I due quotidiani dell’isola d’Ischia – Il Golfo ed il Dispari – hanno dato ampio spazio e rilievo con cronache puntuali dell’assemblea generale dell’Associazione per il Comune Unico dell’isola d’Ischia (ACUII) con la conferenza programmatica su “Unità Politica dell’isola d’Ischia: Strategie per la Ricostruzione ed il Rilancio Economico” che si sono tenute nella sala POA ad Ischia Ponte domenica 18 marzo 2018 con inizio alle ore 10.
Ma abbiamo fatto – Gianni Vuoso ed io – una accurata organizzazione ed una massiccia e corposa promozione. Abbiamo convenuto che occorresse un forte rilancio del progetto dell’“Unità Politica” dell’isola d’Ischia soprattutto dopo il sisma del 21 agosto 2017.
Infatti il sisma del 21 agosto – che ha colpito, come 6 volte del XIX secolo, soprattutto il Comune e la Comunità di Casamicciola e di Lacco Ameno e solo marginalmente Forio, ha fatto emergere una “Unità Geologica” dell’isola di “Alfred Rittmann”, una “Unità Geografica” dell’isola di “Edoardo Malagoli”, una “Unità Scolastica” perché sono emerse le esigenze di una popolazione scolastica di circa 10mila alunni di cui almeno il 60% della scuola dell’obbligo e buon ultima una “Unità Economica e Finanziaria” al tempo della globalizzazione e della crisi dopo la grande illusione dell’espansione all’infinito con il massiccio abusivismo edilizio degli anni ‘70 e ‘80 del ‘900 che ha portato la consistenza edilizia in circa 100mila vani di cui almeno il 40% non utilizzati dalla popolazione residente – di fatto – di circa 60mila abitanti distribuiti in maniera non omogenea in sei Comuni o in 8-10 “frazioni” con una densità abitativa soprattutto nella fascia costiera che va da Ischia Ponte fino a Panza passando per Casamicciola, Lacco Ameno e Forio.
Ed allora ci è parso necessario fare il punto sull’espansione economica e sociale dell’isola con l’aiuto della Statistica, della Demografia, dell’Economia Politica, dell’Urbanistica e del Diritto. Abbiamo dovuto quindi per presentare una sufficiente sintesi svolgere un’ampia diffusione – in anteprima – dei temi della “conferenza programmatica” in modo tale che il dibattito fosse produttivo. Non demagogica propaganda politica o partitica.
Non elucubrazioni giuridiche sull’oceano di leggi, leggine, regolamenti, protocolli di intesa e quanto altro ma una RIGOROSA analisi ECONOMICA e SOCIALE dello stato dell’arte. Quindi un convegno dove l’ECONOMIA POLITICA nei suoi complessi aspetti la facesse da padrone.
Perché è tempo ormai di ritenere INSCINDIBILE la Pianificazione Territoriale dalla Programmazione Economica dopo oltre VENTI ANNI di sfrenato “liberismo” con la mitizzazione del “Mercato” che ha permesso una crescita urbanistica ed economica CAOTICA con il mito dell’espansione “esponenziale” che non può esserci né in “economia di mercato” né in una “società aperta”. L’urbanistica Sebastiano Conte, il sociologo Osvaldo Cammarota, l’economista Francesco Saverio Coppola, hanno egregiamente toccato i “punti neri” dell’urbanistica, della società e dell’economia.
La mitizzazione del “mercato” e delle “liberalizzazioni” in un quadro istituzionale estremamente frammentato con “poteri nazionali”, “poteri europei”, “poteri regionali”, “poteri locali” ha portato ad una crisi economica di un “microsistema” votato ad una “monoeconomia” esclusivamente impostata sul turismo. La “crisi ciclica” – come insegna Schumpeter – lungamente covata è esplosa con il terremoto del 21 agosto 2017.
Questa crisi – con indicatori drammatici come il numero di presenze di settembre 2017 con un calo del 34% nel Comune di Ischia e del 64% nel Comune di Casamicciola – IMPONE il ritorno alla Programmazione e così ritornano d’attualità le “Idee per la programmazione economica” del lontanissimo 1963 di G. Fuà e P. Sylos – Labini ed il loro ammonimento: “L’obiettivo della politica urbanistica è di tradurre sul territorio i programmi economici. La programmazione economica e la pianificazione urbanistica non rappresentano due fasi separabili sotto il profilo operativo ma sono due aspetti di un unico processo”. E’ stato trascurato per 50 anni l’“aspetto economico” privilegiando quello “urbanistico” che a sua volta è diventato un “libro dei sogni” perché le classi politiche – locali e regionali – non hanno voluto per clientelismo unire i due aspetti e rendere dirigistica la Programmazione in un quadro giuridico chiaro e certo.
Così sono nati 100mila vani in trent’anni senza un Piano Regolatore Generale dell’intera isola d’Ischia e con oltre 20mila domande di condono edilizio.
Il “lasciar fare, lasciar passare” non solo ha deturpato il paesaggio ma ha realizzato uno “sviluppo squilibrato” con zone ricche e zone povere. Ma il terremoto del 21 agosto in sei secondi ferisce in modo veloce e drammatico Casamicciola e Lacco Ameno e parte di Forio con mille edifici colpiti privati e pubblici ed almeno 2600 sfollati. Almeno 3 Km2 dei 9 complessivi delle “Comunità” di Casamicciola e Lacco Ameno allo stato attuale sono sottratte ad un disegno programmatorio. La Pianificazione territoriale diviene NECESSARIA perché oggi si tratta di ABBATTERE e ricostruire parzialmente in zone a “mitigazione sismica” e quindi il DIRIGISMO PUBBLICO è ESSENZIALE.
L’Unità Politica dell’isola d’Ischia può essere rifiutata, respinta, accantonata dal punto di vista della formale unità giuridica ed amministrativa in un SOL COMUNE ma è INEVITABILE dal punto di vista di sopravvivenza economica e sociale dell’INTERA ISOLA non fosse altro perché un “Sistema Locale di Sviluppo” come lo disegna la Regione Campania nel Piano Territoriale Regionale non può permettersi di avere 3 Km2 di macerie e 2600 sfollati perché è come una mela marcia in un canestro di mele già “mature” e così il passo è breve per far marcire tutto il canestro.
Quindi la Programmazione deve ritornare REALISTICAMENTE e senza ulteriori indugi con una capacità delle classi dirigenti locali di avviare sia la Ricostruzione sia il Rilancio Economico dell’intera isola e debbono “fare Sistema” per una Economia “Polivalente” con il quadro delle leggi, leggine, regolamenti, che esistono attualmente. Non vorrei esagerare e chiedo scusa per l’affermazione ma il popolo dell’isola d’Ischia deve essere capace di trasformare il terremoto in una risorsa, unatragedia in un rinascimento di se stesso nello spirito e nella materia.
Dobbiamo vivere una “lunga notte” per superare la crisi prima di vedere l’”alba” e quindi l’Associazione per il Comune Unico dell’isola d’Ischia si deve dare una nuova “missione” perché non basta più una campagna per la legge di accorpamento della Regione Campania che allo stato attuale NON arriverà ma occorre costituire quello che Osvaldo Cammarota ha chiamato un “Ufficio speciale Intercomunale” con “il supporto della Regione Campania e della Città Metropolitana con il compito della Ricostruzione,con un programma integrato di sviluppo umano, con un parteneriato istituzionale economico e sociale dell’intera isola.
L’ACUII quindi punta e stimola la “Coesione Economica e Sociale” e vuole realizzareil Sistema Locale di Sviluppo. Vuole avvicinare i GIOVANI a queste complesse problematiche e si farà carico di “ConversAzioni seminariali”. Se questa strada verrà intrapresa nell’interesse COLLETTIVO di tutti gli isolani e di ogni categoria sociale sarà il Sistema stesso polivalente nella sua economia ed equilibrato nelle infrastrutture e strutture COLLETTIVE che chiederà una formale UNITA’ AMMINISTRATIVA.
Dopo la lunga notte arriverà l’alba.