Il problema del randagismo si è acuito dopo il terremoto dell'agosto scorso, la pineta di Ischia usata come punto di scarico di gatti, sempre più animali in cerca di casa.
Tra adulti e cuccioli sperduti, sono circa 120 i gatti che Teresa Mazzella, delegata UADA di Ischia di “Un Atto d'amore Onlus”, riesce ad accudire con le sue sole forze, prodigandosi tra un rifugio e la propria abitazione privata. Teresa si sveglia tutti giorni alle 4:30 del mattino per occuparsi di raccolta cibo, ricerca di stalli, adozioni, sterilizzazioni, tutto a sue spese compresa la persona che l’aiuta a pulire.
Dall’altra parte dell’isola, nel Comune di Forio, un’altra volontaria utilizza quasi totalmente il suo stipendio per cibo, sterilizzazioni e cure veterinarie, per oltre 100 gatti randagi, 30 dei quali vivono a casa con lei. A giorni alterni, insieme a pochissime volontarie, effettua il giro pappa per i tanti gatti e cani terremotati. Un percorso di 7 chilometri, della durata di circa 3 ore, organizzato dai volontari dell’Associazione Pan Assoverdi Salvanatura di Ischia.
“Il problema di Ischia è il randagismo – spiegano insieme le volontarie - Il terremoto ha solo amplificato questo problema che nell’isola c’è sempre stato. Non possiamo far finta di non vedere un’emergenza che è sotto gli occhi di tutti, che nessuno vuole affrontare a parte i volontari che mettono a disposizione il loro tempo e i loro soldi. Il randagismo si combatte creando un piano efficace di sterilizzazione unendo le forze di istituzioni, associazioni, volontarie e privati. Difficile andare avanti ancora con le proprie forze. Abbiamo bisogno di aiuto, anche perché senza un piano di sterilizzazione il numero di gatti ogni giorno aumenta”.
Ad oggi l’ASL sterilizza quattro gatti a settimana, ma per il numero di gatti randagi non censiti la richiesta è di dieci volte tanto. A questo si aggiunge che l’Asl deve fare fronte a tutti i sei comuni dell’isola, più la vicina Procida.
Emergenza randagismo ma anche la richiesta di aiuto per sfamare i tanti gatti che popolano l’isola che rischiano di morire di fame. A questo appello ha risposto Almo Nature, azienda di pet food che con l’azione LoveFood ha donato 3300 pasti a P.A.S. Pan Assoverdi Salvanatura e 3000 pasti alla sezione di Ischia dell’associazione “Un atto di amore”.
“Speriamo che il nostro gesto non rimanga isolato - commenta Camila Arza Garcia, responsabile dell’area aLmore di Almo Nature - ci aspettiamo che le istituzioni e le aziende private come noi facciano un passo verso una situazione ormai di estrema emergenza. Pensiamo e agiamo dal punto di vista degli animali per questo per noi l’importante è prima sfamarli e agire sulle emergenze con LoveFood”.
LoveFood rientra nel progetto di Almo Nature, A Pet Is For Life, un impegno concreto volto a ridurre drasticamente l’abbandono di animali: non vogliamo lavorare solo sull’emergenza ma provare a essere attori di un cambiamento che passi dall’emergenza alla soluzione. È anche per questo che recentemente abbiamo lanciato AdoptMe, per offrire un mese di pappa gratuita, tramite i canili e gattili aderenti, a chi adotta consapevolmente un animale. Desideriamo e speriamo così di far crescere una comunità che ponga al centro il rispetto per l’animale che si porta a casa.
Un impegno quello verso gli amici a quattro zampe che ha portato gli azionisti di Almo Nature a scegliere di donare il 100% delle azioni della società Almo Nature spa, e delle sue filiali, a una Fondazione e tutti i profitti verranno unicamente utilizzati a favore degli animali e dell’ambiente. Con questa donazione, gli animali e la natura saranno i veri proprietari di Almo Nature.