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"Dove cominciano, in fin dei conti, i diritti umani universali? Nei piccoli luoghi vicino a casa: tanto vicino e tanto piccoli che non si possono vedere su una qualsiasi mappa del mondo. Eppure proprio questi posti "sono" il mondo delle singole persone: il quartiere dove vivono, le scuole che frequentano, la fabbrica o l'ufficio dove lavorano.

Manuel Valls, primo ministro francese.

La notizia è stata data da “ La Repubblica” nell’ edizione di giovedì 23 ottobre 2014 nella pagina “ Mondo” che un tempo si chiamava “ Estero”. La pagina si apriva con il titolone dedicato a Marine Le Pen, la leader dell’ estrema destra francese, che annunciava la sua proposta di cambiare nome al Front National nell’ ottica di un “ marketing politico” alla ricerca di un nuovo “ marchio” e giù l’ ampio servizio sul dibattito per il cambiamento del nome in vista del congresso nazionale per la fine di novembre con la citazione della dichiarazione della giovane nipote del fondatore, Jean-Marie, che si chiama Marion e che ha solo 27 anni:

Carissimo Peppino,

Ti sono grato per avermi invitato - domenica 12 ottobre u.s. - a ricordare (non a celebrare) , in Casamicciola Terme, la figura di Antonio Castagna, nel trentennale della Sua scomparsa ( i cattolici osservanti direbbero della morte).

Per me, cattolico di formazione gesuita , il confine tra morte (: cesoia tra l'essere stato ed il più non essere) e scomparsa (: l'essere stato quale riferimento di memoria storica) risiede nel discrimine tra oblio e permanenza del ricordo postumo.

L’ha scritto perfino Massimo Riva, uno dei migliori giornalisti economici italiani, sul supplemento Affari & Finanza della “Repubblica” lunedì 16 giugno 2014: per il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, la riforma della Pubblica Amministrazione è la sfida più difficile.

Rendere “efficiente” la Pubblica Amministrazione è una battaglia antica iniziata da Silvio Spaventa col suo discorso “sulla Giustizia nell’Amministrazione” nel lontanissimo 1880 e proseguita sotto tutti i regimi da autorevoli personalità della Politica,

Ci sono voluti vent’anni – poco più o poco meno – affinché gli eredi politici dei democristiani e dei comunisti aderissero al Partito Socialista Europeo (PSE). La decisione del Partito Democratico di aderire formalmente al PSE è stata adottata dalla direzione del partito tenutasi l’altro giorno a Roma, alla vigilia del congresso continentale dei socialisti europei che si tiene nella

Ha voglia Fabrizio Barca, il migliore dirigente che abbia il Partito Democratico soprattutto per quello che gli inglesi chiamano il “background” cioè la sua formazione culturale ed il suo impegno professionale che negli ultimi vent’anni ne ha fatto il più serio sostenitore delle politiche di coesione economica e sociale del Mezzogiorno, di andare in giro per l’Italia per “radicare sul territorio” il nuovo Partito Democratico anche con le sue coraggiose iniziative per sprigionare lo sviluppo locale come quella dei “Luoghi Ideali”. Sul territorio, sui territori, il Partito Democratico non esiste non ha né strutture – come un tempo erano le sezioni della DC, del PCI, del PSI, del PRI i partiti progenitori - e soprattutto non ha dirigenti validi, preparati, colti che i partiti progenitori mandavano gradualmente nelle Istituzioni prima nel piccolo consiglio comunale del paese, poi a quello della Provincia e poi alla Regione ed al Parlamento quando la maturità era completa o il talento precoce evidente. Il PD è lontanissimo dai problemi dei territori. Più è complesso il territorio più i “democratici” ne sono lontani.

La riflessione mi è venuta alla penna leggendo la cronaca ed i commenti del disegno di legge approvato al Senato per iniziativa del senatore Ciro Falanga di Forza Italia sostenuto dal senatore Domenico De Siano, ischitano e coordinatore della Campania del partito di Berlusconi, con il quale “si allontanano le ruspe per gli abusi edilizi di necessità” come per dichiarazione del sen. Falanga mentre il sen. De Siano afferma di stare “mantenendo gli impegni con l’elettorato. Abbiamo accolto il disagio delle famiglie. Non è un condono mascherato”.

I problemi strutturali ed infrastrutturali dell'isola d'Ischia diventano sempre più unitari e si evidenziano e si aggravano con una crisi economica e finanziaria senza precedenti che colpisce gli imprenditori del turismo e del commercio e le famiglie ,soprattutto, di una popolazione di circa 65mila abitanti pari a quella di una città di medie dimensioni. Il trasporto pubblico – su gomma e sul mare – la cui competenza è delegata compiutamente alla Regione Campania è ormai oltre l'emergenza in condizioni da terzo o quarto mondo e lo denunciano i turisti e gli isolani. Gli strumenti istituzionali consortili , come la distribuzione idrica e la depurazione delle acque affidate al Consorzio CISI e la sua società per azioni EVI in eterna "liquidazione" per una pesante situazione finanziaria, si sono rivelati inadeguati così come la miriade di società di capitale di proprietà dei sei Comuni dette con un ridicolo eufemismo "partecipate" sono al collasso finanziario e decine o centinaia di lavoratori rischiano di rimanere senza lavoro. I sei Comuni si trovano TUTTI in una critica o drammatica crisi finanziaria. Paradossalmente sono i piccoli Comuni di Lacco Ameno, Barano, Serrara-Fontana e soprattutto Casamicciola a trovarsi in condizioni finanziarie peggiori perché hanno meno entrate tributarie dei Comuni di Ischia e Forio che restano quelle che Waldimiro Frenkel, un profugo russo che scrisse una documentata guida dell'isola d'Ischia nel 1934, definiva le "due capitali".

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