Il tesoretto, ancora virtuale, potrebbe essere assegnato sotto forma di detrazione fiscale per gli incapienti.
È polemica sulla dote da 1,6 miliardi risultante nel Def e che Renzi vorrebbe già spendere in un bonus da elargire in favore delle fasce deboli dei cittadini, benché ancora i dati su quello che è stato battezzato “il tesoretto” non siano definitivi (leggi “Renzi: 1,6 miliardi per un nuovo bonus, non per ridurre le tasse “).
C’è chi parla di destinare i soldi all’attuazione della “Buona Scuola” (in particolare per l’alternanza scuola lavoro) e chi invece chiede un irrobustimento dell’Asdi (la copertura attuale è di 200 milioni l’anno per il biennio), il nuovo assegno di disoccupazione che arriva dopo l’Aspi per sostenere i capofamiglia mono-reddito con figli minori e gli over 55 usciti dal mercato del lavoro.
Una delle ipotesi più forti sembra essere quella di prevedere un bonus per gli “incapienti” cioè coloro a cui il bonus Irpef da 80 euro in busta paga – introdotto lo scorso anno – non si applica perché titolari di redditi così bassi da essere esclusi dall’Irpef.
Dunque, i titolari di redditi da lavoro dipendente che non hanno ricevuto le 80 euro (che non raggiungono 8mila euro di stipendio) potranno ottenere un bonus da 47 euro mensili (376 euro annui) attraverso detrazioni Irpef. È certamente ben poca cosa rispetto agli 80 euro mensili riconosciuti a chi ha redditi più elevati (fino a 26mila euro lordi), ma l’intensità dell’aiuto sarebbe progressiva, misurata in proporzione al reddito dichiarato. E questo perché tanto più è ampia la platea degli interessati, tanto più – inevitabilmente – il contributo si spalma e, quindi, diminuisce per il singolo.
La scelta sulla destinazione del tesoretto avverrà entro il mese di maggio.