L’alluvione di proclami per imminenti provvedimenti governativi per lo sviluppo ed il lavoro del giovane presidente del consiglio dei ministri, dottor Matteo Renzi, con la promessa soprattutto delle 80 euro in busta paga in più per tutti i lavoratori dipendenti a partire da maggio, ha fatto passare in secondo piano dalla cronaca politica il dibattito istituzionale sulla cosiddetta soppressione del Senato e sulla approvazione di una nuova legge elettorale. E’ passato in secondo piano anche un dibattito avviato con un ampio servizio di un ottimo giornalista come Giovanni Valentini, già direttore de “L’Espresso”, su “La Repubblica” di domenica scorsa 9 marzo 2014 sulla soppressione delle Soprintendenze.
“Tutti i no delle soprintendenze che ostacolano i tesori d’Italia” si intitola il servizio di Valentini che sottolinea che “non c’è praticamente comune, provincia o regione d’Italia in cui qualche soprintendente non abbia impedito o quantomeno ritardato per anni la realizzazione di una piccola o grande opera, la ristrutturazione di un edificio storico. Il restauro di un monumento o di un altro bene artistico” e questo ha portato alla “paralisi della conservazione, il blocco preventivo, la cautela della tutela”. Valentini riporta sulle Soprintendenze il giudizio espresso da Matteo Renzi quando era, fino a pochi giorni fa ,sindaco di Firenze e cioè di una delle più importanti città d’arte d’Italia: “Le soprintendenze sono un potere monocratico che non risponde a nessuno ma passa sopra a chi è eletto dai cittadini”.
Giovanni Valentini ci va duro contro le soprintendenze perché afferma che “troppo spesso le soprintendenze diventano un freno e ostacolo allo sviluppo, alla crescita del turismo e dell’economia” e rimarca il potere enorme di un funzionario che “con il suo parere sui progetti di fatto esercita un potere di veto bloccando i lavori che a suo giudizio possono compromettere la tutela dei beni artistici e del paesaggio”.
L’ampio articolo di Valentini ed il grande rilievo in prima pagina del più diffuso quotidiano nazionale e nel giorno di massima lettura ha suscitato immediate reazioni tanto che il presidente del Fai (Fondo Abiente Italiano), Andrea Carandini, è immediatamente intervenuto a difesa delle Soprintendenze con un intervento apparso sullo stesso giornale lunedì 10 marzo.