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La repubblica napolicentrica: i calcinacci ignorati di Casamicciola

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Il neopresidente del consiglio dei Ministri, dottor Matteo Renzi, ha inviato una lettera a tutti i sindaci d’ Italia chiamandoli “ colleghi” lo scorso mese di marzo  nella sua qualità di sindaco di Firenze invitandoli ad indicare entro il 15 marzo un edificio scolastico da ristrutturare immediatamente perché entro 15 giorni arriveranno i fondi. La richiesta deve essere inviata a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Proposi  alla Commissaria Prefettizia del Comune di Casamicciola di inviare la richiesta di immediata e definitiva ristrutturazione del Palazzo delle Scuole di Casamicciola che si trova al Viale Paradisiello. Nessuna risposta. Oggi il palazzo è chiuso perché piovono calcinacci.

Piovono calcinacci dall’ edificio del Liceo Umberto di  Napoli, il più importante di Napoli ed il più ricco di storia – il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, vi è stato allievo – e la cronaca napoletana de “ La Repubblica” porta la notizia con foto ( giovedì 16 ottobre 2014). Ma piovono calcinacci anche dal Palazzo delle Scuole ( nuova denominazione in epoca repubblicana) o “ Palazzo Dux” ( in epoca fascista) di Casamicciola, un piccolo centro dell’ isola d’ Ischia famoso per le acque termali ma anche per il terremoto del 28 luglio 1883 in cui persero la vita i genitori di Benedetto Croce  che aveva solo 17 anni e che si salvò per fortuna o per interventi esterni tanto che Roberto Saviano ne ha fatto una polemica.
LA NOTIZIA VIENE IGNORATA.
300 bambini non possono andare a scuola. La Preside, Lucia Mattera Fralliciardi, ha segnalato le condizioni del Palazzo al Comune da anni. Invano. Nello scorso mese di marzo è stato inviato anche un appello al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che invitava i Comuni a segnalare un edificio scolastico da restaurare immeditamente. Oggi è più importante il marketing in politica che l’ azione concreta. La storia del Palazzo Dux merita invece rilievo Nazionale: perché è uno scandalo fascista continuato in epoca repubblicana nella prima e nelle seconda Repubblica.
 Eccola:


Nicola Di  Luise è stato un cittadino benemerito di Casamicciola. Era nato a Casamicciola nel 1888 ed a Casamicciola è morto il 6 maggio 1971 ad 83 anni mentre assisteva alla seduta del Consiglio Comunale. Per tutta la sua lunga vita e sotto tutti i regimi ha lottato per la “ sua Casamicciola”, per la “ moralizzazione della vita pubblica” sia come consigliere comunale sia come semplice cittadino. Era un imprenditore “ innovatore” allestendo il primo “ cinematografo” con il “ Bagno Marino Eldorado” nei primi del Novecento. Era perfino editore di cartoline illustrate. Era un appassionato di storia patria  ed ha lasciato al figlio Salvatore una straordinaria raccolta di documenti del suo lungo impegno civile. Avendo realizzando la “ ricostruzione” di Casamicciola dopo il terremoto del 1883 e l’ alluvione del 1910 soffriva molto nel secondo dopoguerra assistendo alla decadenza di Casamicciola che perdeva il primato di “ regina dell’ isola d’ Ischia”. Passò all’ opposizione della DC guidata da quelli che chiamava i “ demo sentinella” cioè il sindaco Antonio Castagna ed il dottor Raffaele Monti,segretario eterno della DC. I suoi comizi nella centrale Piazza Marina restano ancora nella memoria dei cittadini più anziani. Ho un ricordo personale di “ Don Nicola”, come lo chiamavamo con rispetto e devozione,perché è stato il primo che mi ha  inculcato l’ amore “ concreto” per il mio paese.
Don Nicola  aveva 42 anni nel 1930. Piena epoca fascista in cui il Fascio vuole dimostrare la sua efficienza con la costruzione dei grandi edifici pubblici in tutte le città ed  in tutti i paesi anche i più piccoli. Si pensi alla costruzione del Palazzo delle Poste e del Palazzo della Provincia a Napoli nella centrale “ Piazza della Posta Centrale” che la Repubblica ribattezzò “ Piazza Giacomo Matteotti”.
Il Fascio anche a Casamicciola voleva dimostrare la sua efficienza con un ottimo Podestà, l’ avv. Antonio Vittorio Conte, ed  anche a Casamicciola nacque un grande edificio che doveva essere il Palazzo delle Scuole posto sulla collina del Paradisiello dal panorama meraviglioso. Il progetto prevedeva un viale d’ accesso dal corso Garibaldi ed una rampa di scalini  dalla Marina in modo che potesse essere raggiunto dai due lati del paese. Il Palazzo avrebbe ospitato le scuole elementari di Casamicciola e sulla facciata esterna  doveva primeggiare la scritta “ DUX”. I lavori durarono sei anni. Questo Palazzo doveva essere il simbolo del “ trionfo del regime”, l’ “ imponenza dell’ Era Fascista”.
Fin dall’ iniziò dei lavori però Don Nicola Di Luise denunciò con lettere  al Podestà Antonio Vittorio Conte ed alla pubblica opinione le inadempienze contrattuali dell’ impresa appaltatrice che, come affermava Di Luise “ non utilizzò la prescritta pozzolana di Bacoli bensì il terriccio trovato sul posto; non provvedette  alla pitturazione delle rotaie; omise di porre numerosi cuscinetti di mattoni fra le rotaie” e quindi si rese perenne responsabile della pessima staticità dell’ edificio.
Per queste denunce Nicola De Luise suì un fermo di 60 ore a Roma nel 1934 dove si era recato per conferire con personalità del governo fascista e ritornò a Casamicciola in libertà vigilata.
Ma ottenne una nuova perizia e l’ appalto ad una nuova impresa. Il Palazzo Dux fu completato nel 1936 ma Di Luise continuò la sua battaglia per i cattivi lavori. Nel 1955 con un articolo su un giornale napoletano sollecitava il Genio Civile ad intervenire per nuovi lavori di consolidamento al palazzo dal quale era stata cancellata la scritta “ dux”. Il Palazzo fu chiuso. Ho fatto i primi tre anni delle scuole elementari – dal 1956 al 1959 – alla “ Villa San Vincenzo” in via Principessa Margherita  che fu poi demolita per costruirvi l’ Istituto Tecnico  Commerciale “ E.Mattei”.
Non aveva torto Don Nicola.
Nel 1971 cioè 35 anni dopo l’ inaugurazione il Genio Civile di Napoli dichiarò, una seconda volta, pericolante l’ angolo nord-ovest dell’ edificio  ed  i solai delle aule attigue dell’ edificio e subordinò l’ agibilità del Palazzo ad accurati accertamenti tecnici che dovevano  essere effettuati dal Comune per l’ incolumità dei circa 400 bambini che frequentavano la scuola. Il Comune affidò all’ ing. Franco Tiscione l’ incarico per una dettagliata relazione tecnica che fu presentata il 29 settembre 1971. L’ing. Tiscione confermò tutti i rilievi che 40 anni prima aveva denunciato Nicola Di Luise. Il sunto di quella relazione apparve in un mio articolo su “ Il Giornale d’ Ischia” del gennaio 1972. Il Comune  chiuse l’ edificio inagibile una seconda volta. Le scuole furono ospitate provvisoriamente in case private. Perfino il Municipio che aveva  in un’ala del Palazzo i propri uffici dovette sgombrare e trovò ospitalità in un’ala del complesso Pio Monte della Misericordia che funzionò anche da Municipio per diversi anni.
Da allora si sono succeduti decine di interventi per lavori di consolidamento e ristrutturazione e sono ancora in corso con uno spettacolo indecente ed incivile di decadenza e di commistione poiché in un’ala del palazzo hanno sede “ provvisoriamente” alcuni uffici del Comune e perfino la sede della società municipalizzata AMCA.
Dovrebbe essere colta questa occasione di intervento straordinario del Governo per  risanare completamente ed efficientemente l’ intero Palazzo. La ristrutturazione di questo Palazzo potrebbe essere il punto fondamentale per la sistemazione non solo dell’ edilizia scolastica di Casamicciola ma di tutti gli edifici pubblici – dal Palazzo della Bellavista, a quello della Scuola Media, ai plessi di Perrone, Marina e Sentinella, all’ Osservatorio – in modo da avere un Piano Completo  per la fruizione degli Edifici Pubblici per la Scuola, la Cultura, il   Municipio, approntato dall’ Ufficio Tecnico del Comune  di concerto con il Consiglio dell’ Istituto Comprensivo “ Enrico Ibsen” in modo da organizzare anche gli uffici municipali dislocati sul territorio e collegati con una rete Intranet, trovare adeguati spazi per un Museo Civico istituito “ provvisoriamente” da 14 anni e dare una fruizione anche al “ Centro Didattico” così denominato dai fondi europei spesi sull’ Osservatorio Geofisico.
Don Nicola Di Luise è morto da 43 anni. Ma la sua denuncia è ancora attuale. Comincia un’ Era Renzi per la Repubblica? Speriamo.
Speranza vana. Lo scandalo continua. Da circa 5 anni il Comune ha ottenuto un finanziamento di circa 970mila euro per la ristrutturazione completa dell’ edificio ai sensi di un intervento del “ Ministero delle Infrastrutture”. Pare che la pratica stia – finalmente -  alla Cassa Depositi e Prestiti. Dorme mentre i calcinacci cadono.

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