Ho già avuto modo di sostenere che nell’isola d’Ischia “l’economia privata è molto più avanti del sistema istituzionale pubblico”. Lo scrissi in un intervento su “Il Golfo”commentando i dati della stagione turistica 2005 ed ho riportato la considerazione anche nel cap. VI del mio libro “Ischia, luci e ombre sullo sviluppo”dedicato alla globalizzazione ed i nuovi mercati.
Il sistema economico dell’isola d’Ischia fondato sul turismo con una capacità ricettiva di almeno 40mila posti letto e con una rete di 3mila imprese ha saputo affrontare la sfida della globalizzazione e della rivoluzione dell’informatica e della telematica. Il sistema ha retto anche con l’introduzione della moneta unica europea ed ha saputo mantenere complessivamente tutto l’armamentario economico e sociale anche perdendo la “rendita di posizione”del turismo tedesco che per almeno trent’anni ha caratterizzato l’espansione economica eccezionale dell’isola d’Ischia. L’indicatore più importante della tenuta del sistema è rappresentato dal mantenimento dei livelli occupazionali.