Ischia News ed Eventi - Società

Abbiamo già scritto che per capirci qualcosa nella pubblica amministrazione italiana bisogna essere uno scienziato. Uno scienziato di molte discipline perché c’è una immensità di leggi, leggine, decreti, regolamenti, circolari ed interpretazioni che è come incamminarsi in una giungla. Proviamo ad entrarci in questa giungla di leggi sul caso della mensa per i bambini di Casamicciola della scuola dell’infanzia.

La mensa è un “servizio a domanda individuale”, l’eufemismo con il quale il linguaggio “burocratichese” si definisce un servizio non essenziale per i Comuni. Lo fanno soltanto i Comuni più virtuosi, quelli che se lo possono permettere per consistenza di fondi e per efficienza amministrativa, e non è il caso di Casamicciola. I Comuni che funzionano si trovano a Nord di Roma e danno la mensa gratis per i bambini, l’asilo nido per le donne che lavorano, il bus gratis per i ragazzi della scuola dell’obbligo, la scuola con le biblioteche, le sale e le palestre aperte tutto il giorno e per tutti. Hanno gli Uffici Relazioni con il Pubblico (URP) dove i cittadini si possono rivolgere per chiedere chiarimenti e rivolgere istanze al Sindaco o chi per esso e ricevere risposta esaustive in 30 giorni al massimo e possono avere la “carta dei servizi” con l’indicazione di tutti i servizi del Comune.

Le conclusioni dell’incontro tra l’assessore Vetrella ed i Sindaci delle isola del Golfo di Napoli sono state del tutto deludenti, oltre che allarmanti; ancora una volta, di fronte alle politiche regionali filo privatistiche, i Sindaci hanno abbassato il capo e, senza esprimere alcuna dignità istituzionale, hanno consentito all’Assessore di “accelerare il processo di privatizzazione della Caremar”, con pesanti conseguenze che detta scelta comporta sui diritti e sul libero confronto commerciale. E’ il consolidamento di un Cartello armatoriale e di un monopolio che già condiziona al negativo il settore.

“Era scontato l’atteggiamento dell’Assessore ma che i Sindaci si intimidissero talmente da diventare politicamente servili e per niente propositivi non ce lo saremmo mai aspettato. Ancora una volta hanno dimostrato incoerenza e di non avere idee e coraggio; e soprattutto di non avere un loro unitario progetto da contrapporre a quello affossante dell’Assessore regionale. Nessun orgoglio istituzionale è prevalso, eppure i Sindaci avrebbero potuto gettare le basi per una revisione consiliare di tutta l’assurda procedura di privatizzazione consentendo così alle istituzioni locali di poter essere parte attiva di futuri processi decisionali sui servizi essenziali a cui ancora una volta, a cuor leggeroe con gravi conseguenze, hanno voluto discostarsi”. Così a caldo da parte dell’Autmare, promotore dell’iniziativa al Centro Direzionale che ha visto la partecipazione del Sindacato filt-cgil e quello dei Comandanti e dei Direttori di Macchine, del variegato mondo Comunista, degli Autotrasportatori, della Federconsumatori, della Confesercenti, di tanta parte del movimento degli utenti del trasporto marittimi e soprattutto del lavoratori Caremar che con la loro presenza hanno attestato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, lo stato di abbandono della società pubblica che si vuole portare al fallimento per favorire ancora una volta il mondo degli affari. Una manifestazione che non ha trascurato di affrontare l’impegno di tutti a sostegni dei lavoratori alilauro vittime dell’arroganza padronale.

La revoca della delibera “con i poteri del Consiglio Comunale per le tariffe 2013 della TARES per i cittadini di Casamicciola adottata dalla Commissaria “Straordinaria” dott. Gamerra in uno con la sub commissaria dott. Ingegno è una grande vittoria civile da parte di una “cittadinanza attiva” che finalmente acquista consapevolezza dei suoi diritti, dei suoi doveri, delle sue responsabilità, verso le Istituzioni della Repubblica di cui il Comune è la cellula fondamentale.

Per troppi anni – almeno venti e cioè dal 1993 con la legge sull’elezione diretta del sindaco e la chiusura dei vecchi partiti – i cittadini hanno rinunciato alla partecipazione attiva attraverso gli strumenti dei partiti. E’ nato un “civismo” o un proliferare di liste civiche senza identità e senza ideologie con nomi altisonanti come “Rinascita”, “Patto”, “Unione”, “Rispetto” che non hanno costruito né classi dirigenti né elevato la qualità della politica.

La vittoria di Casamicciola è dei “nuovi Ciompi”, di un “popolo minuto” che acquista consapevolezza dei propri diritti ed una sconfitta dei nuovi partiti – si fa per dire – della Seconda Repubblica che si chiamano PD o Forza Italia che non hanno alcuna capacità di esprimere classi dirigenti ed hanno – per loro ammissione nella confusione di un “caularone” - una perfetta omologazione: in fondo l’uno vale l’altro. De Siano e Ferrandino sono la stessa cosa.

I Nuovi Ciompi che il movimento No Tares ha fatto nascere a Casamicciola adesso debbono assumere la Responsabilità di andare fino in fondo nelle vicende della TARES e cioè nelle vicende della Finanza del Comune più dissestato dell’isola d’Ischia chiedendo un “Comitato degli Utenti” per vedere tutte le carte di una società a responsabilità limitata di diritto privato che svolge però un “servizio pubblico” e debbono attuare di fatto una riforma delle cosiddette partecipate. Ma debbono pensare anche allo sviluppo, a come uscire dalla crisi, a come costruire il futuro per i loro figli.

I Nuovi Ciompi debbono adesso chiedere gli strumenti di partecipazione democratica previsti dallo Statuto Comunale per fare del Municipio una “casa di vetro”.

Che questa rivoluzione sia attuata da una Amministrazione Straordinaria come una Commissaria Prefettizia ed una Sub Commissaria, due donne, è un buon segno. Due donne hanno capito le condizioni sociali di una cittadinanza e lo stato disastroso di una macchina burocratica in poco tempo e stanno cercando di porre rimedi ad un disastro civile di almeno vent’anni.

Bisogna riconquistare la speranza per un momento difficile.

Margaret Thatcher. The Iron Lady, diceva che se vuoi un bel discorso chiama un uomo. Ma se vuoi risolvere un problema chiama una donna.

Avviare la richiesta di finanziamento di 100milioni di euro per il progetto di trasformazione urbana di Casamicciola al Ministero della Coesione Territoriale ed alla Regione Campania la richiesta di partecipazione al POR per il piano di protezione civile

La Presidente del Comitato Colibrì per il recupero del complesso Pio Monte della Misericordia nei Luoghi del cuore del FAI ed il piano di trasformazione urbana, arch. Caterina Iacono, con il giornalista Giuseppe Mazzella, sono stati ricevuti su loro richiesta dalla Sub Commissaria del Comune di Casamicciola, dottoressa Ingegno, alla quale hanno esposto il progetto di trasformazione urbana per Casamicciola ai sensi dell’art.120 del Testo Unico degli enti locali già presentato circa un anno fa al sindaco dell’epoca Arnaldo Ferrandino per la discussione e l’approvazione in Consiglio Comunale.

L’arch. Iacono ed il giornalista Mazzella hanno sottolineato l’urgenza di approvare il progetto di massima che prevede 16 interventi strutturali ed infrastrutturali con una richiesta di finanziamento e di interessamento del Ministero della Coesione Territoriale per il piano dei fondi europei 2014-2020 di circa 100milioni di euro. E’ stata ripresentata la scheda di massima del progetto con l’indicazione dei 16 interventi, la richiesta della istituzione di un gruppo di lavoro e di un tavolo di concertazione tra enti pubblici e privati anche in previsione della costituzione dell’Agenzia Nazionale per la Coesione Territoriale proposta dal Ministro Carlo Trigilia al quale è stato già inviata l’idea progettuale.

E’ stata anche ripresentato lo studio di fattibilità giuridica con la narrazione dettagliata della vicenda giuridica e giudiziaria del complesso Pio Monte della Misericordia ed il piano di fattibilità economica.

Per capirci qualcosa nella pubblica amministrazione italiana bisogna essere uno scienziato. Uno scienziato di molte discipline. C’è una immensità di leggi, leggine,decreti, regolamenti, circolari ed interpretazioni che è come incamminarsi in una giungla. La Riforma della Pubblica Amministrazione è eternamente in itinere. Una cinquantina di anni fa fu istituito perfino un Ministero senza portafoglio chiamato “per la Riforma burocratica” poi il Ministero si è chiamato in altri modi fino ad arrivare al termine “funzione pubblica”. I “riformatori” hanno avuto nomi illustri come Giannini, Stammati, Cassese, Bassanini ed altri ancora ma siamo sempre al punto di partenza.

Con le “direttive” dell’Unione Europea l’Italia ha dovuto adeguare la sua Pubblica Amministrazione a quelle degli altri Paesi europei e sembrava che soprattutto per gli enti locali, i Comuni, la Provincia e la Regione, quelli più vicini ai cittadini, il quadro normativo diventasse più chiaro. I Comuni e le Province hanno dal 2000 un “Testo Unico degli Enti Locali” cioè tutte le leggi stanno lì dentro. Ci stanno anche tutte le leggi ordinarie fatte approvare dal prof. Franco Bassanini. Ogni Comune ed ogni Provincia ha dovuto approvare addirittura uno “Statuto” e tutta una serie di Regolamenti di attuazione forse per applicare il principio di Silvio Spaventa, vecchio di cento anni, secondo il quale la “discrezionalità dell’amministratore pubblico deve essere ridotta ai minimi termini. Gli atti amministrativi scritti si dividono in “atti di indirizzo” nelle rispettive competenze del sindaco, della giunta e del consiglio comunale ed in “determinazioni” dei Dirigenti o dei Funzionari che vengono dette “determine”, con pessimo italiano, per rimarcare la differenza tra il “potere di indirizzo” e la “responsabilità di amministrazione”. E’ evidente che con questa divisione la “Dirigenza”– ma l’intera struttura burocratica del Comune perché le responsabilità di confezionare l’atto amministrativo sono anche del “responsabile del procedimento”- acquista una importanza decisiva per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione. Il primo provvedimento che deve adottare un Sindaco è organizzare una buona struttura burocratica.

Il Comune è inquadrato come una “azienda di servizi” al cittadino e come prima cellula della Democrazia delle Autonomie. Le due funzioni sono inscindibili.

Cari amici giornalisti,

l'appuntamento che l'Autmare dà a Napoli, martedì 18 febbr. al centro direzionale, ore 15  isola c3, è ad avviso della proponente, di estrema importanza per risolvere i problemi di mobilità in una logica nuova che superi i rattoppi e le incertezze e le furbizie che abbiamo conosciuto dal 2002 ad oggi e sia anche di coinvolgimento delle realtà isolane nella definizione delle politiche regionali sulla mobilità marittima e nella gestione delle scelte.

Occorre, pertanto, lottare perché allo sciagurato progetto di privatizzazione del 100% della Caremar  (che se portato in porto comunque affiderebbe sempre le politiche regionali sui trasporti marittimi alla Regione, costringendo i nostri sindaci a continuare ad inginocchiarsi per ottenere qualcosa di fronte alle arroganze assessoriali che abbiamo conosciuto) subentri una scelta politica a favore del pubblico, come quella già espressa dal Consiglio Regionale con la Finanziaria del 2009, che includa anche i Comuni delle isole.

La compagnia Pane Amore e Fantasia non avendo rispettato il regolamento teatrale è stata messa fuori dalla Rassegna e dall'Associazione Amici del Teatro

Ci sono voluti oltre 50 anni affinché Ischia avesse una sala teatrale pubblica, un luogo che servisse soprattutto a onorare coloro che per decenni si sono esibiti in androni di palazzi, cantine sociali, cinema e spazi aperti pur di rappresentare il teatro e la sua cultura. Nonostante lo sforzo, in questi ultimi anni, di chi ha creduto nell'unione delle compagnie teatrali sparse sull'isola (circa una ventina) c'è ancora qualche compagnia che se ne frega dell'obiettivo comune prefissato: un progetto che educhi Ischia alla cultura teatrale, avendo sempre maggiori e diverse rappresentazioni teatrali.

È il caso della “Compagnia Teatrale Pane Amore e Fantasia” che pur avendo accettato e firmato il regolamento stabilito di comune accordo, ha pensato di fare di testa propria mancando di rispetto alle altre compagnie che si sono esibite in precedenza e a quelle che seguiranno in questa terza rassegna del teatro Ischia.

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