Ischia News ed Eventi - Proposta di Linee-Guida per i P.E.S.C.

Proposta di Linee-Guida per i P.E.S.C.

conferenza regionale

Economia
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1 - Premessa

La superficie di tutto il Pianeta è la preziosa miniera dell’energia solare: gratuita, pulita, eterna e superiore a qualsiasi fabbisogno. L’identità stessa dell’energia solare, a totale differenza da quelle fossili, caratterizzate dall’essere concentrate in pozzi e miniere, è perciò quella di essere diffusa capillarmente ed omogeneamente sul territorio, per cui la sua captazione e la conseguente sua produzione, per qualità e quantità, sono intrinsecamente legate al territorio.

Esso è stato, è e sarà naturalmente la base della Vita, e in esso si manifestano la storia ed i valori della presenza dell’Uomo e di ogni Sua attività ed esigenza, e dell’espressione della bellezza della Natura e delle infinite espressioni della Biodiversità. Necessariamente a tutto ciò va coniugata ed armonizzata la ricerca della “disponibilità di territorio” per la “disponibilità di energia per il soddisfacimento dei bisogni della collettività”.

Rispetto ad una visione totalmente sbagliata su ogni piano - economico, ambientale, produttivo, sociale - di risorse illimitate collegate alle fonti fossili, emerge perciò la consapevolezza della preziosità dell’energia, che ha la sua ragion d’essere proprio nella consapevolezza della preziosità del territorio, della sua limitatezza e del bisogno di esso da parte non solo dell’Uomo ma della stessa Biodiversità, in tutte le sue manifestazioni.

E’ questo il cuore della legge di iniziativa popolare sulla Cultura e Diffusione dell’Energia Solare in Campania ed è la grande ragione non solo dell’enorme consenso che ha ricevuto, ma anche della straordinaria mobilitazione e partecipazione che l’ha accompagnata nella fase di scrittura e raccolta delle firme e che tuttora l’accompagna, in maniera crescente e convinta, nel percorso per la sua approvazione ed attuazione.

2 - Che cosa sono i P.E.S.C. e come vanno inquadrati

Da qui scaturisce il fondamentale articolo 8 del Testo coordinato della legge popolare, oggi legge n.1 del 2013 della Regione Campania, con le seguenti modifiche apportate dalla legge finanziaria.

L’Art. 8 stabilisce difatti che:

-          Tutti i comuni della Campania si dotano, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dei Piani energetici solari, di seguito denominati PESC. I PESC definiscono gli obiettivi di copertura di fabbisogno energetico da fonte solare che sono fissati dai singoli comuni e che non devono essere inferiori agli obiettivi di cui all’articolo 2. Nei Pesc sono definiti i possibili diversi tipi di solarizzazione delle singole aree del proprio territorio in armonia con la piena tutela dei valori architettonici, archeologici, storici e culturali a mezzo del parere vincolante delle Soprintendenze.

E’ evidente che l’Art 8 della legge - ed i PESC da esso previsti - sono la via fondamentale, necessaria ed ineludibile, per la produzione certa e corretta di energia dal Sole. Scelte sconnesse da tale via hanno intrinsecamente il grande rischio di essere in contrasto, anche profondo, con la valorizzazione e l’ottimizzazione dei valori e delle potenzialità del territorio, con gli interessi veri e generali delle comunità locali, di favorire interessi anche malavitosi, di suscitare legittime opposizioni e movimenti contro lo stesso sviluppo delle fonti rinnovabili.

Se le comunità locali, e per esse i Comuni, sono i protagonisti fondamentali delle scelte territoriali, è evidente la necessità di indirizzo e di raccordo della Regione quale organo di programmazione e di interlocuzione con lo Stato Nazionale anche ai sensi degli art.117 e 118 della Costituzione sulla attribuzione delle funzioni legislative ed amministrative e con l’Unione Europea, per perseguirne gli indirizzi e gli obbiettivi ed ottenerne tutti i possibili vantaggi anche economici previsti.

Appare chiara perciò l’inderogabile necessità di stabilire delle Linee Guida di riferimento generale, cui i PESC devono rapportarsi ed i cui riferimento e rispetto siano fondamentali anche per accedere ai finanziamenti.

3 - Tredici linee-guida per la redazione dei P.E.S.C.

1. Non vi è analisi o ricerca che non ponga come certo, nell’arco di decine di anni, l’esaurimento delle fonti fossili, per cui la disponibilità di energia da esse proveniente tende progressivamente ad esaurirsi. Né è facilmente ipotizzabile - e sarebbe sbagliata sotto vari punti di vista la sostituzione generalizzata di essa con energia solare captata in altra area territoriale e trasportata, come avviene oggi per le fonti fossili. E’ evidente perciò che la prima linea guida di ogni PESC è la filosofia dellaautosufficienza energetica da fonte solare, da perseguire in progressivi obbiettivi, della durata anche di decine di anni.

2. La definizione di tali obbiettivi in quantità e in percentuale - e le successive azioni per il relativo perseguimento - sono pertanto una parte fondamentale dei PESC e presuppongono la seconda linea guida del PESC, ossia una esattaconoscenza e valutazione del fabbisogno energetico della Comunità per ogni sua attività, civile e produttiva, rapportata all’oggi ed al futuro.

3. Naturalmente, più è basso tale fabbisogno a parità di qualità od anche di miglioramento di essa, più è facile la copertura per autosufficienza. Ne consegue laterza linea guida del PESC: laconoscenza delle modalità di possibile riduzione dei consumi dell’esistentee delle azioni conseguenti, quali efficientamento ed isolamento termico.

4. La preziosità e limitatezza del territorio richiama la ottimizzazione del suo utilizzo per più esigenze, con la ricerca di produzione d’energia solare a consumo di suolo zero. Ne deriva la quarta linea guida del PESC :l’ uso plurimo del suolo in funzioni multiple.

5. L’esistente pone problemi e prospettive diverse a seconda della sua identità e peculiarità e richiama la quinta e la sesta linea guida: individuazione per tale scopo di adeguate superfici solarizzabili(solai di copertura, parcheggi, capannoni..), che non presentino alcun tipo di vincoli.

6. e, viceversa, la individuazione delle aree(centri storici, edifici particolari , terrazzamenti ...)che invece richiedono un’ accorta valutazione di tutelada parte delle sovrintendenze e l’impiego di materiali e tecniche particolari,che non alterino valori architettonici ed ambientali.

7. La tutela delle aree di pregio ambientale, storico-culturale oppure agricolo richiama la necessità di valorizzare aree già compromesse e di qui la settima linea guida del PESC: la individuazione delle aree già fortemente degradate e di difficile recupero per la produzione di energia solare a servizio della comunità locale (di media potenza), non escludendo peraltro che di tale produzione possano avvantaggiarsi anche comunità limitrofe.

8. Naturalmente il fabbisogno globale energetico può richiamare l’esigenza di altre aree del Comune da destinare alla produzione di energia solare (sempre nell’accezione globale di rinnovabili) . Ciò premesso, come avviene per le altre esigenze della collettività (casa, mobilità, servizi etc.) esse vanno definite nella pianificazione urbanistica. Di qui l’ottava linea guida del PESC: le nuove aree a destinazione energetica solare vanno individuate nel PRG e nei piani territoriali di Coordinamento territoriale.

9. La filosofia dell’autosufficienza energetica richiama immediatamente la nona linea guida del PESC: ogni innovazione nel consumo di suolo o come riutilizzazione va fatta secondo i principi dell’autosufficienza energetica solare e dell’uso plurimo del territorio. Relativamente alla copertura fotovoltaica, al PESC si accompagna il piano di utilizzo al suolo delle aree interessate.

10. La forte consistenza del sistema energetico esistente (impianti di produzione, reti di trasmissione e distribuzione) richiama la decima linea guida: la proposizione di unpercorso di transizione dall’attuale sistema al modello solare che sia definito e sicuro, sì da garantire continuità ed affidabilità nella disponibilità di energia da parte delle Comunità locali.

11. Contestualmente - per l’organizzazione della produzione e distribuzione di energia, per le modalità di gestione e di servizio e per un suo costo, progressivamente decrescente, per il cittadino - è necessario distinguere e separare la rete solare da quelle derivanti da altre fonti. Da qui la undicesima linea guida: la realizzazione in progress della rete di raccolta produzione e distribuzione a bassa e media tensione (comunque non superiore a 60 kV) dell’energia solare (RES), ai fini dell’attuazione dell’articolo 9 del testo coordinato della L.R. della Campania sulla Cultura e Diffusione della Energia solare, per il collegamento e lo scambio tra i diversi comuni adiacenti, necessaria per garantire la perfetta continuità della disponibilità dell’energia.

12. Grande importanza assumono i PESC per avere un quadro organico certo della domanda che si va a creare sul solare, per cuiassumono fondamentale importanza per la ricerca, la produzione ed il lavoro connessi alla sua espansione. Da qui la dodicesima linea guida: esposizione della quantità, della qualità, della tipologia degli impianti e delle tecnologie connesse che verranno progressivamente realizzati.

13. Come si legge nella relazione di accompagnamento della legge popolare: “...la Cultura del Solare richiama anche un nuovo modo di pensare e di rapportarsi al modello energetico e molto più complessivamente allo stile di vita di ogni Persona: un cambiamento profondo, necessario ed urgente, che però non può essere imposto, ma deve essere sempre più vissuto e partecipato in una crescente consapevolezza della immensità positiva del suo Valore. “    E’ dunque evidente che i PESC, per trovare compiuta attuazione, nella filosofia ispiratrice come nei contenuti, richiamano come questione fondamentale la tredicesima linea guida: ladiffusione della Cultura del Solare e della Biodiversità, attivando altissimi livelli di sensibililità e partecipazione e coinvolgendo appieno, in ogni fase attuativa, le realtà associative, culturali e scientifiche.

 

© 2013 – Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità