Appuntamento il 29 agosto 2018 dalle ore 19.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Ischia.
A moderare l’incontro Michele D’Ambra, segretario del Circolo di Rifondazione Comunista isola d’Ischia e attivista de La Stanza – Spazio Sociale.
Si svolgerà mercoledì 29 agosto a partire dalle ore 19,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Ischia in via Iasolino, l’incontro - dibattito dal titolo "Gaza nei miei Occhi - conversando con Patrizia Cecconi".
L’evento, promosso da La Stanza – Spazio Sociale con il contributo dell'Associazione "Oltre il Mare", sarà moderato da Michele D’Ambra, segretario del Circolo di Rifondazione Comunista isola d’Ischia e attivista de La Stanza.
Durante la serata è previsto un collegamento Skype con alcuni ragazzi del porto di Gaza City.
Patrizia Cecconi è giornalista, scrittrice e attivista per i diritti del popolo palestinese.
Interessata all’ambiente e alla natura, ha esplorato il mondo della botanica e della fitoterapia; ha studiato il linguaggio della comunicazione politica e, da femminista, i fenomeni di violenza di genere specialmente in situazioni di conflitto.
È stata presidente della onlus “Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese”, associazione umanitaria laica che cura principalmente le adozioni a distanza di bambini disagiati e la sensibilizzazione verso la questione palestinese in Italia.
È Presidente e fondatrice della associazione "Oltre il Mare" che si occupa di sviluppare progetti di collaborazione tra l'Italia e la Palestina. Ha trascorso parte del 2018 nella striscia di Gaza dove ha seguito il dibattito interno ai gazawi che hanno guidato la grande marcia del ritorno. Racconterà la sua esperienza a Gaza City offrendo importanti spunti di riflessione e testimonianza diretta dell'attuale situazione palestinese.
“Come nella favola del lupo e dell’agnello, nella Striscia di Gaza ci sono due figure: una è rappresentata da un popolo di 2 milioni di persone assediate che chiedono libertà e rispetto delle Risoluzioni Onu, e l’altra è rappresentata dall’assediante che urla al mondo il suo diritto alla sicurezza minacciata dall’assediato, nonostante la posizione dell’uno rispetto all’altro in questo preciso momento sia evidentemente il contrario. Come nella favola di Esopo il lupo, dato un codice formale da rispettare per mangiarsi l’agnello senza subire condanne, accusa l’agnello di intorbidargli l’acqua. Non ha bisogno di dimostrarlo, gli basta dichiararlo, e forte della sua dichiarazione si tuffa sul povero agnello che provava a usare la dimostrazione logica per rigettare l’accusa. Così, spostando i termini della favola a Gaza, ma in realtà l’esempio varrebbe per tutta la Palestina, ogni azione e perfino non-azione palestinese viene considerata come un intorbidare l’acqua dell’assediante e si aspetta solo la risposta che potrà servire a giustificare quest’ultimo nel momento in cui metterà in pratica quanto già promesso di fare”.
Patrizia Cecconi, La Tregua che stava stretta a Israele, «Bocche Scucite», [In rete] www.bocchescucite.org (26 luglio 2018)
Il dibattito conclusivo sarà seguito da un piccolo rinfresco con prodotti tipici palestinesi.
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