sistema” con l’implicito riferimento alla legge regionale sul turismo senza aggiungere che da 40 anni la Campania è incapace di fare questa legge – unica fra le 20 Regioni italiane - e così invece di costituire un democratico sistema delle autonomie locali in Campania la Regione non svolge NESSUNA azione di legislazione e di programmazione ma SOLO una funzione di amministrazione di risorse pubbliche la cui gestione spetterebbe esclusivamente ai Comuni controllati dalle maggioranze e dalle minoranze delle proprie assemblee elettive.
Sulla trasparenza e sull’efficacia della gestione pubblica del turismo è tempo di aprire una forte vertenza con la Regione anche alla luce della costituzione governativa di un Distretto Turistico perché ho già avuto modo di scrivere che l’ordine nel sistema delle autonomie mi pare l’esigenza primaria.