LA SCRITTA IN ARABO “NON DI SOLO PANE” SUL TORRIONE DI FORIO TRASFORMA SIMBOLICAMENTE UN FORTIFICAZIONE PER LA DIFESA IN UN PONTE TRA LE CULTURE.
Il “Viaggio della Parola” arriva a Ischia, proprio mentre l’isola ospita la quinta edizione dell’”Ischia and Naples International Festival of Philosophy” (22-29 settembre Ischia, 3-4 ottobre Napoli) dedicato quest’anno ad uno dei temi-chiave della contemporaneità: “Dio. L’essere umano può davvero metterne in dubbio l’esistenza?”
Sabato 21 settembre alle ore 18 sarà inaugurata con una cerimonia all’Hotel Villa Carolina di Forio la scritta in arabo “Non di solo pane”, proveniente dall’ex Padiglione della Santa Sede a Expo Milano 2015, montata con carattere di temporaneità sul Torrione del Comune di Forio, la più imponente ed emblematica delle strutture turrite costruite sull’isola d’Ischia a difesa del territorio. Risalente alla metà del 1400, a quei tempi sede dell’università di Forio, per secoli il Torrione è stato anche utilizzato come punto di avvistamento in difesa degli attacchi dei Saraceni provenienti dalla penisola araba. Con questa installazione assume oggi un ruolo opposto, trasformandosi da simbolo di difesa a ponte culturale e faro della civiltà italiana ed europea.
La nuova destinazione dal “Viaggio della Parola”, è stata concordata tra i promotori del progetto - il Pontificio Consiglio per la Cultura e Caritas Ambrosiana, i curatori Ginette Caron (direzione artistica e coordinamento), il prof. Marco Imperadori del Politecnico di Milano, Alessio Pesenti di Nord Zinc, Giovannangelo De Angelis Pres. del PIDA (Premio Internazionale Ischia di Architettura) e Francesco del Deo Sindaco del Comune di Forio.
Il programma della serata prevede la Lecture di Ginette Caron che sarà anticipata dai saluti istituzionali di: Francesco Del Deo; Leonardo Di Mauro Pres. Ordine Architetti Napoli; Alessio Pesenti; Stefania Danzi per la Fondazione Pesenti; Francesco Chiavarini per la Caritas Ambrosiana; Raffaele Mirelli Pres. ass. InSophia; Giovannangelo De Angelis il quale, per l'occasione, presenterà in anteprima il format della nuova edizione del PIDA prevista per settembre 2020.
Introduce e coordina gli interventi il giornalista Ciro Cenatiempo.
Con questa nuova ricollocazione giunge alla 14° tappa il “Viaggio della Parola”, il lungo itinerario, promosso dal Pontificio Consiglio per la Cultura e da Caritas Ambrosiana, per far rivivere il messaggio della Chiesa all’Esposizione universale oltre Expo, attraverso il recupero delle lettere metalliche poste sulle facciate del Padiglione della Santa Sede e il loro allestimento in nuovi ed evocativi luoghi in Italia e nel mondo: Dalla Cina alla Guinea Bissau, dalla periferia di Milano a Favara in Sicilia.
«Al termine dell’esposizione universale, si è deciso di far rivivere il messaggio di speranza della Santa Sede in Expo, oltre i limiti di spazio e di tempo imposti dall’evento internazionale. Le destinazioni, che via via si aggiungono, scelte dai promotori del progetto, sono spazi fisici che testimoniano la presenza della Parola nella vita concreta della comunità, o che traducono nella realtà i valori umani universali: un oratorio, una chiesa di periferia, una missione, un ghetto strappato al degrado, luoghi di servizio per gli ultimi e posti in cui rivive il ricordo di gesti di coraggio in momenti tragici della nostra Storia», spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.
Le 25 scritte, tradotte in 13 lingue, riportano le due citazioni tratte dalle Scritture “Non di solo pane” e “Dacci oggi il nostro pane”.
«I caratteri, tutti bianchi, erano affissi ad una certa distanza delle pareti del Padiglione, anche loro bianche, in modo da essere letti attraverso le ombre che proiettavano. Le scritte ricoprivano interamente il Padiglione a ricordare l’episodio biblico della manna che scende dal cielo - spiega Ginette Caron che ha ideato e curato il layout grafico delle scritte sul Padiglione concepito insieme a Quattroassociati architetti -. Nelle nuove sedi, abbiamo voluto che questo effetto, così simbolico, fosse il più possibile riprodotto».
Il restauro delle scritte è stato realizzato da Nord Zinc. Le lettere in acciaio, in particolare, sono state sottoposte a un innovativo ciclo protettivo, SISTEMA TRIPLEX®, concepito dall’azienda bresciana, che unisce zincatura a caldo, nanoceramica e verniciatura a polvere, in grado di offrire una protezione anticorrosiva superiore ai 100 anni (dato verificato da Studio del Ciclo di Vita LCA e Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD) senza necessità di manutenzione.
Il progetto è reso possibile grazie al contributo dei seguenti sostenitori:
• Nord Zinc – Trattamenti anticorrosivi, San Gervasio Bresciano (BS)
• Fondazione Pesenti
• MAP – Carpenteria Metallica, Cornaredo (MI)
• ICT Sviluppo – Software, Arzignano (VI)
• Vanoli Ferro – Commercio materiali siderurgici, Soncino (CR)
• Hotel Tritone – Ospitalità sull'isola
• Hotel Villa Carolina – Ospitalità sull'isola
• Giardini Ravino – Ospitalità sull'isola
• Hotel Il Gattopardo – Ospitalità sull'isola
Le destinazioni delle scritte:
2017
1- Chiesa della Pentecoste, Quarto Oggiaro - Milano, 4/6/2017
italiano: Dacci oggi il nostro pane
inglese: Give us today our bread
portoghese: Dà-nos hoje a nosso Pao
2- Oratorio San Luigi, Paderno Franciacorta (BS), 5/2/2017
inglese: Not by bread alone
3- Fondazione Villa Emma, Nonantola (Mo), 17/6/2017
ebraico antico: Non di solo pane
4- Farm Cultural Park, Favara (Ag), 7/7/2017
cinese: Dacci oggi il nostro pane
arabo: Dacci oggi il nostro pane
greco antico: Dacci oggi il nostro pane
5- Chiesa S. M. Maddalena Bettegno, Pontevico (BS), 22/7/2017
polacco: Dacci oggi il nostro pane
6- Refettorio Ambrosiano, Milano/ montata settembre 2017
greco antico: Non di solo pane
7- Chiesa di Santa Beretta Molla, Trezzano (Mi), 17/12/2017
latino: Non di solo pane
2018
8- Missione Padri Oblati di Maria Immacolata, Guinéa Bissau, 21/1/ 2018
portoghese: Nem so de pao
9- Basilica di Sant’Ambrogio - Milano / montata 24/05/ 2018
Italiano: Non di solo pane
10- Arte Sella, Valsugana, montato a novembre 2018 / inaugurazione primavera 2019
tedesco: Gib uns heute unser Brot
11- USJ University of St. Joseph, MACAU, Cina /montata 27 novembre 2018
cinese: Non di solo pane
2019
12- Sede Caritas Diocesana di Matera /montata febbraio 2019
spagnolo: Dacci oggi il nostro pane
13- Sede Caritas Diocesana di Stoccarda, Germania / montata aprile 2019
tedesco: Nicht vom brot allein
Il racconto delle tappe del Viaggio della Parola su questo sito https://www.ilviaggiodellaparola.it/
Chi è Ginette Caron:
L’opera grafica di Ginette Caron si manifesta attraverso il gioco, l’ironia e la leggerezza. Cerca di svelare l’essenza delle questioni in modo da creare sistemi di comunicazione inaspettati e profondamente personalizzati.
È stata direttore dei reparti grafici da Benetton e in seguito da Prada Groups dopo aver collaborato per 12 anni alla Gregotti Associati su programmi d’identità totale soprattutto nell’ambiente del design italiano.
Ginette Caron è nata a Montréal, dove ha studiato e lavorato alcuni anni prima di trasferirsi in Italia - a Bologna, Venezia e infine Milano.
Dal 1996 conduce a Milano il proprio studio grafico Ginette Caron Communication Design dove sviluppa progetti di identità visiva, packaging, editoria, merchandising, allestimenti e archigrafica per clienti tali Barilla, Moleskine, Bulgari, Knoll, San Carlo, Swatch, TV5 e il Vaticano.
Nel corso degli anni i suoi progetti sono stati pubblicati, esposti e premiati tra cui Art Director’s Club-NY, menzioni d’Onore al Compasso d’Oro e premio del BIE per il Padiglione della Santa Sede a Expo Milano 2015.
Speaker in conference internazionali di design e membro di giurie, è stata professore a contratto allo IUAV di Venezia dal 2010 al 2015 ed è visiting professor in università in Italia, Canada, Cina, Francia, India, Svizzera, Tunisia e Turchia.
È stata eletta dai suoi pari membro della prestigiosa “RCA - Royal Canadian Academy of Arts”.
Il Ministero Canadese del Patrimonio l’ha nominata ambassadrice culturale internazionale “CANADA 150” in concomittanza con le festività legate al 150° anniversario della Confederazione del Canada. https://www.ginettecaron.it
l’Io-Tempo
“Il tempo non va misurato in ore e minuti, ma in trasformazioni.” Scrive Fabrizio Caramagna.
Dal 2008 il PIDA, Premio Internazionale Ischia di Architettura è sopratutto un’esperienza umana dove, discutendo di architettura, si inducono trasformazioni e si conoscono persone incredibili per capacità ed umiltà con le quali nascono il più delle volte delle solide amicizie. Una di queste è sicuramente quella nata con il Prof. Marco Imperadori, docente del politecnico di Milano, che nel 2018 è stato da trade union con l’arch. Atsushi Kitagawara dal quale incontro è nata l’installazione Infinity Kigumi (l’unione fa la forza, infinita, donata a marzo di quest’anno alla comunità terremotata di Casamicciola e posizionata all’ingresso del Municipio), ed oggi ha fatto si che un’altro messaggio universale, “Non di solo pane”, si espanda dall’isola oltre i suoi confini.
Dagli albori della civiltà, l’arte prima, e l’architettura dopo qualche anno, misurano il tempo. L’essere umano ha da sempre sentito l’istinto di raccontare la propria esistenza, il proprio status, fissandolo sulla pietra e sulla tela, innescando le più belle competizioni al mondo quali il rinascimento, il barocco, il floreale ed il futurismo, giusto per farne un rapido esempio. Condizione grazie alla quale oggi, in Italia, ci troviamo avvolti dalla bellezza, ma che poco (escludendo i mezzi di trasporto) ci racconta del nostro tempo.
Oggi come allora, anche se in versione ridotta, la competizione è in atto, ed è su quel terreno di gioco che si inserisce l’installazione di Ginette Caron, talentosa visual designer italo canadese, riportando al centro dell’attenzione di un mondo sempre più virtuale il ruolo del messaggio “fisico” delle arti applicate. A lei, a Marco Imperadori, al Sindaco di Forio Francesco Del Deo, a Luciano Gualzetti della Caritas, Alessio Pesenti della Nord Zinc, Stefania Danzi della Fondazione Pesenti, a Leonardo Di Mauro Presidente dell’Ordine degli Architetti ed a Raffaele Mirelli Presidente dell’associazione In Sophia, va la mia gratitudine e quella di tutta l’associazione PIDA per aver accolto l’invito a misurarsi con “l'Io-Tempo".