Venerdì 2.12.2011, alle ore 18 presso la Biblioteca Antoniana di Ischia, per il secondo appuntamento 2011 del ciclo “La traccia e la memoria” curato da Remo Bodei e Francesca Luigi Rispoli, la prof. Francesca Rigotti (Università della Svizzera italiana) terrà una relazione sul tema “Metafore dell’oblio”. Introduzione di F.L. Rispoli
Filosofa, saggista e docente universitaria, Francesca Rigotti, nata a Milano nel 1951, ha insegnato a Göttingen e Zurigo e attualmente insegna all'Università della Svizzera italiana a Lugano. La sua ricerca è caratterizzata dalla decifrazione e dall’interpretazione delle procedure metaforiche e simboliche sedimentate nel pensiero filosofico, nel ragionamento politico, nella pratica culturale e nell’esperienza quotidiana. I suoi libri sono tradotti in undici lingue. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Partorire con il corpo e con la mente. Creatività, filosofia, maternità (Torino 2010), Gola. La passione dell’ingordigia (Bologna 2008); Il pensiero delle cose (Milano 2007); Il pensiero pendolare (Bologna 2006); La filosofia delle piccole cose (Roma 2004). Al 1995 risale invece il suo saggio Il velo e il fiume. Riflessioni sulle metafore dell'oblio («Iride. Filosofia e discussione pubblica»), in questo contesto ripreso e attualizzato.
Metafore della memoria e dell'oblio
Quando evochiamo alla memoria fatti del passato parlando di ricordi «vivi» o «sbiaditi», «richiamati» alla memoria o «svaniti nell'aria», come se fossero persone o uccelli svolazzanti, o forse stoffe che hanno perso i colori originari, stiamo ovviamente parlando per metafore. Del resto siamo costretti a farlo, perché realtà come la memoria e l'oblio, esattamente come il tempo, non si possono concepire né tanto meno esprimere senza ricorrere a metafore. La grande quantità di metafore con le quali scrittori e filosofi si sono espressi sul tema della memoria sono tratte quasi esclusivamente da due campi metaforici: quello delle «metafore del magazzino» e quello delle «metafore della tavoletta di cera». Anche le metafore dell'oblio si costruiscono su questi due modelli, ad essi adattandosi, e distribuendosi in due campi metaforici che rappresentano un'elaborazione dei campi metaforici della memoria: metafore delle acque (profonde) per l'immagine del magazzino, e metafore della cancellazione della scrittura per l'immagine della traccia nella cera. Come anche il mondo dell'informatica si sia impadronito di questo linguaggio, è uno degli aspetti che verranno toccati nell'esposizione.