Ischia News ed Eventi - Rubriche

I giornali dovranno puntare sulla “qualità” e sulla “autorevolezza” – stampa scritta e Web devono essere interdipendenti – quali prospettive per il presente ed il futuro del quotidiano locale?

“I Giornali non moriranno purché puntino sulla qualità e sulla autorevolezza e in un’epoca lontana, non so quando, sarà possibile un ritorno della carta stampata come protagonista”. Lo ha affermato Walter Isaacson, 58 anni, americano, ex direttore di “Time Magazine”, ex amministratore delegato della CNN che il Presidente degli USA, Barack Obama, ha posto alla presidenza del Broadcasting Board of Governor.

La Rassegna d’Ischia, pubblica - nel n.5 del mese di ottobre 2010, presente nelle edicole dell’isola d’Ischia - l’ampio servizio su “Ventotene, l’isola di Altiero”, a firma congiunta di Gianni Vuoso e Giuseppe Mazzella che fa seguito a quello realizzato lo scorso anno su “Ponza, l’altra Ischia”. Abbiamo in animo di proseguire l’analisi anche con un servizio su Capri ed un altro su Procida.

Forse la” boutade” del consigliere regionale della destra, Domenico De Siano, per la costituzione di un sol Comune in luogo di Ischia, Casamicciola e Lacco Ameno lasciando gli altri tre, Forio, Barano e Serrara-Fontana al loro destino, dimostra l’asfissia del vero dibattito politico nell’isola d’Ischia poiché la dignità del dibattito è tale se ha interventi costanti e non episodici, autorevoli, diffusi e carichi di contenuto non per il gusto della parola – usata spesso per distrarre l’opinione pubblica dalle vere responsabilità della classe dirigente inventando polemiche improduttive - ma affinché la parola diventi azione e sostanza. Se c’è la sinistra qui e altrove battesse un colpo. Anche il rumore può servire qualche volta rispetto al silenzio.

C’è una guerra dei Manifesti cioè delle “dichiarazioni solenni”, di quello che si dovrebbe fare nelle più importanti località turistiche della Campania al tempo della nuova globalizzazione, della competizione o concorrenza turistica mondiale, della recessione dell’economia. E’ una guerra del tutto similare a quella che i vari candidati fanno durante le campagne elettorali imbrattando, attraverso i loro attacchini, i muri delle città e dei paesi. Belle parole, grandi slogan, molto fumo poco arrosto.

Anche Capri, l’isola Azzurra, ha il suo Manifesto programmatico. Lo hanno commissionato nientemeno che al Censis, il più importante Istituto di ricerca negli studi sociali, i due Comuni, Capri ed Anacapri, dell’isola Azzurra – cara a Munthe e Malaparte ed a tanti altri intellettuali che hanno creato il Mito di Capri - in collaborazione con 4 associazioni di categoria e con la Fondazione Capri Excelence costituita da facoltosi imprenditori locali con l’obiettivo di realizzare Grandi Eventi.

C’è una canzone; c’è un film; c’è un giornale che ogni volta che mi assale la nostalgia per quello che avrei voluto fare di più nella mia vita mi ritornano alla mente.

La canzone, l’unica mi pare che abbia inciso, è “Maintenant je sais” di Jean Gabin. Uscì alla fine degli anni ‘70 con un 45 giri e non fu mai tradotta in italiano. E’ il racconto della vita di un uomo che a 60 anni scopre di non saper nulla dopo aver detto per tutta la vita “adesso io so”. Mi riconosco in quel uomo.