Ischia News ed Eventi - Rubriche

Il 21 agosto del 2001 moriva nella sua casa di Forio in via Spadara il prof. Edoardo Malagoli. Aveva 83 anni essendo nato ad Offida, un paesino delle Marche in provincia di Ascoli Piceno, il 18 dicembre 1918, secondo dei quattro figli di Cesare Malagoli, dottore in agraria ed enologo di fama nazionale morto nel 1981 a 99 anni e di Ada Cervi, casalinga. E’ stata una delle figure più alte della cultura dell’isola d’Ischia per oltre quaranta anni.

Pietro Soldi su “La Repubblica” edizione di Napoli di domenica 31 luglio 2011 prendendo spunto dall’allarme degli operatori del settore per la crisi del turismo accentuatasi nell’ultimo anno soprattutto per l’eterna emergenza rifiuti, afferma che “sul ruolo del turismo a Napoli e in Campania occorre avere idee chiare ”poiché “in Campania, come in tutto il Mezzogiorno, il turismo non contribuisce alla produzione di ricchezza in proporzione alle potenzialità del territorio”. Secondo “Soldi “il dato di fondo è che il turismo meridionale stenta a strutturarsi come “industria”e da qui la necessità di “uscire definitivamente dall’assetto “artigianale” e innescare un trend di crescita di lungo respiro con “una politica turistica vera e propria”.

I lettori di Ischianews.com già hanno avuto modo di leggere la proposta di una Legge Speciale per Ischia e le altre due isole della Campania, Capri e Procida, con la richiesta di un nuovo Piano Paesistico capace di coniugare la difesa ambientale con quella dello sviluppo economico e sociale comunque raggiunto e che deve essere consolidato e difeso soprattutto in questo momento di recessione economica. La proposta è stata avanzata fin dal 29 aprile 2010 e la nota ( “ Una Legge Speciale per le isole minori della Campania ed un nuovo Piano Paesistico”) ha avuto finora 2577 contatti.

Alla fine del 1949 Truman Capote (1924-1984) consegnò al suo editore tutti gli articoli di viaggio, nove in totale, affinchè fossero raccolti in un libro che initolò “Local Color”(trad. Colore Locale). L’articolo del suo soggiorno nell’isola d’Ischia appare nelle pagine che vanno dalla ottantasettesima alla novantacinquesima dell’edizione italiana di Garzanti.

Scrive concludendo Capote:

“Abbiamo seguito la primavera. In quattro mesi, da quando siamo arrivati (con il suo compagno Jack Dunphy n.d.r.), le notti si sono fatte calde, il mare è diventato più calmo, l’acqua verde, ancora invernale di marzo, si è mutata in quella azzurra di giugno, e le viti, allora grigie e nude sui loro pali contorti, si coprono dei primi grappoli verdi.

Si potrebbe creare un nuovo distretto industriale turistico che affonda le sue radici nella Storia: quello delle “isole napoletane”. Le isole napoletane non sono soltanto Ischia, Procida e Capri che la geografia chiama “partenopee”sono anche Ponza e Ventotene che la geografia chiama “pontine”o “ponziane”. Mentre le tre partenopee sono sempre state amministrativamente nella Provincia di Napoli Ponza e Ventotene – dopo esser state colonizzate dagli ischitani e dai torresi nel 1734 e nel 1772 dopo due secoli di abbandono per volontà dei Re borbonici Carlo III e Ferdinando IV  - sono state assegnate nel 1931  alla nuova  Provincia di Littoria, poi Latina dal 1952, ed hanno rescisso amministrativamente i legali con Napoli alla quale erano unite  con i collegamenti marittimi fin dal 1857. Il “postale”– Ponza, Ventotene, Ischia, Procida e Napoli – fu soppresso e mai più istituito nel 1976 dopo 119 anni.

Mattia Mazzella aveva 38  anni nel 1734, mese in più, giorno in meno, ed aveva 7 figli. Si era sposato con una donna di Barano,Grazia  Arcamone almeno 15 anni prima. I quattro  figli maschi – a dimostrazione del maschilismo anche della storia  locale -  hanno un nome: si chiamavano Sabato. Michele, Fabrizio e Bartolomeo. Ma delle tre donne non ne abbiamo il nome. Possiamo solo immaginare come spesso saremo costretti a fare  in questo racconto.

Sta nascendo o meglio è già nata nell'isola d'Ischia una "nuova società" impensabile in queste dimensioni appena 10 anni fa. E'una società multinazionale e multietnica che emerge dallo studio sociologico sulla realtà ischitana presentato dalla neonata sezione isolana dell'Associazione Cristiana dei Lavoratori Italiani (ACLI) nei giorni scorsi presso la Curia Vescovile di Ischia.

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