Credo che dopo il Convegno di Sant’Angelo si impongano alcune riflessioni “a caldo” sullo stato della depurazione sull’Isola. Pur non avendo potuto parteciparvi per impegni professionali, nel leggere la cronaca ho rilevato che da questo dibattito sono emersi alcuni PUNTI fondamentali (chi si aspettava di più è rimasto deluso: ma mi sembra impossibile che si ottenesse di più da un “seminario politico” su un tema così tecnico):
1) La “politica dei Depuratori Medi” (uno per ogni due comuni dell’Isola) è non solo valida tecnicamente e politicamente, ma è l’unica soluzione possibile alla depurazione dell’Isola d’Ischia (e quindi l’unico modo per non continuare a sversare liquami nel nostro mare). Tutte le altre soluzioni (che pure hanno animato il politico in quest’ultimo decennio e sollecitato la fantasia di qualche tuttologo) sono solo frutto del sonno della ragione che genera mostri, come espresse Goya.
2) Sicuramente fondamentale per l’attuazione di questa “politica dei medi depuratori” è l’Impianto di San Pietro d’Ischia Porto, in fase di realizzazione. Tale Impianto che dovrà essere a servizio dei Comuni di Ischia e Barano (coprendo di fatto - da solo – circa la metà del territorio dell’intera Isola ed oltre 30.000 abitanti residenti) è l’asse portante di questo sistema dei tre medi depuratori non solo perché rappresenta l’esempio su cui anche gli altri Comuni (e le altre Isole del Golfo) dovranno adeguarsi, ma perché è tecnicamente il più avanzato in materia: tale Impianto è unico in Italia in quanto non scaricherà nulla a mare (così lo volle giustamente il mio Ass. Osterini, così ha voluto che fosse realizzato il Pres. Bassolino).