Ischia News ed Eventi - Storia

Si comunica che sabato 9 giugno 2012, alle ore 18.15, presso la Biblioteca Antoniana di Ischia, a conclusione del ciclo "Incontri in Biblioteca”, il dott. Pietro Polito del "Centro Studi Piero Gobetti" di Torino terrà una conferenza dal titolo "I compiti del filosofo. La filosofia italiana dal 1945 al 1955".
Nato a Ischia, dove ha compiuto gli studi primari e secondari, Pietro Polito si è laureato in Filosofia presso l’Università di Torino con una tesi sul pensiero politico di Piero Gobetti, tesi che gli ha aperto la possibilità di avviare un’attività di collaborazione e ricerca, che tuttora svolge, presso l’omonimo “Centro studi Gobetti” del capoluogo piemontese.

Resoconto della presentazione del volume nella “terra del terremoto”

Venerdì 13 aprile  è stato presentato a Casamicciola, il volume “Casamicciola milleottocentottantatre. Il sisma tra interpretazione scientifica e scelte politiche” per i tipi della casa editrice Bibliopolis; autori Giuseppe Luongo e Ilia Delizia, dell’Università di Napoli “Federico II”,  e Stefano Carlino, Elena Cubellis, Francesco Obrizzo dell’Osservatorio Vesuviano – Sezione di Napoli dell’INGV. Alla manifestazione  hanno partecipato numerosi cittadini, rappresentanti del mondo della scuola, associazioni culturali, rappresentanti delle forze politiche della città, il parroco.

Il volume già era stato sottoposto al vaglio in una struttura di ricerca come l’Osservatorio Vesuviano-INGV, impegnata in attività di ricerca finalizzate alla mitigazione dei rischi, ed alla Libreria Feltrinelli, dove è confluito un pubblico con interessi culturali ad ampio spettro. Entrambe le manifestazioni hanno riscosso un successo al di sopra delle più ottimistiche aspettative, rivelando che i cittadini mostrano un livello di attenzione elevato anche ad argomenti scientifici complessi, quando scoprono di essere parte del problema che può essere risolto con il loro contributo.  Dopo le presentazioni a Napoli, tale iniziativa  non poteva mancare  a  Casamicciola, nell’epicentro dell’evento del 28 luglio 1883, dove sono ancora vivi la memoria e i segni del terremoto attraverso le tracce delle scelte urbanistiche, dei rioni baraccati e dell’Osservatorio Geodinamico nato all’indomani della catastrofe.

Le antiche usanze pasquali dell’ Isola sono circoscritte alla processione detta degli “Apostoli” che si svolge il Giovedì santo e a quella detta dei “Misteri” che ha luogo il Venerdì santo, poichè si sono estinte altre remote e ricche consuetudini. Tra queste ad esempio “U’ chèngio a porta”, il calcio dato alla porta della chiesa dal suddiacono con il piede della Croce a imboleggiare la richiesta di Gesù di entrare in Gerusalemme, e le “Zeddose” (ossia le donne vergini) che partecipavano, la domenica delle Palme, ad un corteo penitenziale che muoveva dalle chiese dell’isola e si concludeva alla Terra Murata. Un altro rito suggestivo era rappresentato dai “Remmùre” prodotti dai fedeli battendo le mani sui banchi di legno delle chiese la sera del mercoledì Santo durante la lettura dell’ufficio delle tenebre. Alla recita di ogni salmo si spegneva una delle sette candele fino a che la chiesa piombava nell’oscurità assoluta. I “Remmure” ricordavano il terremoto che scosse la terra quando Gesù spirò.

Ciò che è rimasto invariato nelle celebrazioni della settimana Santa è il coinvolgimento emotivo dei procidani fin dalla domenica delle Palme quando si recano in chiesa per la messa portando con sé un rametto di ulivo o di palma con valore propiziatorio. Il pomeriggio, poi, gli isolani hanno l’abitudine di recarsi al cimitero per lasciare sulle tombe dei parenti morti i rami benedetti in segno di pace.

Una catastrofe è una sfida per tutti: per gli scienziati che devono ampliare le proprie conoscenze per una più avanzata comprensione dei processi naturali pericolosi; per i decisori politici che devono scegliere politiche impopolari per la sicurezza del territorio; per le singole persone della comunità colpita che devono evitare scelte personali che possono nuocere alla sicurezza collettiva.

Questo volume sulla storia di un evento sismico disastroso, con le dispute scientifiche e le polemiche politiche emerse sia nella fase dei soccorsi che della ricostruzione, non è stato pensato e realizzato con l’obiettivo di destinarlo ad un pubblico di esperti, bensì per coinvolgere nel dibattito sulle complesse problematiche connesse ad un evento catastrofico un pubblico più vasto, superando le barriere dei tecnicismi e del linguaggio specialistico.

Nella seconda metà del ‘500, quando Vicerè di Napoli era il Cardinale Granvela, si sentì l’esigenza di dotare il Borgo dei Gelsi di una fonte autonoma di acqua potabile “atteso che quel luogo mancava di acque potabili, per essere stato occupato dal mare il freschissimo e rinomato fonte alla spiaggia di Cartaromana, ove innalzavasi il Ninfario dei signori di Guevara”.

“Per provvedere all’utile del Borgo dei Gelsi, oggi volgarmente denominato Ischia Ponte, il Cardinale Granvela concedette a questa Università alcune immunità ed esenzioni dal pagamento della gabella sul vino, detta tratta, acciocché queste somme riscosse pel detto dazio invece di andare a profitto del regio erario, fossero invertite alla costruzione dell’acquedotto che l’acqua di Buceto al Borgo dei Gelsi avesse condotta”.

Nel 1580 il cavaliere Orazio Tuttavilla, Governatore dell’isola, ebbe l’incarico di mettere mano alla costruzione, ma, siccome i fondi raggranellati non erano bastevoli, si dovette ricorrere ad una forte tassa sui cereali e solo nel 1590 si pose la prima pietra per la costruzione dell’acquedotto che, tra alterne vicende terminò circa due secoli dopo.

Riapre finalmente lo scalone monumentale della Biblioteca Nazionale di Napoli. Il mese di ottobre inizia quindi con i festeggiamenti e il brindisi, l'inaugurazione della nuova Sala esposizione e i brindisi, il tutto previsto per le ore 10.30 di stamattina. Per l'occasione, vi è l'esposizione dei cimeli più preziosi, quali: i due rarissimi manoscritti purpurei, compresi tra i venti presenti in tutto il mondo, che ricordano gli abiti dei cardinali; i celebri e rinomati papiri di Ercolano ; il Libro d'ore di Alfonso D'Aragona.

La kermesse «Le acque termali… e la ferita di Garibaldi. Nel 150° dell’Unità d’Italia», organizzata dall’Azienda A.C.S. Turismo delle due isole flegree, si sposta al Procida Hall con film e documentari, alcuni rari e tutti di assoluto interesse, curati da Alberto Castellano.

«Un garibaldino… al cinema» è il suggestivo titolo della rassegna cinematografica tematica in programma nella sala del Procida Hall di Procida dal 22 al 29 settembre, nell’ambito della riuscitissima manifestazione organizzata dall’Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo delle isole di Ischia e Procida intitolata «Le acque termali… e la ferita di Garibaldi. Nel 150° dell’Unità d’Italia», inaugurata lo scorso 29 agosto al Palazzo Reale. Dopo il notevole successo di pubblico e di critica che ha caratterizzato – nei giorni scorsi - i concerti, le mostre, i dibattiti della prima fase di questa kermesse che si sta rivelando di assoluto interesse mediatico, storico e scientifico nella rilettura dei fatti del Risorgimento italiano, gli appuntamenti riprendono sul versante spettacolare, spostandosi da Ischia a Procida, come si è detto, in un tourbillon di film e documentari dedicati all’Eroe dei due mondi, alcuni dei quali rari e tutti di assoluto interesse. «Il più popolare personaggio storico italiano – spiega il curatore della rassegna, Alberto Castellano, saggista e critico molto noto - appare come la figura-chiave del Risorgimento perché il suo percorso storico-politico annoda idealmente l’Unità istituzionale dell’Italia, la frattura reale tra le due Italie, il mai sopito separatismo leghista, l’intermittente revanscismo meridionalista.

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