Il turismo come valorizzazione di un territorio da preservare. Un obiettivo difficile da ottenere, quando il delicato equilibrio tra ambiente e attività turistico-ricettive riguarda un'isola dalla bellezza naturale come Ischia, da un lato, e la forte richiesta di accoglienza, dall'altro. È questa però l'unica via da perseguire, per non mettere in pericolo un territorio che è generatore di forti introiti, grazie alle attività economiche che ruotano intorno ad esso, affinché il flusso di persone che visitano l'isola possa continuare, nel tempo, ad apportare ricchezza alla stessa.
Questo pensiero è alla base della campagna di sensibilizzazione promossa da Legambiente, i cui attivisti, pochi giorni fa, hanno effettuato un vero e proprio blitz sulla spiaggia di "Cava dell'Isola", in località Forio, famosissima per essere ancora una delle poche non occupata da stabilimenti balneari e frequentata per tal motivo da numerosi giovani, residenti e non, sull'isola.
Davanti agli sguardi sorpresi dei bagnanti, l'equipaggio, accompagnato via mare da Goletta Catholica, ha srotolato uno striscione contenente la scritta "Giù le mani dall'isola". Lo scopo? Far riflettere su temi fondamentali, quali lo sviluppo sostenibile e l'impatto ambientale. Per tale motivo, la scelta del sito non è stata casuale: a causa della forte cementificazione, infatti, sull'intera isola vi sono frequenti frane e smottamenti, mentre la spiaggia sopra citata è transennata, a causa del crollo di una parete di roccia.
Un caso isolato? Certamente no, se si pensa alle quattro vittime, a causa di una frana di un costone, del 2006 o al 2009, quando un'alluvione di fango ha ricoperto l'intera Casamicciola. Per arginare tali fenomeni, Legambiente richiede non solo l'analisi approfondita dello stato delle coste, ma anche, e soprattutto, la messa in atto di politiche del territorio che prevengano e riducano il rischio.
Sembra invece che si continui a costruire, rimandando al futuro le possibili conseguenze, come dichiara Peppe Mazzara, presidente del circolo di Legambiente locale. «L'isola di Ischia continua a essere l'isola italiana più urbanizzata, su una popolazione di 63.000 abitanti, sono 25mila le richieste di condono edilizio. Lo scorso 8 aprile, un'operazione antiabusivismo dei carabinieri di Ischia ha portato al sequestro di 12 immobili, 16 denunce, per un totale di 800 metri quadrati e un valore economico di circa 2 milioni e 400 mila euro. 2 immobili sono stati sequestrati ad Ischia, 2 a Barano, 5 a Casamicciola, 2 Forio e 1 a Procida. I sequestri hanno riguardato ampliamenti abusivi, in zone soggette a vincolo paesistico-ambientale, di strutture preesistenti. Con l'iniziativa odierna vogliamo ribadire la nostra denuncia a questa situazione».
Un quadro, questo, che fa riflettere: se anche una delle mete più ambite del turismo a livello internazionale divenisse come tutti gli altri luoghi, peggiorati dal turismo di massa, come questo dato influirebbe sull'economia ischitana? Una preoccupazione, a mio avviso, ancora lontana. Basta perdersi con gli occhi nella vista del mare cristallino e nella folta vegetazione per capire quanto gli isolani amino il proprio territorio, così tanto da non consegnarlo alla mercé di quanti vogliano sfruttarne le risorse senza preservarlo.