Per la Cassazione si tratta di detenzione in cattivo stato di un prodotto destinato alla vendita. Quali sono i rischi per la salute?
Ti è capitato di passare davanti ad un negozio di alimentari e di vedere in vetrina delle confezioni di acqua minerale in piena estate e con il sole che batte sul vetro? Avrai pensato: se entro a comprarne una bottiglia me ne daranno un’altra, non proprio quella esposta al sole che sarà diventata ideale per buttarci il sale e la pasta da cuocere. Ti sarai anche chiesto se non si rovina e forse ti sarai risposto che, in fondo, si tratta di acqua minerale e quella non si rovina mai. Non esserne così sicuro, soprattutto quando l’acqua si trova nelle confezioni di plastica (e quella è soggetta sì ad alterazioni con le alte temperature). Insomma, chi tiene le bottiglie di acqua minerale al sole, che sia nella vetrina del negozio che sia fuori dal magazzino di un centro commerciale, non fa un favore alla collettività. E nemmeno a sé stesso, perché la Cassazione ha stabilito che tenere le bottiglie di acqua minerale al sole è reato. Con una sentenza appena depositata [1], la Suprema Corte ha condannato un esercente «per avere detenuto per la vendita, in cattivo stato di conservazione, più confezioni di acqua collocandole nel piazzale antistante l’immobile, esponendole alla luce del sole». Per la Cassazione, dunque, già il fatto di lasciare le bottiglie d’acqua minerale al sole significa detenere per la vendita della merce in cattivo stato di conservazione è, quindi, commettere un illecito, indipendentemente dal fatto che poi qualcuno la beva e stia veramente male. Ma è veramente pericoloso? Quali sono i rischi per la salute?
Acqua minerale al sole: quali rischi?
Ci sono fior di studiosi che spiegano perché tenere le bottiglie di acqua al sole è pericoloso (oltre che un reato, come ha sancito la Cassazione). Un gruppo di scienziati dell’Università della Florida, ad esempio, si è concentrato sui materiali con cui vengono fatte le bottiglie. C’è una sostanza presente nella confezione che si chiama polietilene tereftalato. È una resina termoplastica adatta al contatto alimentare. Il problema, però, è che quando è in contatto con fonti di calore (e quale fonte più doc del sole?) rilascia delle sostanze chimiche come l’antimonio o il bisfenolo A o BPA.
In piccole quantità magari uno non se ne accorge, ma di sostanze tossiche si tratta, comunque. Faresti bere a tuo figlio piccolo da una bottiglia che contiene dell’antimonio, anche se si tratta di «poco poco, tanto così»? Gli scienziati della Florida lo sconsigliano, soprattutto ai bambini e agli anziani: a lungo andare, il problema può essere molto serio.
In altre parole, l’acqua, come altre bevande o condimenti liquidi (si pensi all’olio, ad esempio) è soggetta ad alterazioni quando viene confezionata in contenitori chiusi che non consentono il contatto con l’aria. Oltretutto, lasciare le bottiglie al sole era già vietato quando la maggior parte dell’acqua minerale veniva confezionata nel vetro, figuriamoci ora che arriva quasi sempre in bottiglie di plastica.
Acqua minerale al sole: è reato?
Va da sé che mettere in vendita una potenziale bomba per la salute è già un buon motivo per dare come minimo una multa. Ecco perché, secondo la Cassazione, tenere le bottiglie di acqua minerale al sole è reato. Perché, al di là del fatto che uno le apra o meno, viene messo in commercio un prodotto in grado di fare del male a chi lo consuma, di nuocere alla salute, insomma.
Che, in questo caso, è il bene giuridico tutelato dalla normativa in vigore [2]. Rischia, pertanto, la condanna penale chi per motivi di spazio o di pigrizia tiene all’esterno del negozio o del supermercato oppure in vetrina ben esposte al sole le confezioni di acqua, confezioni che diventano, così, in cattivo stato di conservazione. Cosa che, naturalmente, non si può proporre al consumatore. Pertanto, non c’è bisogno di portare l’acqua ad analizzare: basta che qualcuno fornisca la prova delle confezioni d’acqua tenute sotto il sole (qualche foto scattata con il telefonino o una telefonata alle forze dell’ordine possono essere utili) ed ecco che il negoziante o il gestore del supermercato finisce nei guai.
Che cosa dice la legge in proposito? La legge impone che il prodotto in vendita arrivi al consumo con le garanzie igieniche proprie della sua natura. Sarebbe, pertanto, insolito pensare da una parte che non c’è nulla più sano di un bicchiere d’acqua e, dall’altra, sapere che forse quel sorso ci può intossicare per colpa di chi ha tenuto le bottiglie di plastica al sole. E se il gestore dice che è solo una sistemazione temporanea e che avrebbe spostato, comunque, le confezioni all’interno del magazzino? A poco serve: tenere le bottiglie al sole è reato per il solo fatto di tenerle. Chiedilo al gestore del supermercato di Bologna che, diversi anni fa, si è visto sequestrare dai Nas dei Carabinieri 3.600 bottiglie di acqua minerale lasciate al sole: oltre a «beccarsi» l’accusa di detenzione in cattivo stato di conservazione di acqua in bottiglia destinata alla vendita (e di pagarne le conseguenze), si è visto portare via 1.300 euro di acqua.
note
[1] Cass. sent. n. 39037/2018 del 28.08.2018
[2] Ex art. 5 legge 283/1982.