Ischia News ed Eventi - Ambiente

L’Assemblea dei Soci del CENTRO STUDI ISOLA D’ISCHIA, riunita nell’aula magna della Biblioteca Antoniana, in Ischia, esprime la più viva preoccupazione per i lavori che il Settore Demanio Marittimo della Regione Campania ha realizzato in passato, ha in atto ancora oggi e prevede di realizzare nel futuro prossimo in un’area, quale quella dello storico Lago de’ Bagni attuale Porto d’Ischia, in dispregio delle copiose giacenze culturali.Il diffuso rivestimento delle banchine con travi e lamiere d’acciaio, l’asportazione sistematica dei cordoli ciclopici di ciglio banchina e l’interruzione della circolarità dello specchio acqueo con inutili pontili sono le manomissioni più evidenti di reiterati interventi noncuranti della legislazione vincolistica e, per quanto ci riguarda, della sacralità del luogo.

Il sottoscritto Nicola Lamonica - nella qualità di Coordinatore Regionale dei Vas, animatore in uno con il Circolo di Legambiente dell'Isola d'Ischia dell'iniziativa a Punta Caruso di Domenica 3 Marzo 2013 contro la localizzazione del Centro di Raccolta dei Rifiuti di Forio, di cui all'atto deliberativo di Giunta Comunale 117 del 29/06/2011

– premesso che per detta scelta di localizzazione c'è ampia perplessità e risonanza nella cittadinanza, sulla stampa, locale e regionale, oltre che in rete, per i risolti negativi che una tale localizzazione ha come ricaduta sull'ambiente, sulla cultura e sull'economia turistica del paese e dell'intera isola d'Ischia, considerato che la scelta, oltretutto sostenuta da un assurdo parere a termine da parte della Soprintendenza di Napoli, non risponde alle aspettative della comunità locale in termini definitivi e, per i limiti temporali che ha in sé ( 30 giugno ) - oltre a ritenersi una spesa inutile e costosa per l'Ente e quindi per i foriani - mette il Comune nella drammatica situazione di dover decidere il da farsi allorquando l'affluenza turistica è al suo top;

Il sottoscritto pur fisicamente precario è riuscito a raggiungere Zaro (Punta Caruso). Grazie a tutti per avermi concesso la parola in apertura dell'incontro, nel quale brevemente ha esposto la sua posizione.

E' andato via all'inizio dell'intervento del Prof. Nicola La Monica, il quale ha iniziato asserendo, che la Sig.ra Manna Lucia ved. Arc. Cacciapuoti e Carmine Castaldi non erano stati concreti.

Allo scopo riporta integralmente la sua dettagliata posizione: "Forio e gli altri 5 comuni dell'isola hanno bisogno di un'area di lavorazione dei rifiuti solidi urbani e non di area di stoccaggio con inquinamento marcato e ben conosciuto. Spesso Ulteriore grave inquinamento lungo il percorso in terra ferma, come più volte lamentato e alcune volte verbalizzato da altri comandi di P.M.. ed insostenibile costo complessivo del trasporto in questione, tenuto conto, inoltre, che il comune di Forio, con delibera di G.M. 140 del 19. 11 2012, stranamente avallato dalla "Sopra Intendenza".

A Zaro, nell'area comunale di Punta Caruso, assemblea popolare domenica 3 marzo alle ore 11,00 contro la sciagurata scelta della localizzazione del Centro Rifiuti di Forio per la riqualificazione dell'itera area di Zaro e per il recupero dei suoi sentieri!

L'area comunale di Punta Caruso - già area di discarica dei rifiuti urbani di Forio, sottoposta ad un tentativo mal riuscito di bonifica alla fine degli anni '90 – con atto di Giunta Comunale n. 14 del 19/11/ 2012 viene destinata a Centro di Raccolta Comunale, con l'avallo della Soprintendenza ai Beni Ambientali e culturali di Napoli fino al 30 giugno 2013.

E il 23 marzo 2013 alle 20.30 luci spente in tutta Italia! Città, cittadini, istituzioni, imprese da ora possono aderire, è importante per Te, per Noi, per i Nostri figli.

Può una sfida cambiare il mondo? Per il WWF sì, se coinvolge l'intera comunità globale in concrete azioni di sostenibilità e la posta in gioco è la salvezza della vita sul pianeta. In occasione dell'Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale per fermare il cambiamento climatico che torna il 23 marzo dopo aver coinvolto l'anno scorso oltre 2 miliardi di persone in 7000 città e 152 Paesi in un suggestivo giro del mondo a luci spente, il WWF lancia anche in Italia "I will if you will, Io farò se tu farai": la piattaforma globale che vede celebrities – in Italia tagliano il nastro Lillo&Greg - cittadini, ma anche istituzioni e imprese, sfidare il mondo a intraprendere azioni sostenibili e ridurre la propria impronta sul pianeta.

C'era da aspettarselo che il Cavaliere Silvio Berlusconi in piena campagna elettorale tirasse fuori dal cilindro delle meraviglie non solo la promessa di 4 milioni di nuovi posti di lavoro ma anche quella di un "tombale condono edilizio" fra gli altri condoni fiscali. Ma stupisce invece come il centrosinistra attraverso l'on. Bersani ed il Presidente di SEL, Vendola, si stia rivelando incapace di affrontare il tema dell'assetto territoriale elementare e possibile in quelle aree di interesse ambientale "ipervincolate" da leggi del 1939 che per almeno trent'anni nel secondo dopoguerra sono state inapplicate nelle aree a vocazione turistica come l'isola d'Ischia, quella di Capri, quella di Procida e sulla costiera sorrentino-amalfitana. Queste aree sono diventate ad esclusiva economia turistica con un eccezionale sviluppo edilizio, senza il quale non poteva nascere quello industriale, che ha permesso una consistente occupazione.

Tra i primi firmatari del disegno di legge sulla bellezza, proposto da Legambiente, ci sono Don Luigi Ciotti, Moni Ovadia, Ottavia Piccolo, Roberto Saviano, Ricky Tognazzi, e tanti altri personaggi della società civile  e del mondo della cultura.

La bellezza, afferma Legambiente nella presentazione della legge, è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia, nonché “una chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ritrovare le idee e la forza per guardare con ottimismo al futuro”. Ma il concetto di bellezza che pervade il testo legislativo non è quello di un estetismo fine a se stesso. La bellezza è invece intesa come qualcosa che attiene tanto alla natura quanto alla cultura, tanto al territorio quanto alle comunità umane, tanto all’arte quanto alla struttura della società.

“La connessione tra l’idea di bello e quella di bene, suggerita dalla radice etimologica della parola, rinvia alla concezione della bellezza come ordine, armonia e proporzione delle parti. Nel paesaggio è la capacità di riuscire ad affermare il legame del particolare con il tutto, dev’essere considerata una condizione strutturale per consentire, all’interno di un territorio, processi di relazione e di convivenza civile e indotti di natura economica”. Ecco come Monica Amari, in un dossier pubblicato da Nuova Ecologia[1], esplicita il concetto.

Bellezza, dunque, come armonia fra parti che costituiscono un tutto. Prima conseguenza di questa impostazione è che la bellezza caratterizza esclusivamente ciò che migliora l’insieme di cui fa parte. Una villa può anche essere bella per i suoi occupanti, ma se per costruirla si abbatte un bosco secolare, causando frane e danni ecologici, non rientra nel concetto di bellezza, anzi può essere considerata un ecomostro indipendentemente dal luminare che ne firma il progetto.

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