Ischia News ed Eventi - Ambiente

Un patrimonio di biodiversità da custodire gelosamente, catturato dall'obiettivo di un giornalista e fotografo di origini ischitane specializzato nei reportage naturalistici.

Martedì pomeriggio alla Biblioteca Antoniana (inizio ore 17), Giuseppe Farace presenta, con la collaborazione del quotidiano "Il Golfo" e il patrocinio del Comune di Ischia, il suo lavoro "FOTOGRAFIA E NATURA IN CAMPANIA", uno spettacolare viaggio attraverso la fauna della nostra regione, con uno sguardo particolare sugli uccelli che sorvolano i nostri cieli e nidificano anche sulla nostra isola.

1) IL REGIME VINCOLISTICO L’attuale Porto d’Ischia divenne tale nel 1854 quando i Borbone decisero di aprire alla navigazione marittima l’antico Lago de’ Bagni col taglio dell’istmo sabbioso che lo divideva dal mare. In copertina la riproduzione del dipinto a olio di Francesco Mancini I lavori di apertura del porto,1853. Caratteristica unica di questo specchio acqueo è la presenza di un isolotto centrale che, sotto il profilo naturalistico, rappresenta il conetto centrale di un più ampio cratere, mentre storicamente è famoso per essere stato citato negli esercizi retorici di Marco Aurelio. Il futuro imperatore chiedeva al maestro Frontone il significato di un’isola grande che cinge un’isola piccola, con specifico riferimento ad Aenaria, come i Romani chiamavano Ischia. Di qui il TONDO DI MARCO AURELIO.

Successivamente, intorno alle rive del porto è sedimentata una straordinaria sequenza di evidenze storiche e architettoniche. Per la bellezza paesaggistica e per il riconosciuto valore culturale il Ministero per i Beni Culturali, e per esso la Soprintendenza di Napoli e Provincia, incluse il sito nell’Elenco degli edifici di interesse Artistico e Storico col vincolo totale.

2) LA SCIAGURA DI ITALIA ’90. All’epoca dei mondiali di calcio del 1990 fu malauguratamente deciso di costruire due pontili per accogliere le frotte dei tifosi che al seguito delle proprie squadre nazionali avrebbero voluto visitare l’isola. Sta di fatto che queste opere, avversate anche allora dalle persone più sensibili, furono completate solo nel 1994 smentendone clamorosamente la necessità. Ma il danno era fatto e si è sperato solo che, essendo le strutture realizzate prevalentemente in legno, sarebbero marcite in pochi anni e quindi da smantellate definitivamente.
La speranza si consolidò nel 2004, in occasione del 150° anniversario dell’apertura del Porto, quando migliaia di persone, assistendo alle rievocazioni storiche, acquisirono consapevolezza dei valori custoditi dal sito.

L’Assemblea dei Soci del CENTRO STUDI ISOLA D’ISCHIA, riunita nell’aula magna della Biblioteca Antoniana, in Ischia, esprime la più viva preoccupazione per i lavori che il Settore Demanio Marittimo della Regione Campania ha realizzato in passato, ha in atto ancora oggi e prevede di realizzare nel futuro prossimo in un’area, quale quella dello storico Lago de’ Bagni attuale Porto d’Ischia, in dispregio delle copiose giacenze culturali.Il diffuso rivestimento delle banchine con travi e lamiere d’acciaio, l’asportazione sistematica dei cordoli ciclopici di ciglio banchina e l’interruzione della circolarità dello specchio acqueo con inutili pontili sono le manomissioni più evidenti di reiterati interventi noncuranti della legislazione vincolistica e, per quanto ci riguarda, della sacralità del luogo.

Il sottoscritto Nicola Lamonica - nella qualità di Coordinatore Regionale dei Vas, animatore in uno con il Circolo di Legambiente dell'Isola d'Ischia dell'iniziativa a Punta Caruso di Domenica 3 Marzo 2013 contro la localizzazione del Centro di Raccolta dei Rifiuti di Forio, di cui all'atto deliberativo di Giunta Comunale 117 del 29/06/2011

– premesso che per detta scelta di localizzazione c'è ampia perplessità e risonanza nella cittadinanza, sulla stampa, locale e regionale, oltre che in rete, per i risolti negativi che una tale localizzazione ha come ricaduta sull'ambiente, sulla cultura e sull'economia turistica del paese e dell'intera isola d'Ischia, considerato che la scelta, oltretutto sostenuta da un assurdo parere a termine da parte della Soprintendenza di Napoli, non risponde alle aspettative della comunità locale in termini definitivi e, per i limiti temporali che ha in sé ( 30 giugno ) - oltre a ritenersi una spesa inutile e costosa per l'Ente e quindi per i foriani - mette il Comune nella drammatica situazione di dover decidere il da farsi allorquando l'affluenza turistica è al suo top;

Il sottoscritto pur fisicamente precario è riuscito a raggiungere Zaro (Punta Caruso). Grazie a tutti per avermi concesso la parola in apertura dell'incontro, nel quale brevemente ha esposto la sua posizione.

E' andato via all'inizio dell'intervento del Prof. Nicola La Monica, il quale ha iniziato asserendo, che la Sig.ra Manna Lucia ved. Arc. Cacciapuoti e Carmine Castaldi non erano stati concreti.

Allo scopo riporta integralmente la sua dettagliata posizione: "Forio e gli altri 5 comuni dell'isola hanno bisogno di un'area di lavorazione dei rifiuti solidi urbani e non di area di stoccaggio con inquinamento marcato e ben conosciuto. Spesso Ulteriore grave inquinamento lungo il percorso in terra ferma, come più volte lamentato e alcune volte verbalizzato da altri comandi di P.M.. ed insostenibile costo complessivo del trasporto in questione, tenuto conto, inoltre, che il comune di Forio, con delibera di G.M. 140 del 19. 11 2012, stranamente avallato dalla "Sopra Intendenza".

A Zaro, nell'area comunale di Punta Caruso, assemblea popolare domenica 3 marzo alle ore 11,00 contro la sciagurata scelta della localizzazione del Centro Rifiuti di Forio per la riqualificazione dell'itera area di Zaro e per il recupero dei suoi sentieri!

L'area comunale di Punta Caruso - già area di discarica dei rifiuti urbani di Forio, sottoposta ad un tentativo mal riuscito di bonifica alla fine degli anni '90 – con atto di Giunta Comunale n. 14 del 19/11/ 2012 viene destinata a Centro di Raccolta Comunale, con l'avallo della Soprintendenza ai Beni Ambientali e culturali di Napoli fino al 30 giugno 2013.

E il 23 marzo 2013 alle 20.30 luci spente in tutta Italia! Città, cittadini, istituzioni, imprese da ora possono aderire, è importante per Te, per Noi, per i Nostri figli.

Può una sfida cambiare il mondo? Per il WWF sì, se coinvolge l'intera comunità globale in concrete azioni di sostenibilità e la posta in gioco è la salvezza della vita sul pianeta. In occasione dell'Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale per fermare il cambiamento climatico che torna il 23 marzo dopo aver coinvolto l'anno scorso oltre 2 miliardi di persone in 7000 città e 152 Paesi in un suggestivo giro del mondo a luci spente, il WWF lancia anche in Italia "I will if you will, Io farò se tu farai": la piattaforma globale che vede celebrities – in Italia tagliano il nastro Lillo&Greg - cittadini, ma anche istituzioni e imprese, sfidare il mondo a intraprendere azioni sostenibili e ridurre la propria impronta sul pianeta.

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