Si inizia mercoledì 18 aprile con l’anteprima nazionale del docufilm di Barbara Rose su Jackson Pollock, per poi continuare giovedì 19 aprile con la presentazione dell’opera Senza titolo, 2013 di Umberto Manzo, donazione dell’artista al museo Madre.
Sempre il 19 aprile, ritorna l’aperitivo di networking Perfetti (S)conosciuti, mentre venerdì 20 aprile si terrà la performance di educazione all’arte di Maria Rosa Sossai, per finire sabato 21 aprile con la presentazione del libro/manifesto politico Ominiteismo e demopraxia di uno dei più impotanti esponenti dell’Arte Povera, Michelangelo Pistoletto, ospite d'onore al Madre della quinta edizione degli Happy Earth Days 2018.
Mercoledì 18 aprile, ore 18.00, Sala Re_PUBBLICA MADRE (piano terra)
Anteprima italiana del docufilm Jackson Pollock the Man and the Myth di Barbara Rose, curatrice della mostra appena inaugurata alla Reggia di Caserta La Pittura Dopo Il Postmodernismo. Belgio – Italia – USA, sostenuta da Fondazione Donnaregina, Regione Campania e Scabec attraverso Fondi Poc, in un'ottica di collaborazione inter-istituzionale sulle reti regionali dell'arte contemporanea. Un’occasione anche per incontrare al Madre una delle più grandi critiche e storiche dell'arte internazionali, quali Barbara Rose, in occasione della presentazione, per la prima volta al pubblico italiano, del suo lungometraggio sull'artista americano Jackson Pollock (1912-1956). Jackson Pollock the Man and the Myth non solo descrive la vita e il contesto in cui operò il grande pittore americano dell'Action Painting, ma è l'unico film che documenta Pollock al lavoro mentre dipinge e che descrive la sua tecnica e le sue intenzioni dal vivo. Interviste con storici dell'arte e amici intimi di Pollock restituiscono una lettura profonda sulla sua pratica artistica, il suo stile, le sue ossessioni, fino a introdurci nelle ragioni stesse che lo resero una figura mitica. Il film inizia con il suo apprendistato con il pittore Thomas Hart Benton, che riteneva che l’astrazione fosse un vicolo cieco, e continua raccontando il matrimonio di Pollock con la pittrice Lee Krasner, sua guida e compagna, articolando la presentazione sia del suo trionfo artistico sia della sua tragedia esistenziale e fornendo allo spettatore il punto di vista dell'artista stesso.
Giovedì 19 aprile, ore 18.00, secondo piano
Presentazione dell’opera di Umberto Manzo Senza titolo (2013). Alla presenza di Laura Valente, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Andrea Viliani, Direttore del museo Madre, Sylvain Bellenger, Direttore Museo e Real Bosco di Capodimonte, e della gallerista Laura Trisorio, sarà presentata l’opera di Umberto Manzo che entra a far parte, come donazione dell’artista, della collezione permanente del Madre. La presentazione sarà seguita da una visita guidata dal Direttore Andrea Viliani al percorso espositivo Per formare_una collezione (secondo piano), recentemente riallestito. Umberto Manzo nasce a Napoli nel 1960, dove vive e lavora. Fin dagli anni Ottanta la ricerca dell’artista è caratterizzata da un percorso che l’ha portato a confrontarsi con tecniche e materiali eterogenei, quali l’emulsione fotografica, la grafite, la pittura a olio, i colori e le colle vegetali. Nelle opere più recenti l’artista sperimenta nuove soluzioni formali per realizzare i suoi archivi della memoria, continua a stratificare i suoi disegni e li colloca nello spessore del telaio creando poi tagli multiformi, sagome di erme classiche e profili di volti, attraverso i quali riemergono le carte con le loro plurime narrazioni. L’artista scruta oltre la superficie, alla ricerca di molteplici significati, di un ordine nuovo che indaga anche lo spazio-tempo dell'opera stessa. Alcune opere di grandi dimensioni dell'artista sono installate in permanenza nella Stazione Cilea della Metropolitana di Napoli, e due sue opere sono entrate a far parte delle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte e ora del Madre, il museo d'arte contemporanea della Regione Campania.
Giovedì 19 aprile, dalle ore 19.00 alle 22.30, Sala delle Colonne (primo piano)
Torna al Madre l’aperitivo di networking Perfetti (S)conosciuti, organizzato in collaborazione con Scabec e Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. Per il secondo appuntamento del 2018 il focus di discussione sarà “mobilità elettrica e car-sharing: nuove traiettorie urbane”, con la presenza di Gianfranco Pizzuto, pioniere della mobilità elettrica, e di Nino Geraci, owner di una nuova start-up NetRent che opera per diffondere servizi di mobilità “zero pensieri”. Un evento che diventa occasione di incontro e confronto tra giovani professionisti, quali avvocati e commercialisti, app developer o esperti di digital pr, artisti, comunicatori e imprenditori – da quelli impegnati in settori più tradizionali agli startupper – che vivono e lavorano nell’area metropolitana di Napoli, con l’obiettivo di immaginare nuovi modi di vivere la città e sostenere le nuove professioni.
Venerdì 20 aprile, dalle ore 16.00 alle ore 19.30, Sala Re_PUBBLICA MADRE (piano terra)
Un pomeriggio, presso la Sala Re_PUBBLICA MADRE, al piano terra del Madre, dedicato a performance di educazione all’arte, a cura di Maria Rosa Sossai, autrice del libro Vivere insieme l’arte come azione educativa (edito da Torri del Vento, Palermo, 2017). Dopo una serie di attività su pratiche pedagogiche e arte contemporanea, che prevedono anche la proiezione del video che documenta lo svolgimento dei primi "esercizi" svolti dagli studenti del Corso di Didattica Museale dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, seguirà alle ore 18.00, la tavola rotonda moderata da Andrea Viliani, Direttore del Madre, che vedrà la partecipazione di Maria Rosa Sossai, ideatrice del progetto, del Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Giuseppe Gaeta, della docente Lorella Starita, del fotografo Luciano Romano e degli artisti Raffaella Mariniello e Bianco-Valente.
Sabato 21 aprile, ore 17.00, Sala delle Colonne (primo piano)
Presentazione del libro-manifesto “Ominiteismo e demopraxia” di Michelangelo Pistoletto. Il maestro dell'Arte Povera ha scelto gli Happy Earth Days 2018 e il museo Madre per raccontare a Napoli il suo manifesto per una rigenerazione della società, edito da Chiarelettere, Milano, 2017, in uno speciale incontro che si terrà sabato 21 aprile, alle 17.00, presso la Sala delle Colonne (primo piano). Ne discuteranno con l'autore, Laura Valente, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Andrea Viliani, Direttore del Madre, Chiara Belliti, Ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso di Pistoia (che ha collaborato alla stesura del testo), con Tiziana De Tora e Marco Papa, organizzatori degli Happy Earth Days 2018 e fondatori della residenza d'arte ambientale T.A.NA. Terranova Arte Natura. La manifestazione, che si avvale del Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e del Patrocinio dell'Earth Day Italia, è parte integrante delle Celebrazioni nazionali ufficiali dell'Earth Day, e proseguirà, alle ore 18.30 in Sala Delvé (primo piano), con un Aperigreen, offerto dalle aziende partner dell'evento.
Scrive l'artista a proposito del contenuto di questo suo ultimo libro: "Siamo giunti a un traguardo della storia e ora dobbiamo compiere il passaggio necessario al proseguire di questa nostra civiltà. A Cittadellarte [Biella] è nato un simbolo che indica la via verso il cambiamento della società. È il disegno del triplo cerchio. Esso rappresenta il Terzo Paradiso, ovvero il Terzo Tempo dell'umanità. L'arte ha animato ogni passo della vicenda umana con la forza della creazione che le è propria. In questo frangente epocale essa traccia le prospettive del nuovo percorso, ne avvia il cammino e ne assume, anche praticamente, la guida. Il cambiamento inizia da due aspetti fondamentali, la religione e la politica. L'Ominiteismo pone sia le persone sia le istituzioni religiose di fronte a se stesse per un giudizio che non arriva dall'alto, ma mette ciascuno e tutti direttamente davanti alle proprie responsabilità. La responsabilità diviene così la prassi che regola e unisce tutte le parti della società. La Demopraxia sostituisce il termine 'potere', dal greco kràtos (da cui deriva democrazia), con il termine 'pratica', dal greco pràxis (da cui demopraxia), per arrivare con la demo-pratica là dove non si è potuti arrivare con l'imposizione del demo-potere. Questo manifesto si conclude con le indicazioni indispensabili per realizzare demopraticamente quello che è stato il sogno della Democrazia".