Ha aperto lo scorso 3 maggio il lungo calendario del «maggio dei libri» che si articolerà alla Biblioteca Antoniana di Ischia.
Il nuovo lavoro di Alexandra Rendhell, antropologa e studiosa di occultismo, è una piccola guida densa per guardare quel mondo sconosciuto, tra fatture e influssi negativi e aspetti della realtà che non siamo soliti non accettare. Magari per ignoranza o solo per superficialità.
Perché forse ignoriamo cosa si nasconda alla nostra vista o non siamo disponibili a oltrepassare il fiume di quel che abbiamo imparato a dare per scontato cui attribuiamo valore di realtà che andrebbe in contrasto con le nostre percezioni. C’è sempre più necessità invece, specie a Ischia, di confronto tra le idee per sviluppare la capacità di elaborare una propria opinione sul terreno del dibattito. «Malèfici Incantamenti. Fatture, maledizioni, incantesimi, influssi negativi e case stregate» è edito dalla casa editrice αpeiron.
È un libro che va letto. Poiché si pone il fine nobile di muovere i primi passi in quel mondo celebre e misterioso celato dal velo dell’oscurantismo moderno che non deve porsi problemi e per riuscirci muove la sua forza motrice attraverso la diffusione di una genericità a intensità variabile. Al contrario è nell’alveo del dubbio che la lettura del nuovo lavoro dell’antropologa andrebbe sfogliato. Per ribaltare anche solo di poco la presunzione arrogante con cui l'uomo marchia ciò che non rientra nella “scienza ufficiale”. Il fatto stesso di non conoscere certe cose, da molti addirittura classificate come inutili, però non significa che non esistano. All’opposto, scorrere e tentare di capire un testo del genere significa tornare a fissare un confine tra la società così detta moderna che ordina certe informazioni nello scaffale della superstizione e la segretezza contenuta nelle stanze intrecciate di relazioni e conoscenze tra il mondo visibile e quello invisibile che, intanto, nel suo flusso, si tramanda da secoli “solo a cura di addetti ai lavori”. Informazioni spesso usate a piacimento – anche oggi – e in forma deliberata da ciarlatani per manipolare persone o intere famiglie il libro consente di individuare i modi e gli usi che alcuni fanno della dimensione profonda che compenetra la conoscenza.
L’incontro organizzato con la collaborazione dell’associazione Studi Tradizionali e Filosofici di Napoli “Raimondo Di Sangro” e il Festival Internazionale di Filosofia del dott. Raffaele Mirelli attraverso l’associazione “InSophia”, con l’ausilio dell’agenzia di comunicazione “Divina”, è stato a un tempo affascinante, particolare e delicato e s’incastra nel mare magnum isolano come la scoperta di una perla. Con il supporto del curatore dell’opera, l’ing. Angelo G. Pizza e il prezioso intervento dell’autrice, l’appuntamento ha permesso di abbattere, seppur in minima parte, il muro della paura che ci rende prigionieri e attori passivi dell’invisibile. La considerevole partecipazione di pubblico intervenuto che ha affollato la sala della Biblioteca, grazie soprattutto allo stimolo della dott.ssa Lucia Annicelli favorevole e attenta promotrice della cultura senza pregiudizio, si è lasciata trascinare nella composizione di una quotidianità altra, presente ma astratta, oltre l’arida superstizione.
La Rendhell ha fondato il suo ultimo lavoro sia su casi studio di cui lei stessa ha trattato con l’ausilio di psicologi e psichiatri, sia sui significati profondi delle informazioni di cui è a conoscenza come su rapporti e collaborazioni con alti esponenti della Chiesa e del mondo scientifico i quali hanno contribuito ad assottigliare il confine tra “scienza” e “magia” in cui si muovono energie che dal mondo immateriale fanno il mondo che conosciamo. Toccando argomenti apparentemente semplici ne è venuta una discussione interessante che dai timidi passi iniziali si è mossa non senza difficoltà nella fisica quantistica e nell’uso della forza “energetica” delle parole.
Foto © Tommaso Monti