Ischia News ed Eventi - Rubriche

Il Referendum consultivo, indetto – ai sensi di legge – dalla Regione Campania per conoscere il “parere” delle popolazioni interessate all’unificazione amministrativa dei sei Comuni dell’isola d’Ischia, è stato respinto. Ma non è stato respinto perché i NO hanno prevalso sui SI come ci si aspetta da una consultazione referendaria. Tutt’altro. E’stato respinto perché una consultazione referendaria è valida quando vota il 51% degli iscritti alle liste elettorali.

Poiché gli elettori iscritti alle liste elettorali dei sei Comuni erano 52948 il quorum era di 26475. Hanno votato soltanto 15081 elettori pari al 28, 48% e quindi poiché non si è superata la soglia del 51% la consultazione potrebbe definirsi inefficace o non valida.

La maggioranza degli ischitani ha quindi manifestato con il silenzio, il non voto, la sua contrarietà al Comune Unico – come invitava a fare il fronte eterogeneo del NO costituito  da un “arco supercostituzionale” dai maxisti-leninisti-stalinisti ai mussoliani-evoliani-futuristi passando per i veto-socialisti, ipercampanilisti etc. talmente vasto che nemmeno la potenza di Ulisse – con l’aiuto della divina Athena – poteva stendere.

Quando si prendono certe “lezioni” – da un libro, un giornale, un oratore – nell’età dell’apprendimento o della formazione giovanile si “infilano” nella nostra memoria – il cervello ed il cuore – e non ne escono più. Diventano pietre, macigni, montagne sulle quali costruisci tutto il resto della tua impostazione di vita.

Carlo Patrignani è un giornalista italiano che ha superato la cinquantina e che lavora a Roma all’Agenzia Giornalistica Italia (AGI), la seconda agenzia di stampa nazionale dopo l’ANSA, con la quale ho collaborato dal 1978 al 1980 stringendo indimenticabili rapporti di amicizia con i redattori da Napoli Eugenio Ciancimino,Salvatore Testa ed il caro Efisio Serra morto giovane nel pieno dell’attività a Roma. Patrignani ha letto un mio articolo su ischianews.com del 30 aprile sulle “riforme incompiute e quelle negate sulla strada del postmodernismo” dove mi soffermo su quella straordinaria stagione, che va dagli anni ’60 agli inizi degli anni ‘80 del ‘900, di proposte riformiste avanzate soprattutto dai socialisti del PSI impostate sull’avvio della politica di “Programmazione Economica” vista come unica “Terza Via” tra il liberismo ed il comunismo per realizzare una società più giusta e più umana. Cito nell’articolo i padri nobili di quella “Terza Via” che furono Riccardo Lombardi, Antonio Giolitti, Giorgio Ruffolo e così Patrignani ha voluto mandare il suo libro sulla vita e l’opera di Riccardo Lombardi (Regalbuto 16 agosto 1901 – Roma 18 agosto 1984) e di sua moglie Ena Viatto che gli fu vicino per 52 anni e che per lui lasciò il primo marito Girolamo Li Causi, comunista, partigiana “fenicottero” cioè “postina” della Resistenza..

E’stata presenta nei giardini meravigliosi di Villa Arbusto a Lacco Ameno  giovedì 26 maggio “Campania Artcard – Ischia” promossa dalla Regione Campania e gestita  dalla società regionale Scabec. Vi aderiscono imprenditori aderenti alla Federalberghi ed all’Ascom. Costa 28 euro. Ha una durata di 5 giorni.

Provo un sentimento di dolore nel vedere tanti ex-socialisti, dirigenti, amministratori e militanti  iniziando da chi fu – per “fortuna o virtù” per dirla con Machiavelli  o le due insieme  – un dirigente nazionale ed europeo del PSI schierati sul fronte del NO al Referendum consultivo per il Comune Unico dell’isola d’Ischia fissato per il 5 e 6 giugno prossimo.

Il Partito Socialista Italiano (PSI) è morto nel 1992, proprio nell’anno del suo centenario, travolto dagli scandali finanziari di “tangentopoli”. Enzo Mattina, l’ultimo segretario amministrativo, dichiarò che il PSI si scioglieva per debiti, per la voragine finanziaria che aveva il sistema delle tangenti o quello che con un eufemismo si chiamava il “costo della politica”. Da allora sono passati 19 anni ma  gli anni sono 27 secondo Carlo Petrignani autore di un libro sulla vita di Riccardo Lombadi di cui parleremo e sembra ieri.

L'avvocato Agostino Polito è un uomo di altri tempi. Ha oggi 72 anni e vive dove ha sempre vissuto. A Panza. Questa frazione di Forio dalla forte identità antropologica e geografica. Abramo Ortelio, il più famoso cartografo del XVI secolo, già segna il "Casale di Panza" nella sua carta dell'isola d'Ischia del 1590. Oggi Panza ha una popolazione di circa 5 mila abitanti ed ha modificato, come tutte le altre località dell'isola, la sua economia ma non ha abbandonato quella antica con la quale la popolazione locale ha vissuto per secoli. Il turismo è arrivato anche qui con alberghi, pensioni, negozi, ristoranti tanto che da località di emigrazione si è trasformata in posto per immigrati. Notevole è la presenza degli extra-comunitari. Ma la "civiltà contadina" qui non è morta. Panza – con le sue aree di Montecorvo e Cimento Rosso – produce ancor oggi il miglior vino dell'isola d'Ischia e lo fa addirittura in modo industriale.

Ha cominciato Jean Michel, che ha 45 anni e che vive  in un centro a pochi chilometri da Marsiglia, Miramas, tre anni fa su Facebook a trovare il maggior numero possibile di “Mazzella” in tutto il mondo attraverso la Rete. La famiglia Mazzella di Jean Michel è emigrata in Francia agli inizi del ‘900 e lui ha ereditato questa voglia di ricercare le sue origini da suo padre che già aveva cominciato  recandosi negli uffici dello Stato Civile.

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